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Simona Casali, candidata Ēlego, in merito al settore turismo di San Marino

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Chi come me lavora nel settore del commercio turistico, o comunque chi segue le dinamiche di questo settore, avrà sicuramente avuto modo di sentir parlare, soprattutto in occasione delle diverse tornate elettorali, del turismo come del volano dell’economia, o come settore strategico per la ripresa dell’economia sammarinese. Quindi come di un settore da valorizzare, da tutelare e in cui è importante intervenire.

Però poi il governo di turno si andava a insediare, si dimenticava di quanto detto e il turismo veniva lasciato in uno stato di oblio e nella migliore delle ipotesi non veniva fatto niente. Dico questo perché c’è anche stato chi è riuscito a metterci del suo, firmando convenzioni ad personam che hanno solo creato ulteriori problemi a un settore già in difficoltà.

Questa inefficienza della Segreteria di Stato per il Turismo, e dei diversi Segretari che si sono succeduti, in particolare negli ultimi anni, ha portato a delle conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, perché ci sono delle zone in cui un tempo c’erano un numero importante di attività e che oggi sono state praticamente decimate e i negozianti che ancora resistono, fanno molta fatica.

A supporto di quanto detto fino a ora, vorrei condividere con voi alcuni dati recuperati dall’Ufficio di Stato per il Turismo e dall’Ufficio Statistica, quelli più recenti, dal 2008/2009 circa:

Analisi dati

Nel 2018 ci siamo fermati a 1.874.115 di visitatori e le stime per il 2019 lasciano pensare che più o meno si arrivi poco sopra il 1.900.000, ma cercando in vecchissime  pubblicazioni abbiamo trovato un altro dato:

Per riuscire a ritrovare un numero di visitatori simile a quello del 2018, dobbiamo fare un salto all’indietro nel tempo e tornare al 1964.

Personalmente lo trovo sconcertante! Perché pensare che con i mezzi di comunicazione e con i mezzi di trasporto che ci sono oggi, per ritrovare le stesse cifre dobbiamo tornare indietro di 54 anni, quando sia la comunicazione che la situazione dei trasporti erano sicuramente diversi, e sia San Marino che la Riviera iniziavano ad aprirsi al turismo e a sviluppare quelle politiche che poi le avrebbero fatte diventare poi dei luoghi a vocazione turistica, io lo trovo sconsolante.

I dati che abbiamo ci forniscono la possibilità di fare un’altra analisi, che è la seguente:

Negli ultimi 10 anni circa le cifre si aggirano fra il 1.870.000 e il 1.950.000, andandosi quasi ad alternare di anno in anno, con uno scarto, in più o in meno, del 4/5/6% circa.

Quindi quando l’Ufficio Statistica e l’Ufficio del Turismo ci comunicano che c’è una crescita del 5% e questo viene fatto passare come un segnale di ripresa, ci rendiamo bene conto che ripresa non è, e che siamo di fronte a un andamento fisiologico e costante che va avanti da una decina di anni e che presumibilmente il 5% in più o in meno è il frutto di quelle che possono essere le condizioni climatiche o da eventuali festività che si incastrano positivamente.

E tutto questo accade mentre il turismo mondiale è in crescita.

I dati dell’afflusso turistico del 2018 per la regione Emilia Romagna sono in crescita e contano 40 milioni di pernottamenti.

La Provincia di Rimini nel 2017 ha fatto registrare quasi 17.000.000 di pernottamenti con una media di permanenza di 4,5 giorni.

E i nostri dati, invece, ci dicono che a San Marino siamo in linea con i dati del 1964.

Ora è chiaro che sono molte le cose sbagliate nel modello che è stato seguito in questi anni.

Perché l’Ufficio di Stato per il Turismo è stato esautorato delle sue funzioni, e delle quali è necessario che si riappropri, tutto viene appaltato, compreso il Piano Strategico Pluriennale, che invece riteniamo dovrebbe essere fatto a San Marino e dai sammarinesi, perché noi DOBBIAMO e POSSIAMO essere in grado di risolvere i nostri problemi…..insieme: SEGRETERIA, UFFICIO, ASSOCIAZIONI e OPERATORI DEL SETTORE!

Invece tutto viene parcellizzato e messo in mano a privati andando a creare dei piccoli centri di potere i quali, finchè va tutto bene, bene, ma poi quando vengono prodotti dei BUCHI DI BILANCIO a intervenire, alla fine siamo sempre noi cittadini, perché a intervenire è sempre lo Stato. E gli esempi sono diversi, ma basti pensare alla politica congressuale, al Convention Visitors Bureau o anche ad alcune semplici manifestazioni che sono state portate avanti.

Noi invece riteniamo che il BENE TURISMO, soprattutto in una piccola realtà come quella sammarinese, dovrebbe essere un bene per tutti, per l’intero Paese.

Concludo dicendo che per noi è fondamentale riprendere i contatti con i tour operator e ripartire dalla riscoperta di quelli che sono da sempre i baluardi del nostro turismo: la Statualità, la tranquillità e la bellezza del nostro territorio, la ricchezza delle nostre tradizioni e l’enogastronomia.

E tutto questo potrebbe essere inserito in un rapporto di collaborazione con la Riviera Romagnola e anche con il Montefeltro, per creare un’offerta a 360° in cui andare a racchiudere le peculiarità di ognuno degli attori coinvolti che sono assolutamente diverse fra loro.

DATI STATISTICI

2008:   2.111.736

2009:   2.055.705

2010:   1.976.481

2011:   2.038.359

2012:   1.869.393

2013:   1.905.021

2014:   2.003.739

2015:   1.888.032

2016:   1.905.021

2017:   1.936.881

2018:   1.874.115

2019:   1.699.320 (al 31/10/2019)

Simona Casali, Candidata Ēlego