Politica

Il 199 ter è incostituzionale

Giochi del Titano

Ritorna il caso dell’articolo 199 ter del codice penale inerente il possesso ingiustificato di valori. Un caso difficile, su cui era consumato “lo sgarro” nei confronti della Reggenza, la cui richiesta di incontro per comunicare una decisione del Consiglio Grande e Generale, era stata dichiarata “irricevibile”. La  Reggenza su mandato del Consiglio Grande e Generale voleva comunicare l’ordine del giorno approvato in aula all’unanimità in cui si esprimeva preoccupazione sul giudizio di legittimità dell’articolo 199ter del codice penale, richiamando la necessità di proseguire nel percorso di trasparenza intrapreso dal paese e negli indirizzi dettati dagli organismi internazionali.

Mai, nella storia di San Marino, qualcuno si era permesso di rifiutare un incontro alla Reggenza e così molti hanno preso posizione, dai partiti al sindacato, rilevando la gravità dell’atto. Tanto più che la Reggenza, essendo Suprema Magistratura dello Stato, è gerarchicamente superiore al Collegio dei Garanti. Di parere opposto invece l’Ordine degli Avvocati, che ha minacciato addirittura lo sciopero in difesa dell’autonomia dei magistrati.

L’impeachment avrebbe potuto essere evitato se il Collegio Garante avesse incontrato la Reggenza, riservandosi poi di giudicare la missiva consiliare di cui era latrice. Tutto in piena autonomia. Ma non è andata così.

Nella stessa giornata in cui accadevano questi fatti, il Collegio doveva decidere sull’istanza mossa dal giudice d’appello David Brunelli: chiedeva di esprimersi sulla costituzionalità dell’articolo che riguarda il possesso ingiustificato di valori e il riferimento andava a un caso specifico – i 457mila euro confiscati a Michelangelo Fedele, dopo che il difensore Lara Conti aveva presentato ricorso. Una richiesta definita irricevibile, quella di incontrare la Reggenza, e che il Collegio aveva motivato appellandosi alla indipendenza e alla separazione tra i poteri, “come pietra miliare del sistema costituzionale sammarinese”. Nessun pronunciamento però, allora, sul caso al centro della vicenda. La sentenza – risale all’8 marzo, è stata pubblicata oggi sul bollettino ufficiale – è di incostituzionalità per il 199ter.