I sette punti cruciali per il rilancio di San Marino visti con gli occhi di un imprenditore attivo da decenni nel settore
I sette punti cruciali per il rilancio di San Marino visti con gli occhi di un imprenditore attivo da decenni nel settore:
- I GIOCHI come ho spiegato nel mio precedente articolo
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RILANCIO DEL TURISMO E DEL COMMERCIO
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RIATTIVAZIONE TRENINO ELETTRICO DA BORGO A CITTA’
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FORMAZIONE DEL PERSONALE SAMMARINESE
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RIORGANIZZAZIONE DELLE GESTIONI DELLE MENSE
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RIFORME ISTITUZIONALI
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RIFORMA CONTRIBUTIVA
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Giochi
Come detto nel mio precedente intervento, sono veramente certo che il gioco sia un punto fondamentale per il rilancio di San Marino. Ci dobbiamo svegliare perché siamo veramente in ritardo. È un modo per portare soldi freschi nelle casse pubbliche, con tutti i controlli del caso e magari affidandosi a primari professionisti internazionali del settore.
1) Rilancio del turismo e del commercio
Chiunque sia il nuovo segretario, pur bravo che sia, non potrà certo risolvere i problemi da solo. Sarà fondamentale un maggiore confronto con le associazioni di categoria, gli operatori del settore e del territorio, con tavoli di incontro indirizzati ad azioni pratiche da mettere subito in campo, anzi da ieri. Per tutte le iniziative in sviluppo risulta logico coinvolgere i Tour Operator ma servono soldi per vendere la location e soldi per convincerli. Dove reperire le risorse? Suggerisco che parte dei finanziamenti possono essere recuperati con una “tassa di scopo” da parte degli operatori a cui si aggiunge lo stanziamento della Segreteria competente.
Non ha senso, ad esempio, bloccare le guide esterne ai bordi dei parcheggi. Abbiamo visto che l’unico effetto è stato quello di allontanare i gruppi turistici da San Marino. Le guide hanno la possibilità di decidere dove portare i turisti e negli ultimi anni molti di questi sono stati persi, in particolare quelli con una buona propensione alla spesa.
2) Trenino elettrico da Borgo a Città – con grossa attenzione all’inquinamento
Si parla spesso di inquinamento ma continuiamo ad avere il centro storico con tante macchine e tanti pullman.
L’idea è di sfruttare il parcheggio della Baldasserona ed i suoi ben 700 posti a Borgo Maggiore e da qui collegare Città con un trenino elettrico che percorra il tracciato del trenino biancoazzurro.
Esistono già progetto e conto economico per la realizzazione. Si parla di una spesa di 9/10 milioni. Ci sono già finanziatori esterni interessati, ma si potrebbe pensare ad un azionariato popolare. Ad esempio si potrebbe pensare a 10.000 quote da 1000 € l’una. Il progetto sarebbe realizzabile in 24 mesi.
In un sol colpo si ridurrebbe l’inquinamento, migliorerebbe decisamente
l’immagine del territorio e verrebbe ripristinato un pezzo di storia.
Si accontenterebbe tutto il paese. Col biglietto unico funivia e trenino si darebbe quella continuità ai flussi e si creerebbe un circuito virtuoso tra monte e valle e viceversa.
3) Formazione personale sammarinese
Per far ripartire il paese è fondamentale puntare sui giovani sammarinesi e sul settore turistico/commerciale. Uniamo queste due cose. Creiamo un sistema di borse di studio con la certezza di essere assunti al termine degli studi nel comparto turistico quale ristorazione ed hotellerie.
Si possono fare convenzioni con istituti esterni di pregio per formare internamente gli studenti ed alla fine di ogni anno garantire uno stage lavorativo retribuito per la formazione sul campo con associazioni e stato.
Questo creerebbe una filiera di professionisti del settore direttamente sul territorio senza dove sempre cercare lavoratori provenienti dall’estero.
4) Riorganizzazione della gestione delle mense
Purtroppo allo stato attuale le mense sono deleterie per tutti gli attori della ristorazione. La mia idea è di aumentare leggermente il costo del pranzo, e redistribuire le risorse facendo circolare il ricavato delle mense riaccreditando le somme sulla Smac Card. Si può pensare ad uno riaccredito del 10% del prezzo speso. Somme che possono essere spese nella ristorazione privata. Così si eviterebbero le chiusure di imprese e la diminuzione di posti di lavoro.
5) Riforma istituzionale
Si deve intervenire in modo radicale con una riduzione dei consiglieri e l’inserimento di un Primo Ministro che con un numero limitato di sottosegretari guidi il governo. Ci si deve indirizzare verso una classe politica che agisca ad un livello professionale interrompendo l’attuale stato dove impera solo ed esclusivamente il politichese. Sicuramente è un grosso cambiamento in questo momento di crisi ma proprio nei momenti di crisi è il momento di fare grossi cambiamenti.
L’idea è quella di realizzare un sistema bicamerale imperfetto, con un’assemblea (il Consiglio dei Castelli), composto dai capitani di Castello e dai loro vice. In questo modo si viene a creare una assemblea di 18 persone (9 capitani+9 vice) che rappresenta una realtà politica di maggioranza e di opposizione, al pari livello. Un’assemblea che abbia una forte rappresentanza territoriale e che possa dare un parere consultivo obbligatorio in merito a tutti i provvedimenti che poi vanno in discussione in Consiglio e la stessa Giunta dei Castelli potrà proporre provvedimenti e decreti legislativi poi all’attenzione del Consiglio Grande e Generale.
6) Riforma contributiva – puntare sul “FORFETTARIO”
Ribadisco ciò che cerco di proporre già dalla precedente legislatura: dobbiamo tornare al sistema “FORFETTARIO”. Un fisco snello e funzionale è fondamentale per dare tranquillità, sicurezza e fiducia agli operatori economici. Il nuovo sistema darebbe anche una garanzia di liquidità per lo Stato che potrebbe anch’esso operare con miglior certezza. Risulterebbe inoltre interessante per attirare investimenti dall’estero dato che gli investitori sarebbero incentivati dal regime vantaggioso come fanno Irlanda e Slovenia per citarne alcuni. E tutto ciò si tradurrebbe in un maggior introito per le casse dello Stato.
cs