Va realizzato anche a San Marino un Ospis per i malati gravi
Le criticità del sistema sanitario sammarinese sono state di nuovo al centro della riunione dei giorni scorsi del Consiglio Direttivo della Federazione Pensionati CSdL.
Nella consapevolezza che la sanità pubblica ha un costo elevato, se si vuole migliorarne l’efficienza e mantenerla gratuita per tutti, è necessario avere a disposizione maggiori risorse economiche, da realizzare con una equa riforma tributaria. Il Governo che andrà ad insediarsi non potrà sottrarsi a questo fondamentale impegno.
Tra gli interventi assistenziali più urgenti in particolare per la popolazione anziana, vi è l’ampliamento del Servizio Territoriale Domiciliare, indispensabile per mantenere il più a lungo possibile le persone nel proprio ambiente abitativo e familiare. Questo vale anche per le “badanti”; riguardo a questo occorre potere portare in detrazione le spese sostenute da parte delle famiglie.
Un settore innovativo ancora da sviluppare è quello della telemedicina; occorre utilizzare questo nuovo strumento al servizio della medicina tradizionale, sfruttandone tutte le potenzialità ed ampliandone il suo utilizzo soprattutto per il monitoraggio dei malati cronici.
La Federazione Pensionati rivendica la creazione di un Ospis, una struttura di ricovero protetta che a San Marino ancora manca, per dare la possibilità ai malati gravi che hanno necessità di ospedalizzazione, di essere curati da medici e psicologi, e di essere assistiti con continuità dai propri familiari.
Al contempo la FUPS sollecita la costruzione del terzo lotto della RSA il Casale la Fiorina. È una necessità particolarmente urgente e pressante; chi è costretto ad utilizzare strutture non in convenzione o esterne a San Marino, paga rette ben superiori ai 3.000 euro. Per molte famiglie si tratta di costi insostenibili e andrebbero aiutate in qualche modo dallo Stato sammarinese. Chi trova posto al Casale Fiorina o in strutture in convenzione con l’ISS, arriva a pagare rette mensili intorno ai 1.900 euro, una cifra sempre rilevante, ma comunque inferiore al costo delle strutture non convenzionate.
Quale sarà il futuro della sanità sammarinese? Continueremo ad avere un’assistenza gratuita per tutti o dovremo pagare un ticket? Il nostro ospedale continuerà ad avere le specialità che ha oggi? Quale sarà l’effetto dell’ingresso in Europa sulla sanità sammarinese? Queste sono solo alcune delle incognite in attesa di risposte.
FUPS-CSdL