FULCAS – CSU a Domenico Lombardi: “Il bel tacer non fu mai scritto!”
San Marino – Eravamo sinceramente convinti che dopo i positivi segnali emersi nella mattina di lunedì 2 luglio, grazie all’intervento risolutivo del Presidente del C.d.A. della Banca di San Marino Fausto Mularoni, che si è tradotto nell’impegno a ristabilire immediatamente il rispetto dell’Art. 40 del CCNL Banche (promessa che si è concretizzata nel tardo pomeriggio di martedì) e la conferma della trasformazione del recesso dell’Accordo aziendale in disdetta incondizionata, sarebbe auspicabilmente cessato il deprecabile atteggiamento posto in essere dal C.d.A. della Banca, volto a delegittimare la Rappresentanza Sindacale Aziendale e la FULCAS-CSU.
Evidentemente eravamo troppo ottimisti e nonostante il grandissimo senso di responsabilità ed attaccamento all’Azienda dimostrato dai dipendenti – che hanno sospeso lo sciopero in atto a fine mattinata di lunedì scorso – il C.d.A. ha continuato ad affidare a mail interne messaggi contrastanti finalizzati a creare un clima conflittuale tra i dipendenti, nei confronti della RSA e delle OO.SS.; il tenore di queste comunicazioni evidenzia purtroppo il palese deterioramento dei rapporti e della comunicazione tra Dipendenti e vertici della Banca.
La FULCAS-CSU è molto preoccupata per questa pericolosa deriva che il Consiglio di Amministrazione della Banca sta dando ai rapporti sindacali e con i Dipendenti. L’apice di questo degrado è stato raggiunto con l’invito rivolto ai lavoratori “ad agire senza condizionamenti di sorta”, come se gli stessi fossero facilmente “manipolabili” da chissà chi e chissà come. Vorremmo ricordare agli esponenti della Banca che tutte le decisioni – anche quelle più complesse – sono state prese da parte dei loro collaboratori, in modo democratico e condiviso, a larghissima maggioranza e/o all’unanimità; i Dipendenti della BSM meritano grandissimo rispetto e la massima considerazione. Auspichiamo che non si ripetano mai più cadute di stile del genere.
Alla disperata ricerca di solidarietà: un altro “mantra” che si è ripetuto puntuale nelle recenti comunicazioni pubbliche del C.d.A. della BSM, dell’Ente Cassa di Faetano e, recentemente, anche dell’ABS è la denuncia di chissà quali attacchi personali (addirittura “violenti e denigratori”, giudicati “inaccettabili e inqualificabili”) da parte della CSU all’Amm.re Delegato di BSM nonché Presidente di ABS, Dott. Domenico Lombardi.
Stia sereno sia il Dott. Lombardi, che i membri dei C.d.A. della BSM, dell’Ente Cassa di Faetano e dell’ABS: non è nello stile della CSU attaccare o denigrare nessuno. La CSdL e la CDLS sono impegnate da sempre in battaglie a sostegno dei diritti dei cittadini e dei lavoratori di tutti i settori – ivi compreso quello bancario – a tutela dei contratti di lavoro (anche di quelli aziendali) e, soprattutto, a difesa delle Leggi, della legalità e del rispetto delle persone.
Non vorremmo invece che questa continua disperata necessità di raccogliere ferventi attestazioni di fiducia e di stima, nasconda invece la mancanza di idee, debolezza di argomentazioni e la carenza di progetti di rilancio e sviluppo per la Banca e, più in generale, per il settore bancario sammarinese. Evidenziare che nella mattinata di lunedì scorso non erano presenti in Banca né il Dott. Lombardi né altri esponenti del Comitato Endoconsigliare sul Personale, non significa denigrare o attaccare nessuno, ma semplicemente prendere atto di una situazione oggettiva che era sotto gli occhi di tutti.
Quando poi, nel suo recente comunicato, l’Ente Cassa di Faetano afferma che la discussione debba essere basata su argomenti fondati e veritieri, la FULCAS-CSU non può che essere d’accordo. Vorremmo però ricordare al C.d.A. dell’ECF che nel corso di una riunione avvenuta il 15 Giugno scorso – alla presenza di una parte dei membri dello stesso C.d.A. – sono state evidenziate criticità che spaziavano da un utilizzo massiccio di invasive e costose consulenze esterne, all’incremento delle spese amministrative e, strano ma vero, anche dalla crescita dei compensi del C.D.A. ed in particolare degli amministratori che sono passati da 221.223 € del 2016 a 322.487 € del 2017 (come riportato a pag. 119 del progetto di bilancio BSM 2017), con un incremento del 45,77% a fronte del calo di tutte le altre spese per il personale.
Appare strana l’affermazione del C.d.A. dell’ECF che inspiegabilmente dichiara alla stampa che i costi del C.d.A. della Banca siano “diminuiti già nel 2017” e caleranno ancor di più nel 2018: forse una più attenta lettura del Bilancio 2017 della BSM eviterebbe all’Ente Cassa di fare delle affermazioni che sono poi smentite dai documenti ufficiali.
La FULCAS-CSU auspica che venga posta la parola fine a questa stucchevole girandola di inutili e dannosi messaggi e comunicati, confida anche per il futuro nel pieno rispetto dei Contratti – Aziendale e Nazionale, e che si possa voltare pagina rispetto a quanto avvenuto nelle ultime settimane.
I Dipendenti della Banca di San Marino non devono dimostrare niente a nessuno, hanno già dimostrato il loro senso di responsabilità nel 2016 con un Accordo collettivo e di alto valore solidale che ha portato al prepensionamento di ben 15 colleghi con elevata anzianità lavorativa ed anagrafica a fronte di un loro importante intervento economico.
I sacrifici che verranno richiesti ai Dipendenti per garantire “il pieno mantenimento delle posizioni lavorative”, non potranno essere “sperperati” nelle spese amministrative o nei compensi per i Dirigenti e consulenti, ma dovranno contribuire al rafforzamento del patrimonio della Banca.
Come in tutte le migliori famiglie, i sacrifici dovranno partire dall’alto e – proporzionalmente – dovranno calare su tutta la struttura, in maniera trasparente e documentata. Appare sin troppo chiaro che le imbarazzanti retribuzioni dei vertici e le consulenze onerose e pressoché inutili – in un contesto di sacrifici e reale sobrietà – non hanno alcuna plausibile motivazione.
FULCAS – CSU