“Se il Governo li aprirà, la CSdL starà ai tavoli di confronto”
La CSdL ha incontrato ieri pomeriggio un’ampia delegazione del Congresso di Stato, la quale ha provveduto alla illustrazione del cosiddetto cronoprogramma, ovvero gli interventi che l’Esecutivo intende realizzare nei prossimi 6 mesi.
In premessa, in risposta ad una precedente lettera della CSdL, la delegazione ha fornito alcune informazioni sul prestito ponte, le quali però non si discostano e non aggiungono nulla rispetto alle notizie già filtrate sulla stampa. Il tasso di interesse è del 2,95% su base annua, e sono stati posti a garanzia beni alienabili dello Stato, senza spiegare tuttavia di cosa si tratta. Circa l’utilizzo, l’Esecutivo ha parlato genericamente di ristori, senza meglio precisare.
Al contempo l’Esecutivo ha affermato di essere al lavoro per la collocazione dei 300 milioni di titoli sammarinesi sul mercato finanziario internazionale, che in buona parte dovranno essere utilizzati per pagare il prestito ponte alla scadenza di fine anno.
È stato preannunciato un intervento sul sistema bancario, con l’obiettivo di rendere CARISP una banca strategica e centrale per il sistema finanziario sammarinese, ora che ha ottenuto l’azzeramento dei propri debiti attraverso il titolo irredimibile (sul quale, com’è noto, la CSdL ha già espresso le sue valutazioni). Parallelamente verrà affrontato il tema della cessione degli NPL dell’intero sistema.
Annunciata quindi l’introduzione di un sistema di imposte indirette simile all’IVA, ma senza fornire ulteriori chiarimenti, in particolare rispetto alle ipotesi palesate nei giorni scorsi, di un sistema misto IVA-monofase.
È altresì intenzione del Governo intervenire sull’IGR, con modifiche alla normativa fiscale del 2013, agendo in particolare sulle detrazioni. Anche il mercato del lavoro sarà oggetto di provvedimenti, ma senza specificare altro. Sulla riforma pensionistica è stato annunciato l’avvio del confronto.
Su questi temi, il Governo ha affermato che intende confrontarsi con l’obiettivo di raggiungere soluzioni condivise con le parti sociali. In ciò, l’Esecutivo ha lanciato una sorta di provocazione alla CSdL, in relazione a ciò che farà la Confederazione ai tavoli di confronto.
La risposta è stata che i tavoli di confronto prima vanno convocati, fatto questo che finora non è mai successa; i ripetuti appelli della CSdL al confronto e alla condivisione rivolti al Governo, infatti, sono regolarmente caduti nel vuoto. La CSdL è sempre stata sul merito dei problemi del paese, con iniziative di informazione, sensibilizzazione dei cittadini e anche di mobilitazione.
La Confederazione del Lavoro è più che disponibile a partecipare ai tavoli di confronto, se ci saranno, e a portare il proprio contributo, anche critico. Di certo la CSdL dirà dove non è d’accordo e svolgerà in pieno il suo ruolo di proposta e di tutela dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini, rispetto alle riforme di sistema e alle scelte importanti – anche di rottura con il passato – che si dovranno compiere nei prossimi mesi, per rimettere in sesto il paese e ridare speranza ai cittadini con politiche di equità e giustizia sociale.
QUESTIONE VACCINI – La Confederazione del Lavoro ha colto l’occasione di questo incontro per sollevare nuovamente il problema dei vaccini non ancora arrivati a San Marino.
Un ritardo, ha ribadito la CSdL, inaccettabile e insopportabile – ad un mese e mezzo dall’inizio delle vaccinazioni da parte dell’Italia – che espone la popolazione al rischio di ulteriori ondate di contagio e alle conseguenze estreme che ciò determina in particolare per le persone già in precarie condizioni di salute.
La CSdL ha rinnovato quindi un pressante appello al Governo affinché la campagna di vaccinazioni parta in tempi rapidissimi, cercando di recuperare per quanto possibile i ritardi accumulati.
È evidente che nei tempi dovuti e in modo efficace – nel periodo estate/inizio autunno – non sono stati avviati i contatti necessari per arrivare a fine anno con le dosi disponibili almeno per iniziare a vaccinare gli operatori sanitari e le categorie di cittadini più a rischio. Questa inefficienza è una grave responsabilità del Governo nei confronti dei cittadini.