Il Partito Socialista su BCSM dopo le giornate di Washington
San Marino. Il Partito Socialista prende atto dell’articolo pubblicato sul quotidiano “La Stampa” in data 21 aprile u.s. inerente al prosieguo della trasferta degli alti esponenti di Banca Centrale, congiuntamente a due membri del governo, al meeting annuale del Fondo Monetario Internazionale a Washington dc. A tal proposito, il Partito Socialista si ritiene fortemente preoccupato per le continue dichiarazioni rilasciate da parte dei vertici di Banca Centrale sui media internazionali che hanno ripetutamente rappresentato la Repubblica di San Marino in chiave critica, nonostante le grandi scelte e i progressi compiuti anni addietro sul versante finanziario, come l’entrata di San Marino nella SEPA, le white list, il memorandum con la Banca Centrale del Liechtenstein, l’Accordo Monetario con l’UE, eccetera. Sorge dunque spontaneo chiedersi quali risultati abbiano prodotto i vertici di Banca Centrale in 15 mesi di attività in territorio, ricordando le promesse sui memoranda con gli Stati Uniti e Svizzera fatte anzitempo dalla governance qualche mese dopo l’insediamento sulla rete televisiva CNBC. Nonostante la manifesta inconcludenza operativa di Banca Centrale di questi lunghi mesi faccia sorgere il dubbio sia sulle incompetenze tecniche e conoscitive del settore finanziario sia sulla propensione al lavoro, stupisce tuttavia notare l’energia che Banca Centrale profonda negli auto-elogi sui media esteri, sfruttando, guarda a caso, l’incarico assunto proprio in Banca Centrale a San Marino. Ed è sempre dalla stampa estera che apprendiamo l’intenzione di Banca Centrale di voler revisionare l’accordo monetario con l’Unione Europea senza che la maggioranza o il governo abbiano riferito in Consiglio Grande e Generale, facendo sorgere la domanda se anche la Commissione Europea sia all’oscuro di tutto. A tal riguardo, ricordiamo che quell’accordo fu negoziato proprio da esponenti dell’attuale maggioranza. Il Partito Socialista è sempre vigile e attento all’operato del governo e delle Istituzioni in senso lato, ma l’opacità governativa rende difficoltoso l’esercizio di tale funzione pubblica. Il Partito Socialista intende impegnarsi al massimo per monitorare l’azione politica anche attraverso la collaborazione con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria, rimarcando l’importanza di difendere il sistema economico e finanziario che occupa circa 600 sammarinesi. A tal riguardo sorge il dubbio se la nomina d’imperio di profili stranieri in entità finanziarie chiave (come il CdA di Cassa) senza alcuni legami affettivi sia orientata alla volontà governativa di ridurre il numero delle banche con il conseguente effetto di addivenire al licenziamento di numerosi impiegati del settore finanziario – fenomeno peraltro già iniziato. Infatti, in questi anni abbiamo assistito a interventi drastici sul sistema bancario e non vorremmo che la storia si ripetesse, considerando che le dichiarazioni governative sembrano orientate alla creazione di due soli istituti bancari: uno pubblico e uno privato. Lontani da questa follia, il Partito Socialista ritiene invece necessario fortificare il sistema bancario locale, tutelando tutti gli istituti e tutti i posti di lavoro, attraverso un processo d’internazionalizzazione, evitando che il governo tagli posti di lavoro e stipendi privati e pubblici. In conclusione, il partito Socialista rimane ammutolito dalle dichiarazioni di Banca Centrale in trasferta al Fondo Monetario Internazionale sulla cernita degli NPL che, a loro dire, saranno venduti entro breve. Ciò fa sorgere la domanda – molto preoccupante – su chi saranno i possibili acquirenti e a che prezzo, facendo sorgere ulteriori dubbi su cosa significhi a questo punto lo slogan tanto sbandierato dalla maggioranza: “la gestione pubblica degli NPL”.