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Questa sera la presentazione del libro “Un paradiso fiscale finito all’inferno”

Alle ore 21, presso la Polivalente di Murata, sarà presentato stasera il nuovo libro di Angela Venturini,  “Un paradiso fiscale finito all’inferno”. 

Un intero anno, il 2017, di cronaca politica raccontata attraverso le vicende salienti che hanno infiammato i titoli dei giornali. Questo il primo di una trilogia che andrà a comprendere la cronaca anche degli anni successivi.

A condurre la serata, il giornalista Franco Cavalli.

Ricordiamo che libro è già disponibile presso le edicole e le librerie del territorio.

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“Un paradiso fiscale finito all’inferno” articolo postato venerdì 4 ottobre

Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2017. Un intero anno di cronaca politica raccontata attraverso le vicende salienti che hanno infiammato i titoli dei giornali. Era giusto ieri quando è cominciata la legislatura, eppure è così facile dimenticare le mille cose successe.

La storia di ieri per capire quella di oggi ed essere capaci di rielaborarla domani. Così nasce: “Un paradiso fiscale finito all’inferno”, il nuovo libro di Angela Venturini, il primo di una trilogia che andrà a comprendere la cronaca anche degli anni successivi.

Non è un libro facile. Non è un romanzo d’amore. Tutt’altro. Anzi è pieno di battaglie tra maggioranza e opposizione, tra la società civile e la politica. A volte, tra le stesse istituzioni, in un intreccio che sembra quasi la trama di un giallo.

Il 2017 avrebbe dovuto essere l’anno della svolta, del grande cambiamento rispetto al recente passato, quando un’intera classe dirigente è andata a finire in tribunale. Eppure, le cose non vanno ancora bene: viene chiusa una banchetta, mandando nel panico migliaia di risparmiatori; viene bollita la Cassa di Risparmio, l’istituzione bancaria più antica della Repubblica ridotta sull’orlo del fallimento; si scopre che in Banca Centrale ci sono gli amici degli “avvoltoi”; si inventano meccanismi finanziari per sostenere il sistema, che fanno lievitare il debito pubblico sopra il miliardo.

Dietro a tutto, il convitato di pietra. Un finanziere con sedi e società in Lussemburgo, ma anche tanti affari e altrettanti debiti sul Titano. Dove però può contare su collaboratori importanti nei posti chiave e molti santi in paradiso.

In un anno, le leggi approvate si contano sulle dita di una mano, ma c’è una bella serie di decreti “morte” che minano la fiducia dei risparmiatori: crolla la raccolta bancaria, un fiume di soldi che si riversa nelle banche del circondario. Alla fine anche gli arabi pieni di petrodollari rimangono fregati. O sono gli arabi che fregano San Marino?

E il paradiso fiscale finisce all’inferno. Tanto che anche la statua della Libertà, sul Pianello, sembra girarsi da un’altra parte.

 

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