Consiglio Grande e Generale, 27 ottobre mattina
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, 23- 27 OTTOBRE
– VENERDI’ 27 OTTOBRE – Seduta della mattina
In mattinata, i lavori consiliari ripartono dal comma 14, la ratifica dei decreti. In particolare, l’attenzione dell’Aula torna sul decreto delegato n.120 , “Disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato, delle prestazioni di lavoro temporaneo e dei distacchi di lavoratori”, il cui esame era stato interrotto per procedere al dibattito sull’Accordo di Associazione con l’Ue, come previsto dall’ordine del giorno
Il dibattito sull’Ue si è concluso quindi ieri, in seduta notturna, con l’approvazione all’unanimità di un Ordine del giorno siglato da tutte le forze politiche che dà mandato al Segretario di Stato agli Affari Esteri di “proseguire nell’attività di negoziato, ricercando la chiusura di tutti gli allegati ancora aperti, al fine di salvaguardare le specificità e gli interessi della Repubblica di San Marino, in contemperanza agli obiettivi dell’Ue di integrare la Repubblica all’interno del Mercato unico, senza distorsioni, in un regime di piena equivalenza dei cittadini, delle imprese e degli operatori economici sammarinesi”. L‘Odg inoltre impegna poi il governo “a intensificare le attività di informazione alla cittadinanza e a proseguire nelle attività di divulgazione degli aspetti negoziali nelle sedi competenti, compresa la Commissione mista, auspica l’instaurazione di canali istituzionali di collegamento tra il Consiglio Grande e Generale e il Parlamento europeo”.
In mattinata si torna a parlare di norme sul lavoro e inizia l’esame degli emendamenti al decreto delegato n. 120, presentati quasi tutti dal Segretario di Stato Teodoro Lonfernini, come spiega, “per conto del tavolo tripartito”. Mentre, due emendamenti, di cui uno in subordine, sono presentati dal Movimento Rete all’Articolo 1, quello che definisce il“Contratto di lavoro a tempo determinato” e su cui è introdotta l’estensione a 24 mesi. Gli emendamenti del governo, sul primo articolo, come spiegato anche in tema di presentazione, introducono modalità contributive addizionali per il datore di lavoro, a partire dal 18° mese. Quelli di Rete sono invece contrari all’estensione del tempo determinato. Nel dibattito si ripercorrono in sostanza gli argomenti già portati all’attenzione dell’Aula in fase di presentazione del decreto. “Siamo l’unico partito in Aula che non ha seguito gli auspici del Segretario e dell’accordo tripartito”, chiarisce Matteo Zeppa, Rete, riferendosi al fatto che il suo movimento abbia deciso di presentare degli emendamenti, malgrado la richiesta del Segretario di non interferire con l’esito dell’accordo tripartito. “Non è mancanza di lesa maestà- puntualizza Zeppa- ma una dignità invece, rivendicata da parte della politica, di poter ribadire un concetto fondamentale sul precariato”. Il consigliere ricorda come nella riforma sul lavoro da cui deriva il decreto “c’era un indirizzo politico chiaro” a riguardo, mentre l’esito dell’accordo “per noi è una mediazione che va verso il basso, verso l’estremizzazione del precariato, facendo tornare il tempo determinato a 24 mesi”. L’emendamento di Rete in sostanza punta “a far tornare un concetto che era passato invece con la legge sul lavoro”, ovvero “per noi la durata del tempo determinato non può eccedere i 12 mesi e può essere rinnovato non più di 4 volte”. Mentre l’emendamento in subordine propone la durata a 18 mesi.
Il Segretario Lonfernini, in risposta, chiarisce che la normativa precedente alla legge sul lavoro “non era garantista in maniera piena”. Riconosce poi che “la volontà iniziale era differente” ma poi, “anche se ho cambiando idea, nel corso del lungo lavoro, ho mantenuto dei punti fermi”. Ovvero “nella logica di maggiore flessibilità introdotta, allineandoci ai paesi europei- dove i 24 mesi in Ue sono presenti in Francia in Germania, Italia..- la mediazione ha portato a un risultato diverso- chiarisce- che non è a discapito dei lavoratori, nel mentre infatti abbiamo applicato tutele ritenute estremamente importanti”. In definitiva, “non posso non considerare quella maggiore flessibilità-conclude- a pari passo con l’ottenimento di una maggiore tutela che è evidente in tema degli ammortizzatori sociali”. Così gli emendamenti all’Articolo 1 di Rete sono respinti, mentre quelli del governo approvati. Idem gli emendamenti agli articoli successivi presentati dal Sds Lonfernini, quali esito dell’accordo tripartito, ottengono il consenso unanime dell’Aula. Nel corso del dibattito i consiglieri dell’opposizione fanno però rilevare le numerose assenze tra le fila della maggioranza e come il numero legale sia garantito unicamente dalla loro presenza.
Alla fine il decreto n.120 viene ratificato all’unanimità dei votanti (28 voti a favore su 28 presenti)
L’Aula passa al Decreto delegato n.146 “Adeguamento della legislazione nazionale alle convenzioni e agli standard internazionali in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”, presentato dal Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti. Si tratta, chiarisce, di un provvedimento molto tecnico, sul cui testo si è sviluppato un confronto con i soggetti designati tenuti ad obblighi di adeguata verifica e con le autorità interessate, in primis il tribunale. Ma il provvedimento ha anche un significato politico, chiosa, “quello di trovare il giusto equilibrio tra i principi che vogliamo inserire nel nostro ordinamento e il principio di proporzionalità”. Il Segretario ripercorre quindi l’iter del provvedimento, presentato già in aula in prima lettura come progetto di legge, in un primo tempo, poi “con la necessità di adeguamento alla 5^ Direttiva Ue in materia, si è ritenuto importate avviare il confronto con i soggetti chiamati all’adeguata verifica e con le autorità interessate, per cui con l’ultima Variazione di Bilancio si è introdotta la delega per il presente decreto. E una volta ratificato, verrà ritirato il progetto di legge originario. “Gli emendamenti presentati sono frutto degli ultimi incontri con soggetti designati e anche di osservazioni di forze politiche rispetto alla formulazione del decreto- anticipa- li vedremo nel merito”.
Con la presentazione del decreto n. 146 da parte del Segretario si conclude la seduta consiliare della mattina. L’esame degli emendamenti proseguirà nel pomeriggio.