Economia e Lavoro

Fusione BSM-Carisp: una trappola mortale per BSM e un disastro per il Paese!

San Marino. Il Comitato “NO FUSIONE” composto da soci dell’Ente Cassa di Faetano, sottolinea lo straordinario messaggio che la stragrande maggioranza dell’assemblea straordinaria dei soci dell’ECF – Ente Cassa di Faetano tenutasi domenica 25 novembre, ha voluto consegnare alla storia dell’Ente e del Paese.
Un sincero e sentito ringraziamento va ai 158 votanti (su 202) che si sono espressi per il diniego preventivo alla fusione con Carisp, consentendo di bloccare questo bizzarro e pericoloso progetto, pianificato da molti mesi con la benedizione della politica e degli ex vertici di Banca Centrale; inoltre questa schiacciante maggioranza di soci ha dimostrato in maniera inequivocabile che è finito il tempo delle “deleghe in bianco” e che è giunta l’ora che i soci tornino a contare ed a decidere in prima persona il futuro dell’Ente.
Non sarà più permesso che decisioni strategiche – come quelle relative alla fusione con Carisp – siano affidate a pochissimi personaggi che hanno l’ambizione di “comandare” l’Ente e la Banca, senza che ci siano state deliberazioni preventive da parte dei soci dell’azionista di maggioranza Ente Cassa di Faetano e della BSM.
Visto l’inequivocabile risultato dell’Assemblea straordinaria dell’Ente e preso atto della sonora sconfitta del progetto “fusione” è opportuno che i membri del C.d.A. dell’Ente Cassa di Faetano rimettano il loro mandato, convocando immediatamente una assemblea straordinaria che preveda la nomina di nuovi vertici. Contestualmente, nella stessa assemblea, in un’ottica di massima trasparenza, dovranno essere introdotti i necessari correttivi che impediscano il “balletto” di membri tra i C.d.A. delle società del Gruppo BSM come avvenuto sinora, venga introdotto un congruo periodo di ineleggibilità negli organismi di governo e di controllo delle citate società e si prevedano alcune doverose ed indispensabili incompatibilità, tra le quali il divieto di ricoprire cariche nel C.d.A. per chi ha posizioni debitorie rilevanti verso la banca.
Il Comitato “NO FUSIONE” desidera sottolineare come l’intempestiva ed incomprensibile comunicazione congiunta dei Consigli di Amministrazione della BSM e della Carisp del 4 Settembre u.s. – che annunciava l’avvio del progetto di studio sulla “fusione” affidando a KPMG la stesura di un documento riguardo alla stessa – sia stata fatta senza alcuna informativa né autorizzazione preventiva da parte delle Assemblee dei soci, provocando tra l’altro per la Banca di San Marino un rilevante pregiudizio in termini di immagine, di indipendenza e di fiducia da parte della sua Clientela.
Va anche sottolineato che la scelta censurabile dell’advisor unico KPMG, ha probabilmente messo a disposizione di questa società di consulenza informazioni sensibili e riservate, concedendo forse l’accesso a dati strategici, che sono patrimonio della Banca di San Marino. Qualora questo sia avvenuto, la responsabilità dovrebbe essere ascritta evidentemente al C.d.A. ed all’Amministratore Delegato; quale diretta conseguenza di tutto ciò, sarebbero inevitabili le conseguenti azioni di responsabilità verso questi soggetti, avendo gli stessi avallato ed autorizzato l’operato di KPMG.
Per il comitato “NO FUSIONE” è da stigmatizzare il comportamento omissivo palesatosi sia nel corso dell’assemblea della BSM che in quella dell’ECF; i vertici in entrambi le occasioni hanno consegnato ai soci del materiale informativo incompleto (relazione KPMG con sole 13 slide anziché le 78 totali): tutto ciò nonostante fosse stata avanzata dai soci – oltre un mese prima – una specifica e formale richiesta di dati.
I grafici a supporto della ipotetica fusione non erano aggiornati con dati relativi ad – almeno – metà del 2018; inoltre gli esperti KPMG e dell’Università Bocconi presenti hanno espresso in più occasioni un imbarazzante orientamento favorevole all’operazione stessa minimizzando le altre opzioni tra cui quella relativa al mantenimento dell’indipendenza e dell’autonomia della Banca e nascondendo colpevolmente all’Assemblea dei soci le ricadute negative sull’occupazione.
È oltremodo discutibile l’assoluta mancanza di riferimenti, sia nelle relazioni fatte in Assemblea che nel materiale consegnato da parte di KPMG ed esperti Bocconi, riguardo alla situazione della Carisp; ciò nonostante che la KPMG fosse stata scelta come unico advisor da BSM e Carisp anche grazie alla approfondita conoscenza di quest’ultima banca. È da stigmatizzare anche questa ulteriore e gravissima mancanza di trasparenza nei confronti delle Assemblee dei soci, che sono stati informati in maniera parziale e fuorviante.
Il Comitato “NO FUSIONE” ribadisce che – dopo il pronunciamento dell’Assemblea straordinaria di domenica scorsa, che ha sancito il diniego preventivo a qualsivoglia operazione di fusione con Carisp – il C.d.A. dell’Ente Cassa di Faetano avendo condiviso questo progetto, non è di fatto più rappresentativo della maggioranza dei soci dell’Ente; è pertanto indispensabile che i membri del C.d.A. rimettano il loro mandato e venga convocata immediatamente una assemblea straordinaria per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione.
Nel caso – auspichiamo remoto – che i membri del C.d.A. dell’Ente Cassa di Faetano non rimettano il loro mandato e non provvedano tempestivamente alla convocazione di una assemblea straordinaria per la nomina dei nuovi membri, il Comitato “NO FUSIONE” si attiverà immediatamente con una raccolta di firme tra i soci dell’Ente per fare attivare dagli Organismi preposti una richiesta di convocazione utilizzando le garanzie di Legge a tal fine previste.
Il Comitato “NO FUSIONE”

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