Politica

Baruffa in casa DC

L’opposizione fa un brutto effetto ai democristiani, che se ne stanno dicendo di tutti colori. È finita male mercoledì sera a Borgo Maggiore, dove si è tenuto il secondo round del Consiglio Centrale post elettorale, calendarizzato in due turni proprio per dare a tutti la possibilità di intervento. Una riunione fiume, cominciata nel pomeriggio e terminata a notte inoltrata.

Completamente dimenticato il clima euforico di anni anche recenti, dove erano tutti sorrisi, pacche sulle spalle, ammiccamenti e grandi buffet. “Sono finite le noci a Baracucco” recita una famosissima favola sammarinese, e sembrano che siano finte anche per la Dc.

Ma il dramma è un altro, acceso – è proprio il caso di dirlo – dal Capitano di Castello di Borgo, Federico Cavalli, che già si era espresso per iscritto all’indomani delle elezioni e che, ieri sera, ha rincarato la dose. Ha infatti rinnovato le sue accuse alla dirigenza per la débâcle del 4 dicembre e, per fare buon peso, secondo quanto si è appreso da alcune indiscrezioni, ha accusato di inefficienza e di errori anche i Segretari di Stato.

Forse hanno pesato le voci secondo le quali, nell’intervallo tra il primo e il secondo turno delle votazioni, la Dc, sentendosi la vittoria in tasca, si riuniva per la spartizione delle deleghe, invece che lavorare sulla campagna elettorale. Poi, sappiamo tutti come è andata a finire.

A sentire le accuse di Cavalli, apriti cielo, spalancati terra. Teodoro Lonfernini, ormai ex Segretario di Stato al Turismo, che si sentiva già titolare degli Esteri, gli ha risposto per le rime, interrompendolo più volte. Poi, assolutamente contrariato, sarebbe uscito sbattendo la porta, salvo trovarsi di fronte a Gigi Mazza, deus ex machina della DC, che però questa volta non si è candidato, con cui sarebbe nata una discussione talmente accesa da arrivare quasi alle mani.

Fine ingloriosa di un Consiglio Centrale, ben diverso da quelli che si tenevano in passato. L’unica decisione presa, la data del Congresso, che si terrà i primi di marzo.

Basteranno un paio di mesi per ritrovare gli equilibri, ridefinire i ruoli e calmare gli animi?