Le opere della Biennale accolte nei luoghi simbolo della cultura
Mediterranea19, la Biennale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, promossa e organizzata da BJCEM – Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée, in collaborazione con la Segreteria di Stato alla Cultura, gli Istituti Culturali e l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, in programma sul Titano dal 15 maggio al 31 ottobre, sarà sì un evento dedicato all’arte dei talenti internazionali emergenti ma per San Marino sarà anche l’opportunità per riscoprire i luoghi simbolo del suo centro storico.
Alcuni riaperti per l’occasione, altri oggetto di recupero e di interventi strutturali, gli spazi accoglieranno le installazioni, le opere, le performance, i film e i video degli oltre 70 artisti provenienti da 21 nazioni diverse dell’area mediterranea.
Tra questi la Galleria Nazionale – che ha sede nelle Logge dei Volontari, un magnifico edificio realizzato alla fine degli anni trenta – ospita una selezione di opere, tutte appartenenti alla Collezione d’Arte Contemporanea dello Stato di San Marino, composta da più di mille esemplari di alcuni dei nomi più conosciuti della storia italiana del Novecento accanto a quelle di importanti autori della scena artistica sammarinese. Nelle luminose e ampie sale della Galleria esporranno le loro opere Adji Dieye, Alessandra Ferrini, Enrico Floriddia, Hannan Benammar, Gašper Kunšič e Pablo Sandoval.
La Prima Torre (o Guaita), è la maggiore e la più antica delle tre rocche che dominano dall’alto la città di San Marino. Originaria fortificazione costruita direttamente sulla pietra, tra le sue solide pareti, protette da un doppio girone murario, si riparava il popolo durante gli assedi. Le sale sopra quelle una volta adibite a carcere, ospiteranno le opere di Virginia Russolo, Jacopo Rinaldi, Bora Baboci, Marina Xenofontos, Binta Diaw e GianMarco Porru.
Il Palazzo della Società Unione Mutuo Soccorso (S.U.M.S.) – ente no profit nato il 28 maggio 1876 con l’obiettivo, ancora oggi, di sostenere la Comunità Sammarinese – accoglierà le opere di Bianca Hisse, Eleni Odysseos, Vanja Smilianic, Selma Selman, Yesmine Benkhelil, Annalisa Cannito, Dina Mimi, Riccardo Badano & Hanna Rullmann, Mila Panic, Johanna Bruckner e Francis Offman.
La scala santa e le tre cellette all’Antico Monastero di clausura di Santa Chiara, risalente agli inizi del 17° secolo e oggi sede dell’Università di San Marino, sono tra i punti più esclusivi della Biennale. Bora Baboci, Michele Seffino e Adrian Abela esporranno qui i loro lavori.
Il Centro Studi permanente sull’Emigrazione-Museo dell’Emigrante, ospitato in alcune sale dell’Antico Monastero di Santa Chiara, conserva la memoria storica dell’emigrazione sammarinese. Attraverso brevi testi, immagini, documenti originali e oggetti, le stanze del Museo fanno rivivere l’atmosfera e le emozioni del vissuto migratorio sammarinese e, mediante gli archivi informatici, è possibile ricostruire le storie familiari dell’emigrazione. Qui troverà spazio l’installazione di Marco Antelmi.
Si potrà accedere alle antiche Cisterne del Pianello – un grande spazio di origine medievale situato sotto la pavimentazione del Palazzo Pubblico in Piazza della Libertà che veniva riempito di acqua proveniente dal centro storico per essere distribuita a tutta la popolazione. Il luogo è cornice ideale di questa diciannovesima edizione della Biennale il cui titolo è ‘School of Waters’. Qui troveranno la propria collocazione le installazioni di Dante Buu, Marco Giordano e Valinia Svoronou.
Il Museo di Storia Naturale e Istituto di Studi, Ricerche e Documentazione, istituito con lo scopo di creare un polo culturale nel campo delle Scienze Naturali e di contribuire alla diffusione della cultura naturalistico-ambientale, offre la possibilità di conoscere gli ambienti naturali, la fauna, la flora, la geologia e la paleontologia del territorio sammarinese e non solo. Il Museo si trova nel centro storico di Borgo Maggiore ed è raggiungibile anche dal centro storico di San Marino, utilizzando il collegamento della funivia o, a piedi scendendo lungo la “Costa dell’Arnella” per una piacevole e suggestiva passeggiata per le contrade e nel verde. Saranno accolte qui le opere di Pablo Sandoval e Huniti Goldox.
Presso il Ridotto del Teatro Titano, delizioso teatro a balconcini del 1750 circa, completamente restaurato nel 1941 dall’Ing. Gino Zani, saranno esposte le opere di Sophie Utikal, Victor Fotso Nyie e Tawfick Naas.
Per l’occasione infine riaprirà, dal 7 al 9 luglio, anche l’ex cinema Turismo presso il quale sono stati fatti alcuni interventi di adeguamento per consentire, all’interno della struttura, anche momenti di aggregazione. Un ritorno alla vita per un luogo della cultura chiuso da tempo.