UNAS, i mestieri artigiani siano opportunità per i giovani
San Marino. Incentivare e sostenere i giovani che vogliono “aprire bottega”: è uno dei cavalli di battaglia di UNAS, Unione Nazionale Artigiani Sammarinese, che da sempre si batte per il rilancio di uno dei settori tradizionali dell’economia nazionale e, in questa direzione, riconosce nelle professioni dell’artigianato un’opportunità per i giovani sammarinesi.
Per questo, l’Associazione plaude alle recenti sollecitazioni del Comitato donne Fups-Csdl che ha individuato, quale ricetta per l’occupazione giovanile, proprio la strada degli antichi mestieri artigiani e, di pari passo, ha lanciato l’allarme affinché il patrimonio storico, culturale e professionale da questi rappresentati non scompaia.
Parole che suonano come musica alle orecchie di UNAS nel vedere che Fups-Csdl si unisce al proprio storico appello. “Speriamo – si augura infatti l’Associazione – che dalla crisi vissuta fin qui emerga l’occasione per un momento di slancio verso il recupero dei mestieri e dell’economia basata molto anche sulle piccole imprese”.
Per facilitare ciò, gli Artigiani manifestano, in particolare al nuovo Esecutivo, una serie di interventi di cui si fa portavoce da tempo.
In primis, UNAS chiede la riforma della licenza part time “sulla base dei principi ispiratori da noi proposti già da oltre 10 anni”. Infatti, “così com’è non funziona e non può funzionare – sottolinea l’Associazione – perché non è pensata al piccolo che parte con un’esperienza lavorativa mista, ma solo per pochi che il lavoro già l’hanno”.
Quindi gli Artigiani suggeriscono di ripensare la legge per l’imprenditoria giovanile, almeno rispetto il proprio settore: “Le imprese – motiva UNAS – specialmente del settore Artistico Tradizionale, devono poter contare su sostegni mentre la legge per l’imprenditoria giovanile non dà risposte a questo settore”.
E ancora: per l’Associazione bisogna agire sulla leva fiscale e contributiva per snellire i costi fissi. In questa direzione, UNAS propone infine di individuare sul territorio “ambienti in cui si possano fare botteghe” che diventino vere e proprie “incubatrici protette per il tentativo di far nascere nuove imprese di mestieri”.