La “manovra” del governo vara il primo scudo fiscale sammarinese
San Marino. Emanato il Decreto sulla voluntary disclosure sammarinese: le misure sono rivolte a coloro che non hanno dichiarato beni nel quadro “M” della dichiarazione dei redditi, ovvero altri redditi esteri. A rendere operativo lo scudo fiscale anche il fatto che, in settembre, è diventato esecutivo lo scambio automatico di informazioni con i Paesi terzi, ai fini fiscali. La procedura ha come termine ultimo per l’adesione settembre 2018. Stabilite due procedure: il rimpatrio e la regolarizzazione. La prima è l’unica utilizzabile nel caso di somme di denaro e strumenti finanziari attraverso il versamento delle somme presso intermediari sammarinesi autorizzati. La seconda riguarda beni che per loro natura sono di difficile o impossibile trasferimento.
Per i redditi non dichiarati la sanzione è del 17%, mentre è del 2% quella sul valore dei beni non dichiarati. Il decreto prevede l’inasprimento delle sanzioni per chi, in futuro, ometta di dichiarare beni o redditi esteri rendendo opaca la sua capacità contributiva. Dal governo anche la soddisfazione per il closing del trasferimento degli attivi e passivi di Asset in Cassa di Risparmio. Il primo passo, dice Celli, verso il ritorno alla piena normalità del settore finanziario. Il Segretario alle finanze sottolinea anche il clima di grande collaborazione che oggi si registra nell’intero settore. Con l’arrivo di Capuano alla guida di Banca Centrale, rimarca, si respira un aria completamente diversa nel rapporto tra Autorità di vigilanza e soggetti vigilati. E la cabina di regia creata dal governo, rappresenta un valore aggiunto.
Intanto è arrivato il primo intervento per il rafforzamento patrimoniale di Cassa. Stanziati oltre 41 milioni per ripianare il deficit di bilancio 2016 fissato in 54 milioni. Entro novembre, anticipa Celli, verrà completata tutta la ricapitalizzazione per un valore superiore alla perdita. Cominciano i primi segnali positivi, aggiunge, e i depositanti devono interpretarli con fiducia. C’è spazio anche per il prossimo bilancio. Il governo conferma di puntare al pareggio. Non è un mantra, afferma Celli, ma la dimostrazione che sappiamo fare i compiti a casa. Tra riduzione della spesa e riforme per lo sviluppo – nel 2018, dice il Segretario Zafferani, il Pil deve ripartire in modo significativo – arriveranno anche “aggiustamenti fiscali”. Vogliamo mantenere la competitività e garantire principi di equità e giustizia sociale, premette il Segretario alle finanze. “L’aumento fiscale arriverà per i redditi alti o altissimi – assicura – quelli che rientrano nell’ultimo scaglione oggi tassato al 35%”.
(Fonte: San Marino RTV)