OSLA: al via la riforma della legge sul commercio
San Marino. Il settore commercio potrà contare su una normativa aggiornata ai mutamenti intervenuti sia a livello di operatività degli esercizi commerciali, sia a livello di abitudini di acquisto dei consumatori. Si è riunito per la prima volta, infatti, presso la Segreteria di Stato per il Commercio, il tavolo di confronto sulle modifiche alla Legge n. 130 del 2010 regolante il commercio a San Marino.
OSLA ha chiaramente espresso al Segretario Zafferani il proprio obiettivo e cioè garantire agli operatori economici uno strumento che oltre ad essere lo specchio dei tempi, riconduca fenomeni nati spontaneamente in sistemi strategicamente pianificati e trasformi debolezze in opportunità.
È necessario che la nuova legge ricomprenda al suo interno tutte le tipologie di esercizio del commercio: il dettaglio; l’ingrosso; i pubblici esercizi; l’intermediazione commerciale nelle sue diverse forme, comprese quelle più evolute che non trovano alcun riscontro nella normativa attuale, ferma al 1990.
Non può rimanere escluso dal confronto l’e-commerce: la specifica normativa è del 2013, ma sta già mostrando i suoi limiti. Lo shopping online è una realtà che continua a svilupparsi in modo costante, veloce ed è sempre più coinvolgente, anche se per il consumatore rimane al momento ancora prioritaria l’esperienza del comprare fisicamente in un negozio. A tal proposito, in realtà più avanzate della nostra, per non perdere terreno e cercare di continuare a soddisfare la clientela, il negozio fisico sta agendo sulle proprie modalità di relazione con i consumatori: il personale evolve, da commessi a consulenti di fiducia dei clienti, e la tecnologia incrementa la sua importanza non solo nei pagamenti, ma anche nella profilazione della clientela per offerte di prodotti sempre più su misura, per servizi personalizzati e per la protezione dei dati.
La nuova legge deve considerare con altrettanta attenzione il commercio turistico e quindi il Centro Storico della Capitale, nonché il commercio nei Centri Storici del Paese, sia per garantire ai residenti i bisogni primari, sia per immaginarli come luoghi di attrazione e nuove frequentazioni grazie a nuovi indirizzi di specializzazione commerciale.
Fra i tanti aspetti ancora da affrontare, da quelli più spiccioli a quelli più di prospettiva, OSLA non intende dimenticare la possibilità di conversione delle aree industriali da riqualificare in aree commerciali, su cui ha già espresso considerazioni e proposte.
In attesa di entrare nel pieno della discussione, OSLA riconferma il proprio impegno affinché il commercio possa finalmente intraprendere il percorso di rilancio che merita. Un rilancio proteso verso il futuro e le nuove prospettive che apre.
OSLA