Ciacci su BCSM: “Dovrà essere compatibile con il sistema Paese”
San Marino. “Il dibattito in comma Comunicazioni della seconda sessione consiliare di settembre ha messo in evidenza, ancora una volta, Banca Centrale, in particolare le dimissioni rassegnate ufficialmente da Wafik Grais. La coalizione di governo Adesso.Sm, in questa sessione consiliare, vuole portare a compimento la nomina del nuovo direttore generale di Bcsm, Raffaele Capuano, perché è necessario rendere nuovamente strategico l’istituto di via del Voltone sia per l’operatività quotidiana che per l’attività di vigilanza. Vogliamo inoltre far partire, in tempi celeri, un confronto sulle modifiche dello statuto di Bcsm perché lo stesso istituto deve tornare a essere credibile oltre ad avere una riduzione dei mandati e revisione dei ruoli per poter favorire una sua compatibilità con il sistema Paese e far ripartire il comparto finanziario sammarinese”. Così Matteo Ciacci si è espresso nel primo giorno della seconda seduta consiliare di settembre, sbilanciandosi anche sugli obiettivi che vorrebbe raggiungere la coalizione di governo di cui fa parte entro la fine dei lavori. Il capogruppo consiliare di Civico 10, in una nota, ha anche svelato le prossime mosse del suo movimento oltre a commentare positivamente l’approvazione della legge sviluppo da parte del Consiglio.
“Il governo e la maggioranza stanno già lavorando su altri dossier altrettanto importanti – ha sottolineato – quali lo Sportello Unico per le Imprese, l’Agenzia per lo Sviluppo nonché su interventi importanti per far diventare sempre più una risorsa, e non un peso, la Pubblica amministrazione”.
Espressa soddisfazione, sempre da Ciacci, per l’approvazione della legge sviluppo da parte del Consiglio perché, “con questo testo, si vanno a risolvere diverse criticità importanti che negli anni si sono accumulate nel mondo dell’impresa e del lavoro”. Criticità, aggiunge lo stesso Ciacci, “che rendevano la vita più complicata sia alle imprese che ai lavoratori”.
Con il provvedimento, verranno introdotte anche “novità molto importanti, tutte mirate a far tornare attrattivo il nostro sistema economico che in troppi pensavano ripartisse senza problemi dopo l’uscita dalla black list italiana”, come “la liberalizzazione delle assunzioni per le aziende e la stabilizzazione dei frontalieri”.
Dopo un lavoro di confronto con sindacati e associazioni, è stato creato infatti “un doppio binario per l’assunzione che non obbliga più l’azienda che vuole assumere una professionalità che a San Marino non c’è, ad avere un aggravio di costi”.
L’ammontare dei contributi da pagare per l’azienda “salirà solamente nel caso in cui la stessa professionalità sia già presente in territorio, ma l’azienda decida comunque di assumere il frontaliero”. Quell’aggravio “andrà poi a finanziare la formazione degli iscritti alle liste di collocamento”.
Per quanto riguarda i lavoratori forensi, “dovranno essere stabilizzati dopo 18 mesi di lavoro, al pari dei residenti a San Marino”. Questo intervento, “che i sindacati chiedevano da decenni, migliorerà la vita del lavoratore frontaliero, eliminando la spada di Damocle del mancato rinnovo, ma faciliterà anche l’assunzione dei sammarinesi, perché non ci saranno più motivazioni plausibili per assumere un frontaliero a parità di competenze”. Altra innovazione fondamentale introdotta dalla legge sono “gli incentivi all’assunzione crescenti nel tempo e uguali per tutti, sia per chi gode di ammortizzatori sociali, sia per chi non ne gode perché li ha finiti o perché non li ha mai avuti potranno usufruire degli stessi incentivi all’assunzione, che cresceranno nel tempo andando ad incentivare un rapporto di lavoro stabile”. Per gli investitori che intendono aprire un’attività a San Marino, invece, “sono stati introdotti due nuovi binari per ottenere una residenza semplificata o un permesso di soggiorno, facendo in modo che il peso di queste residenze non ricada sul welfare pubblico”. Le attuali quattro normative che regolamentano il rilascio di residenza “saranno riunite a breve in un testo unico”. Le aziende che investono in ampliamenti, miglioramenti tecnologici o energetici di immobili o processi produttivi “saranno premiate”.
Con la legge sviluppo, non solo viene introdotto “l’obbligo di formazione per i disoccupati che percepiscono ammortizzatori sociali” ma viene anche “incentivata la formazione aziendale”. A fianco di questi interventi sostanziali, sono stati poi “affiancati interventi minori che, per esempio, mirano a facilitare la vita dei lavoratori, come quello che premia chi si adatta a fare un lavoro, anche se non rispecchia la propria formazione permettendo di rimanere iscritti ad una lista preferenziale; e delle banche, come quello che rimanda a Bcsm la necessità di procedere celermente con l’elaborazione di un regolamento che permetta di aprire conti online a distanza”. Il percorso di questa legge è stato “accompagnato da un confronto mai visto negli ultimi anni, e dopo aver raccolto innumerevoli proposte provenienti sia dall’opposizione che dalle parti sociali e datoriali.