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Domani – Motus Liberi: “Abusi su minori: urge chiarezza e responsabilità”

L’arresto del cittadino sammarinese, condannato già da diverso tempo per violenza sessuale aggravata su quattro minori, rappresenta un episodio gravissimo che scuote profondamente la coscienza collettiva. I fatti, risalenti al 2021 e certamente noti alle persone preposte, non hanno impedito all’uomo di continuare ad operare a San Marino per oltre quattro anni in contesti educativi e sportivi, nonostante anche una successiva condanna definitiva e un’interdizione perpetua da incarichi a contatto con minori.

La sentenza, emessa ad aprile 2025, è stata eseguita solo nel mese di agosto dalle forze dell’ordine italiane, ma viene spontaneo chiedersi come mai non sia stata eseguita subito e in collaborazione con le nostre forze di polizia. Questo ritardo solleva interrogativi inquietanti sull’efficacia dei meccanismi di controllo e sull’operato delle istituzioni preposte alla tutela dei minori.

In questo contesto, assume particolare rilevanza il fatto che San Marino abbia aderito sin dal 2007 alla Convenzione europea per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali (Convenzione di Lanzarote), che impegna il nostro Stato ad adottare particolari accorgimenti in simili situazioni. Vogliamo, in questo senso, sapere se in ottemperanza agli obblighi assunti a livello internazionale a San Marino vengono svolti dei controlli relativi all’idoneità psicologica del personale che entra in contatto con i minori, al fine di verificare la sussistenza di criticità che possano mettere a rischio l’incolumità di questi ultimi.
Esigiamo su questi punti risposte chiare e tempestive, prima di tutto da parte delle istituzioni ma anche delle società sportive ed enti coinvolti.

La tutela dei minori deve essere una priorità assoluta: è necessario accertare eventuali responsabilità, omissioni o negligenze che hanno permesso, a un condannato per reati gravissimi, di continuare a svolgere attività con elevato grado di rischio per i nostri bambini.
Chi ha mostrato immobilismo o complicità deve assumersi le proprie responsabilità, senza ambiguità né attenuanti.