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Commissione Finanze, il perché dell’assenza

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San Marino. Due assenze eccellenti oggi in Commissione Finanze. Roberto Ciavatta (Rete) e Federico Pedini Amati non si sono presentati per ragioni che hanno spiegato in una lettera al presidente Tony Margiotta (SSD) ripercorrendo tutte le tappe e le motivazioni per cui fosse stata richiesta un’audizione di ABS, poi rifiutata dal governo. Una convocazione inutile, hanno detto i due commissari, invitando i colleghi a restituire il gettone. Di seguito, il testo integrale della missiva.

Oggetto: Comunicazione in merito alla convocazione odierna della Commissione. Con preghiera di lettura da parte del presidente in fase di apertura dei lavori

Spettabile Presidente,  gentili colleghi,

siamo con la presente a comunicare le ragioni della nostra assenza odierna rispetto alla convocazione della III Commissione Consiliare Permanente, che consideriamo del tutto superflua.

Come voi sapete, la richiesta di convocare una Commissione straordinaria che prevedesse l’audizione dei vertici dell’associazione bancaria sammarinese, era stata inizialmente (il 24 maggio) avanzata dai sottoscritti rappresentanti di Democrazia in Movimento, Roberto Ciavatta per conto di Movimento RETE e Federico Pedini Amati per conto di Movimento Democratico San Marino Insieme.

A questa prima richiesta lei, Presidente, ci ha risposto che per poter prendere in considerazione una simile proposta, essa l’avrebbero dovuta sottoscrivere almeno 5 commissari, ovvero un terzo dei membri della Commissione.

Abbiamo così provveduto a chiedere una condivisione, rispetto a questa richiesta, ai colleghi di San Marino Prima di Tutto che hanno aderito. A stretto giro di posta sei commissari (rappresentanti tutta l’opposizione, o se vuole il 70% dell’elettorato) hanno depositato identica richiesta di audizione dell’Associazione bancaria.

Il 30 maggio tutti i membri di opposizione della Commissione hanno indetto una conferenza stampa in cui spiegare le ragioni e l’urgenza di tale richiesta: in una fase straordinaria e complessa come quella che stanno vivendo il nostro paese e il suo sistema finanziario, permettere ai membri della Commissione Consiliare che, per suo mandato, è tenuta a prendere decisioni su tali tematiche di confrontarsi -oltre che con i vertici di Banca Centrale- anche con coloro che rappresentano il sistema finanziario, ci pareva e ci pare ancora indispensabile per potersi fare un’idea completa, non di parte.

Serve a noi commissari di opposizione, che vogliamo sentire “più di una campana”; serve ai commissari di maggioranza, che dovrebbero anche poter decidere di porre un freno all’autoreferenzialità della Segreteria Finanze; servirebbe a lei, Presidente, per dimostrare di perseguire e favorire la completezza dell’informazione come base fondante di ogni scelta responsabile, e non la sua parzialità.

Serve conoscere in questa fase, con grande urgenza, se è vero che banca d’Italia ha formalmente sposato il progetto di ABS per la gestione degli NPL: durante l’audizione si sarebbe potuto chiedere di fornire copia di tale comunicazione, che cambierebbe (e di non poco) le cose.

Serve per capire cosa pensano le banche del commissariamento di Asset, dell’attacco a Cassa di Risparmio, dei pasticci governativi nelle plurime delibere inerenti il paventato accorpamento di Asset in Cassa. Serve per capire se le soluzioni (che soluzioni non sono, ma mannaie che stanno facendo saltare un intero sistema) prospettate da Banca Centrale sono le uniche, se ce ne sono altre, se sono ragionevoli, che effetti possono raggiungere ecc.

Poi starà ai commissari, i quali immagino che lei non voglia sostenere non abbiano capacità di discernimento, stabilire dove sta per loro la verità, o integrare le informazioni di più fonti per farsi un’idea complessiva.

Questo confronto e queste informazioni indispensabili per decidere razionalmente lei ce li ha impediti inviandoci lo stesso giorno, il 30 maggio, nel corso della conferenza di opposizione, la convocazione della commissione odierna. Abbiamo subito pensato, prima di leggerla, che finalmente il Presidente della nostra commissione si fosse affrancato dalle pressioni del governo, ma non appena abbiamo letto le ragioni della convocazione ci siamo dovuti ricredere.

L’odierna convocazione della Commissione è infatti una provocazione, o al massimo un modo per prendere tempo di modo che chi deve portare avanti un suo disegno possa farlo senza ostacoli.

Che senso ha altrimenti, Presidente, convocare una commissione (occupando il Palazzo Pubblico, il personale della Segreteria Istituzionale, le Guardie, e spendendo una significativa cifra in gettoni per i commissari) non già per audire l’associazione bancaria, quanto per decidere se convocarla?

Una simile decisione poteva essere presa al di fuori della sede istituzionale: spettabile Presidente, poteva prendersi un caffè coi suoi colleghi e decidere se e quando convocare questa audizione.

Ma con i soli membri di maggioranza della Commissione, perché quelli di minoranza lo sa bene che sono favorevoli a tale convocazione, avendone tutti sottoscritto la richiesta!

Le ricordo inoltre, a proposito di rispetto istituzionale e di collaborazione tra le parti, che sempre nella giornata del 30 maggio l’opposizione ha richiesto formalmente che il governo ottemperasse ad un Ordine del Giorno del Consiglio Grande e Generale che stabiliva che durante l’assemblea di Cassa di Risparmio tenutasi il 31 maggio scorso, si provvedesse alla sostituzione del Presidente del CdA, mettendo fine alla farsa del sig. Romito dimissionario ma pienamente in carica, riservando una nomina alle forze di opposizione. Richiesta ancora una volta rigettata, con mille scuse, posticipandone i termini a data da destinarsi, di modo che anche qua non vi possa essere alcun controllo sull’operato del governo… almeno finché non sarà troppo tardi!

Spettabile Presidente, sappiamo bene che la richiesta di audire un’associazione privata, come quella bancaria, è fatto irrituale (per quanto vi siano dei precedenti). Ma che cos’è rituale oggi, quando il direttore di BCSM si definisce lo sceriffo di San Marino, l’unico a perseguire il rispetto delle leggi? Che rispetto (ad esempio verso la magistratura) dimostra tale affermazione?

Che ritualità intravvede in commissariamenti privi di motivazioni?

Che ritualità nell’eliminazione della voce dell’opposizione più numericamente consistente della storia di questo paese da ogni organo che possa controllare l’operato del governo sul sistema bancario?

Che ritualità quando una crisi patrimoniale viene trasformata (con dolo o per imperizia poco conta) in una grave crisi di liquidità che ci espone verso misure drastiche che favoriranno delle parti colpendone altre?

Che ritualità intravvede nel favorire alcune banche, alcuni proprietari di banca più o meno occulti, colpendo tutti gli altri per tutelarne gli interessi privati?

Per queste ragioni, spettabile Presidente e colleghi commissari, ribadiamo l’intenzione dei commissari di Democrazia in Movimento di non partecipare a questa convocazione. Chiediamo che i commissari restituiscano il gettone che percepiranno per un dibattito inutile. Ci auguriamo che –a differenza di quanto ci pare di intravvedere- i giochi di potere in corso sul sistema finanziario non si chiudano entro il mese di giugno, perché in tal caso non potremmo che addebitare a lei la responsabilità di aver acconsentito a dilazionare i tempi di tale confronto, con l’unico scopo di impedire una conoscenza ad ampio raggio della situazione drammatica creata ad arte nel sistema finanziario.

Una conoscenza che quantomeno non poggiasse unicamente sulle ricostruzioni (a tratti grottesche) della sola Banca Centrale e dei suoi vertici.

Se è vero che il Presidente di una Commissione deve necessariamente confrontarsi con il governo, deve d’altra parte anche prendere decisioni autonome che tutelino l’interesse dei commissari stessi, anche contro il governo se questo intende tenere all’oscuro la commissione di dati rilevanti.

Roberto Ciavatta – Movimento RETE

Federico Pedini Amati – Movimento Democratico San Marino Insieme

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