I dipendenti BSM sospendono lo sciopero, ma non lo stato di mobilitazione
San Marino. I dipendenti del gruppo BSM riuniti in assemblea nel pomeriggio di oggi hanno valutato con attenzione quanto emerso nel corso dell’incontro di ieri mattina con una delegazione del Congresso di Stato composta dai Segretari di Stato Celli, Zafferani, Renzi, e l’impegno del governo nei confronti della banca volto al superamento del recesso dell’allegato contrattuale con trasformazione in disdetta e con contestuale garanzia di applicazione integrale fino alla sottoscrizione di un nuovo allegato e per il rispetto di quanto presente all’articolo 40 del Contratto di Lavoro con liquidazione immediata di quanto spettante.
L’assemblea, in accordo con la FULCAS-CSU, valutata la situazione ed in attesa di un concreto segnale da parte della banca, dimostrando grande senso di responsabilità ed attaccamento alla propria azienda, ha deliberato di sospendere la mobilitazione in attesa che la controparte dimostri lo stesso attaccamento all’azienda e disponibilità al dialogo, trasformando il recesso in disdetta, con la garanzia di applicazione dello stesso e la garanzia di applicazione dell’articolo 40.
I dipendenti del gruppo BSM, in segno di rispetto e considerazione della propria clientela, e per diminuire i disagi della stessa, hanno pertanto sospeso lo sciopero in atto e le altre iniziative già pianificate. Qualora, entro la settimana corrente non dovesse essere ristabilita la legalità e riaffermato il rispetto dei dipendenti del gruppo BSM, gli stessi hanno deliberato di proclamare già dall’inizio della settimana prossima nuove e più incisive azioni di mobilitazione. L’auspicio dell’assemblea dei dipendenti del gruppo BSM e della FULCAS-CSU è che sia decisivo l’intervento del Governo e che anche da parte del Cda e dell’amministratore delegato della BSM prevalga il senso di responsabilità e l’attaccamento all’azienda ed alla clientela, rivedendo le decisioni che riguardano il recesso dell’accordo BSM ed il mancato rispetto dell’articolo 40 del contratto collettivo nazionale banche.
Difesa dei diritti e rispetto delle dignità. Questi i punti fermi della mobilitazione che i dipendenti della BSM hanno ribadito oggi durante un incontro con gli organi di stampa. “Il numero di dipendenti del Gruppo BSM nel giro di tre anni è sceso di oltre il 20%. Un conseguente ridimensionamento dei costi tutto a carico dei lavoratori, favorito in particolare dall’uscita incentivata dalla Banca di 15 dipendenti”, così replica Patrick Mularoni, dipendente BSM e rappresentante sindacale della FULCAS-CSU, al comunicato stampa del Cda aziendale dove si sottolineava che un impiegato bancario ha un trattamento economico superiore del 44% di un impiegato del settore industria .
“Paragoni strumentali e pretestuosi tra professionalità completamente diverse, un modo per distrarre l’attenzione dai veri motivi della nostra mobilitazione”, afferma Mularoni, che invece invita a fare raffronti con realtà lavorative e professionalità omogenee: “Così si scoprirebbe che il costo medio di un impiegato del settore bancario sammarinese è in realtà inferiore a quello di un collega dell’Emilia Romagna, mentre gli indici di produttività ed efficienza relativi ai dipendenti delle banche sammarinesi sono addirittura migliori di quelli delle banche vicine”.
Patrick Mularoni torna poi sul nodo dei costi. “Il percorso di riduzione delle spese aziendali in questi ultimi anni è stato tutto a carico dei lavoratori, mentre di contro nei piani alti dell’azienda le spese sono continuamente e incomprensibilmente lievitate: le spese per le consulenze sono aumentate di circa il 60%, i costi del Cda sono saliti del 45% e quelli della Direzione del 20%. Da parte nostra c’è sempre stata la disponibilità a sederci attorno a un tavolo e fare uno sforzo finalizzato al futuro del nostro istituto di credito, ma è evidente che lo sforzo deve essere di tutti”.