Ma quanto è il range di contagiosità ritenuto sufficiente per consentire lo spostamento tra regioni? Su questo si sta ancora ragionando ed è chiaro che a valutazioni scientifiche si intrecciano riflessioni di tipo politico ed economico. Sul fronte della scienza per l’Istituto superiore di sanità se il valore di R0 è inferiore a 1 significa che l’epidemia può essere contenuta. Ma, beninteso, c’è. Tanto per avere un’idea, sempre secondo dati dell’Iss, nella prima fase di diffusione del Covid-19, nelle aree più colpite si sono registrate stime di R0 tra 1,4 e 3,8. Nell’ultima settimana, invece, l’indice di contagio in Italia non ha mai superato lo 0,7 assestandosi tra lo 0,5 e lo 0,7.
In netto miglioramento anche le zone più colpite dall’epidemia con la Lombardia che si è fermata a 0,57, superata dalla Basilicata (0,88), dalla Calabria (0,8), dall’Abruzzo (0,75), dalla Campania (0,6). Cosa significano questi dati? Che dalla Lombardia ci si può spostare ed entrare e dalla Basilicata no? È chiaro, si spiega in ambienti del governo, che una rondine non fa primavera e che la decisione di riaprire la libera circolazione tra regioni dovrà essere assunta con attenzione.
Soprattutto per le regioni che sono state epicentro dell’epidemia o teatro della sua massima diffusione, la Lombardia e il Piemonte. In questa decisione i presidenti di Regione avranno un ruolo fondamentale. Del resto alcuni governatori del Sud, da Vincenzo De Luca in Campania a Jole Santelli in Calabria (“apro i bar e chiudo i confini”, aveva detto la governatrice) hanno già alzato la voce contro fughe in avanti nella fase 2 di regioni del Nord martoriate dall’epidemia. Pronti a chiudere i confini con ordinanze ad hoc per arginare l’onda di gente in arrivo dal Nord. Peraltro solo a partire dal 4 maggio è stato possibile fare rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza, provenendo da un’altra Regione.
Il range di contagiosità tra lo 0,5 e lo 0,7 è stato evidentemente considerato sufficiente per riavviare quasi tutte le attività: dal 18 maggio bar, ristoranti, negozi al dettaglio, parrucchieri e centri estetici rialzeranno la saracinesca. Ma quel range basta per consentire gli spostamenti tra regioni? Verrà tenuto conto anche del calendario: il 25 maggio è a un passo dal ponte del 2 giugno. Che può significare esodo di massa verso le seconde case.
Ma ecco la situazione dal bollettino dell’11 maggio:
1 – In Lombardia calano i ricoveri gravi
Gli attualmente positivi sono 30.411 (+221). Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva: sono 341 (-7). Tasso R0: in Lombardia si è fermato
a 0,57, superata dalla Basilicata (0,88), dalla Calabria (0,8), dall’Abruzzo (0,75), dalla Campania (0,6)
2 – Il Piemonte positivi in calo
In Piemonte il dato relativo al tasso dei contagi presenta un saldo che lascia ben sperare alla voce attualmente positivi: -312 per un totale di 13.338 casi. Anche l’indice di contagio del Covid-19, il famoso ‘R con 0’ lascia ben sperare, attestandosi a 0,53.
3 – In Toscana città a contagio zero
Le persone attualmente positive in Toscana sono in totale 4.073, con una decrescita di 74 pazienti rispetto al giorno precedente (R0 pari a 0,60). Ieri si sono invece registrati solo 13 casi. Addirittura zero malati a Livorno, Pistoia, Grosseto e Siena, 1 a Pisa e Prato
4 – In Emilia-Romagna i rischi sono bassi
In Emilia-Romagna l’indice di contagio ‘R con 0’ segna 0,53 (un malato ne contagia meno di uno).
5 – Marche virtuose, numeri confortanti
Nelle Marche il tasso di contagio è vicino allo 0: a oggi la regione è tra le più virtuose, con un tasso di contagio di 0,29.
Fonte Quotidiano Net