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Primo Maggio: il messaggio del Vescovo Turazzi

Ci apprestiamo a celebrare il 1 maggio la Festa dei Lavoratori in un momento in cui il mondo del lavoro vive una stagione difficile, segnata ancora dagli effetti della pandemia e ora dalle nuove preoccupazioni per la guerra in Ucraina. Il lavoro continua ad essere una emergenza per la società civile e per le famiglie. Le conseguenze della crisi gravano sulle spalle dei più fragili, dei disoccupati e dei precari soprattutto quando donne e giovani, in un contesto in cui le difficoltà economiche producono un peggioramento della qualità del lavoro. I tanti, troppi, morti sul lavoro ci ricordano ogni giorno che non si può distogliere lo sguardo dai contesti dove c’è un elevato rischio per la salute e la vita di tanti lavoratori. È in discussione il valore dell’umano, l’unico capitale che sia vera ricchezza. Papa Francesco lo ha ricordato a imprenditori e lavoratori lo scorso gennaio affermando che «la vera ricchezza sono le persone: senza di esse non c’è comunità di lavoro, non c’è impresa, non c’è economia…».

La pandemia ci ha insegnato che solo insieme si possono affrontare e superare le situazioni più difficili. Per risvegliare le coscienze e riportare al centro del lavoro la persona, la chiesa diocesana ha scelto di pregare insieme ai lavoratori per il mondo del lavoro: per chi ha un lavoro e per chi è disoccupato, per chi ha un lavoro stabile e per chi è precario, per chi ha più difficoltà a trovare un lavoro, come le donne e i giovani.

Il 1 maggio, festa di S. Giuseppe Lavoratore, alle ore 11.00 presso la chiesa parrocchiale di Lunano il Vescovo Andrea presiederà la celebrazione di una S. Messa dedicata al mondo del lavoro.