DOMANI – Motus Liberi afferma da tempo che non si può costruire una riforma fiscale a colpi di arrotondamenti contabili e non si può pensare di mettere mano alle tasche dei cittadini senza prima aver fatto tutto il possibile per rilanciare l’economia, promuovere sviluppo e generare nuova ricchezza. Siamo quindi lieti che l’editoriale recentemente pubblicato da San Marino Fixing, dal titolo emblematico “ICEE e IGR, una coppia scoppiata” dello scorso 18 giugno, faccia propria e confermi la bontà di questa impostazione.
Chi oggi infatti spinge per una riforma fondata esclusivamente sull’incremento del gettito – con obiettivi di bilancio predeterminati e strumenti ancora incerti – si assume una responsabilità pesante, perché ignora il principio più elementare dell’equità fiscale: prima di chiedere ulteriori sacrifici ai Sammarinesi, è dovere dello Stato rimettere in moto la macchina della crescita, dell’occupazione e degli investimenti.
Da tempo portiamo avanti una proposta seria, trasparente e progressiva: partire dal rafforzamento dell’ICEE, oggi inefficace e incompleto. Soltanto in questo modo è possibile costruire un sistema fiscale moderno, che non colpisca sempre e solo i soliti noti – lavoratori dipendenti, pensionati, redditi tracciabili – ma che redistribuisca il peso in base alla reale capacità contributiva. Ciò significa che è troppo il non dichiarato sommerso e che occorre perseguire subito, con decisione, i debitori dello Stato, per garantire un fisco davvero equo e certo.
Non può esserci una riforma giusta se si parte dalla fine, cioè dalla necessità di “fare cassa”, e non dall’inizio, cioè dalla costruzione di strumenti che permettano di colpire chi oggi sfugge e sostenere chi davvero contribuisce. Il fisco non può diventare il tappabuchi di uno Stato che rinuncia a pensare in grande.
Accogliamo quindi con soddisfazione il fatto che anche voci autorevoli come quelle di Fixing e ANIS si siano espresse su questa linea, confermando di fatto la validità della nostra visione. È la dimostrazione che una parte importante del Paese produttivo e consapevole finalmente chieda serietà, coerenza e coraggio: l’auspicio è che quando poi questo tipo di proposte vengono presentate, si abbia altrettanto coraggio nel sostenerle e supportarle.
Ora, comunque, serve una vera inversione di rotta: le soluzioni ci sono e noi ne abbiamo proposte diverse di possibili e sostenibili, in ogni caso vanno cercate con una visione di lungo periodo, non con l’affanno di chi rincorre numeri scritti in bilancio. E, soprattutto, va ricordato che mettere le mani in tasca ai cittadini dev’essere sempre l’ultima strada percorribile, mai la prima. Non va infine dimenticato un aspetto che i nostri tecnici ci segnalano: basterebbe applicare in maniera puntuale la legge esistente e le sanzioni già previste, per raggiungere la stessa quantità di entrate che servirebbero.
Come ammoniva Albert Einstein, non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato per crearli. Noi diremmo anche: nemmeno con le stesse persone che quei problemi li hanno generati.
Domani – Motus Liberi