Politica

Il Consiglio, i decreti, i grandi debitori

San Marino. Superato lo scoglio dei decreti salva banche: 78 e 80 approvati, 79 ritirato, mentre il Consiglio procede celermente i suoi lavori, con DIM (Rete e MDSI) e PSS sull’Aventino, tutto il Paese discute e commenta l’elenco dei grandi debitori.

L’unica testata ad aver pubblicato alcuni nomi è l’Informazione, ma questo scatena una serie di reazioni assai forti. Innanzi tutto quelle di Alvaro Selva, Luigi Mazza e Marco Severini, che si trovano inseriti, ma che non si considerano più debitori per una serie di adempimenti già effettuati.

Tra gli altri nomi, compare anche quello di un Segretario di Stato, di Consiglieri di maggioranza, di personaggi noti, ma in questi casi non ci sono state reazioni, almeno per il momento.

Il sentimento evidenziato da molte persone, specialmente sui social, è che si sia trattata non tanto di un’operazione di trasparenza e di pulizia, quanto piuttosto di marketing, intelligentemente mirato a distogliere l’attenzione dei cittadini da argomenti molto gravi come quelli evidenziati da tre famosi decreti salva banche. Che comunque rimangono tutti lì, sul tappeto. E se ne dovrà continuare a parlare, anche nei prossimi giorni. Sarebbe stato forse molto più opportuno rivelare i nomi di chi è veramente insolvente e non di chi, magari pur avendo il debito, sta provvedendo, o ha provveduto a risolverlo.

Ma torniamo al famoso elenco diffuso dal governo, dove compaiono “parecchi ed importanti” debitori, cioè persone fisiche e persone giuridiche, che compongono il portafoglio crediti del Fondo Loan Management, del Fondo Odisseo e del Fondo Asset NPL.

Il Fondo Asset NPL (derivato da Banca Commerciale Sammarinese) conterrebbe nomi di “imprenditori, politici ed ex politici e blogger” con importi singoli “che vanno da poco più di 18mila euro fino ad arrivare a oltre 1 milione di euro. Un valore lordo di conferimento tra Asset Banca (soggetto cedente) ed il Fondo Asset NPL (soggetto cessionario) pari a 67.674.100,75 mentre per quanto riguarda il valore netto di conferimento, ovvero il valore al netto del fondo di rettifica stabilito dal commissario liquidatore di Banca Commerciale, azienda della quale Asset banca ha rilevato il ramo d’azienda, è pari a 33.950.391,35 di euro”.

“Altrettanti i nomi di politici, ex politici ed imprenditori” scrive l’Informazione compaiono nel Fondo Odisseo (derivato da Euro Commercial Bank e confluito in Banca Cis). Le cifre in gioco sono a sei zeri per un importo lordo conferito al Fondo Odisseo pari a 165.312.686,27 di euro. Mentre la cifra netta (dopo una verifica di recupero da parte del liquidatore) conferita al Fondo è di 106.498.192,18 euro. Non sono meno importanti le cifre e i nomi che compaiono fra i debitori e i garanti nel Fondo Loan Mangement (derivato dal Credito Sammarinese).

Il tutto per un importo lordo conferito al Fondo pari a 75.697.118,78 ed un importo netto di 39.765.348,03 di euro.

“Cifre che fanno capire bene – scrive l’Informazione – e danno la dimensione reale dello stato in cui versavano Credito Sammarinese, Euro Commercial Bank e Banca Commerciale Sammarinese prima della loro liquidazione coatta e successivo passaggio alle banche che le hanno assorbite caricandosi del ‘fardello’ e beneficiando così del credito di imposta di cui si è parlato e si sta dibattendo in questi giorni sia fuori che dentro al Palazzo. Argomento che ha indotto il Governo ad assumere questa iniziativa, – fa sapere in una nota la Segreteria alle Finanze – ‘alla luce dell’intenso dibattito politico e pubblico sul tema del credito di imposta concesso a istituti bancari, nella convinzione della necessità e dell’importanza di compiere un atto di chiarezza su tale situazione’. Importi quelli riportati che, ad oggi, non è stato possibile recuperare interamente da parte delle banche creditrici e che stanno gravando sul capo di tutti i cittadini sammarinesi attraverso il credito d’imposta concesso alle banche stesse. Nomi che faranno discutere e indignare le tante persone che fino ad oggi hanno aperto il portafoglio per loro”.

 

Di seguito, la precisazione dell’avvocato Luigi Mazza.

In relazione alla notizia apparsa su l’Informazione, intendo precisare quanto segue:

Non ho alcuna posizione di debito personale trasferita ad un Fondo per recupero crediti. E’ presente, invece, un’unica posizione quale garante dove, a fronte del mancato pagamento da parte del debitore, io stesso sto pagando il debito, secondo il piano concordato con il Fondo. Tale debito verrà estinto entro il mese di Agosto 2017, per cui non vi sarà alcun credito d’imposta a carico dello Stato.

Pubblicare solo dei nomi, e forse tralasciarne volontariamente altri per opportunità politica, al fine di delegittimare le persone, rende evidente la volontà di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla gravità delle cose che stanno avvenendo in questo periodo nel settore bancario, di cui le ultime sono proprio l’approvazione dei due decreti in Consiglio Grande e Generale, e che sono sotto gli occhi di tutti.

Luigi Mazza

 

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