La CSU alla maggioranza: salvare le banche, non i banchieri
San Marino. Benvenga il tavolo di confronto, ma da questo deve discendere un profondo cambiamento nell’atteggiamento del Governo verso le parti sociali, realizzando una vera concertazione, e devono scaturire fatti concreti, partendo dal comunicare con la massima trasparenza tutte le informazioni sulla crisi del sistema bancario. È l’appello che la CSU ha rivolto ai partiti di maggioranza incontrati oggi, convinta che l’unica strada possibile sia quella di ritrovare la necessaria coesione nel paese, superando il clima di conflittualità e frammentazione che si è creato, e che non giova per nulla al paese. Questa disponibilità al confronto e alla ricerca di soluzioni condivise espressa a parole ora dovrà essere dimostrata dai fatti. I partiti, da parte loro, hanno assunto l’impegno di farsi portavoce delle richieste di concertazione verso lo stesso Congresso di Stato, riconoscendo essi stessi in sostanza alcune carenze nel confronto con le parti sociali e nella comunicazione da parte dell’Esecutivo; difficoltà che, stando a quanto da loro dichiarato, potranno essere superate.
La CSU ha ripercorso i passaggi più problematici in relazione alla grave situazione del sistema bancario e al progetto di legge sullo sviluppo. Sul sistema bancario, tra le diverse problematiche evidenziate, la CSU ha rimesso l’accento sulle assolute garanzie che il sindacato rivendica sulla liquidità dei fondi pensione, ad iniziare da quelli investiti in Asset Banca – per la quale si conferma la richiesta di una fidejussione bancaria da parte di Carisp – ribadendo che la necessità di ricapitalizzazione delle banche non potrà avvenire utilizzando le stesse risorse dei fondi pensione, che appartengono unicamente ai lavoratori e ai pensionati. Per la CSU chi ha avuto responsabilità nella cattiva gestione delle banche e ha commesso illeciti, deve essere chiamato a risponderne anche penalmente, e in tal senso ci si attende che la Magistratura assuma le necessarie iniziative. In sostanza, salvare le banche non significa “salvare” i banchieri che avessero contribuito ad affossarle, arrecando gravissimi danni allo Stato e alla collettività, che ne pagano le conseguenze.
Ribadita da parte della CSU la necessità di capire il progetto di fondo che l’Esecutivo intende realizzare sul sistema bancario, necessario anche per consentire al sindacato di svolgere con il necessario quadro di riferimento sia il proprio ruolo propositivo che la propria funzione di tutela dei dipendenti del settore creditizio. La CSU vuole sapere inoltre quale impatto avrà sui bilanci dello Stato la ricapitalizzazione di Cassa di Risparmio, per la quale è stato rilevato un deficit di 77 milioni.
La CSU ha evidenziato la carenza di confronto con la Segreteria per il Lavoro sulla legge sullo sviluppo, già avviata alla prima lettura consiliare, rivendicando l’accoglimento delle proprie richieste di integrazione e modifica. Anche su questo punto i partiti di maggioranza hanno espresso, da parte loro, una disponibilità al confronto e alla ricerca di una sintesi con il sindacato.
La CSU auspica fortemente che l’incontro di oggi possa contribuire ad imprimere una netta svolta nei rapporti tra chi ha responsabilità di governo e le parti sociali che hanno il dovere di difendere i diritti e le risorse dei lavoratori, dei pensionati e della parte sana della società, affinché si affermi un reale confronto e una reale concertazione per assumere soluzioni il più possibile condivise e per ripristinare la massima coesione possibile nel paese.
CSU