“Reddito minimo garantito, è necessario rivederne l’importo e i criteri”
Nessuna risposta è arrivata alla richiesta di incontro avanzata dal Presidente dello Sportello Consumatori Emanuel Santolini al Segretario di Stato per le Finanze e al Comitato gestore del Fondo straordinario, per affrontare le criticità del reddito minimo garantito. Gli elementi più critici di questo intervento dello Stato per cittadini con redditi molto bassi o senza reddito, sono rappresentati da un importo insufficiente anche rispetto al forte aumento del costo della vita, a partire dalle utenze domestiche, dai criteri troppo restrittivi per potervi accedere, dall’applicazione penalizzante per molti cittadini.
Per le persone con problemi economici sono aumentate le difficoltà; ad esempio, nel periodo dell’emergenza Covid vi era la possibilità di sospendere il pagamento del mutuo prima casa, ma oggi con la fine dell’emergenza sanitaria questo diritto non è più riconosciuto; inoltre, lo stesso mutuo non è contemplato tra le spese da considerare per il calcolo dell’importo da erogare per il reddito minimo garantito.
I casi più frequenti di cittadini in condizioni economiche disagiate, sono i nuclei familiari monoreddito, rappresentati da donne separate con figli. Nonostante il periodo favorevole sul piano occupazionale, sono ancora diversi i cittadini ultracinquantenni – soprattutto donne, oltre che persone con forme di disabilità – che non riescono a trovare lavoro, in quanto a loro sono preferiti lavoratori più giovani.
Per queste persone lo Stato fa ben poco per favorire la loro collocazione, che è la via preferenziale per assicurare un reddito dignitoso a ciascun nucleo familiare; lo stesso progetto di legge di riforma delle norme sul lavoro, non affronta minimamente il problema delle categorie che incontrano più difficoltà nel trovare lavoro.
Per di più si assiste a questo paradosso: mentre i cittadini che fanno domanda o che percepiscono il reddito minimo familiare sono sottoposti a controlli severissimi e molto meticolosi sui beni posseduti e sulle spese effettuate, per tutte quelle categorie che continuano a dichiarare redditi inverosimili e del tutto incoerenti con i loro tenori di vita e i livelli di benessere che manifestano, i controlli sono ben pochi. Come ben sappiamo l’evasione ed elusione fiscale a San Marino continuano a prosperare, così come i casi di mancato pagamento dei contributi che spettano ai lavoratori e allo Stato.
Il fatto che molti sammarinesi si rivolgono ad organizzazioni umanitarie come la Caritas per ricevere aiuti per i propri bisogni primari e per pagare le utenze, indica chiaramente che a San Marino la povertà è in aumento, e che lo Stato deve adeguare a questa mutata realtà gli interventi di supporto a questi cittadini. In primo luogo vi è la necessità di estendere la possibilità di accesso al reddito minimo garantito, rivedendone sostanzialmente i criteri ed entità. Purtroppo con gli aumenti spropositati delle utenze e l’inverno ormai alle porte la situazione pare destinata a peggiorare ulteriormente.
Non è pensabile che gli enti di solidarietà, che comunque svolgono un ruolo encomiabile, debbano sostituirsi allo Stato nel dare sostegno ai tanti cittadini e famiglie che non riescono a far fronte alle spese quotidiane e vivono in condizioni di forte disagio. Sollecitiamo quindi la Segreteria di Stato per le Finanze ad accogliere la richiesta di incontro a suo tempo avanzata.
Associazione Sportello Consumatori