Fumo: Stop a pubblicita’ ‘occulte’ dirette a giovani
(ANSA) – ROMA, 31 MAG – Il 78% dei giovani del mondo tra i 13 e i 15 anni e’ bombardato da qualche tipo di messaggio promozionale riguardo al tabacco. Lo afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms), che nella giornata mondiale contro il fumo ricorda che il bando a questo tipo di pubblicita’ e’ efficace nel diminuire il numero di fumatori.
“L’uso di tabacco e’ in cima alla lista delle minacce alla salute, ed e’ interamente prevenibile – afferma il segretario generale dell’Oms Margaret Chan – i governi devono avere come priorita’ lo stop alla vergognosa manipolazione di giovani e donne da parte dell’industria per reclutare la prossima generazione di persone dipendenti dalla nicotina”.
Alcuni studi, sottolinea l’Organizzazione, hanno dimostrato che un terzo dei giovani che sperimenta le sigarette lo fa per effetto di qualche forma di pubblicita’. Per aggirare i divieti gia’ esistenti, spiega Douglas Bettcher, direttore del dipartimento sulle malattie non trasmissibili, le compagnie stanno sperimentando nuovi sistemi, dall’uso dei social network con app pro tabacco alla distribuzione di magliette e altri gadget studiati appositamente per i giovani. “Ecco perche’ – sottolinea l’esperto – un bando deve essere completo per poter essere efficace. Solo 19 paesi, corrispondenti a meno del 6% della popolazione mondiale, hanno restrizioni efficaci, mentre un terzo degli stati non ne ha affatto”.
(ANSA)
ROMA – Inizio’ cinquant’anni fa la lotta al fumo. La prima a dichiarare guerra al tabacco, l’8 giugno 1963, fu l’American Heart Association, con un durissimo report nel quale si evidenziavano, per la prima volta con chiarezza, gli effetti nocivi delle sigarette per la salute e si iniziavano azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Nel 1964, a un anno di distanza, furono approvate negli Usa le prime leggi che prevedevano avvisi sulla pericolosita’ dei prodotti a base di tabacco e ne limitavano la pubblicizzazione. Negli anni ’80, molti Stati (in testa il Canada) hanno messo in atto una legislazione di controllo del tabacco. Il 28 febbraio 2005 e’ entrata in vigore una convenzione quadro dell’Oms per la lotta contro il tabacco e sempre nello stesso anno molti Paesi hanno scelto di vietare il fumo nei locali chiusi pubblici e privati.
L’Italia e’ stata tra i primi, con la legge Sirchia. Nonostante i molti passi avanti che sono stati fatti il fumo rimane ancora oggi un ”big killer”, come ricorda l’Oms in occasione della giornata mondiale senza tabacco in programma per il 31 maggio. I morti ogni anno sono sei milioni, 83mila dei quali in Italia.
Nel nostro Paese la Lilt (Lega italiana per la lotta ai tumori), grazie alla presenza capillare sul territorio di 25mila volontari, dara’ informazioni sui danni provocati dal fumo attivo e da quello passivo e 400 ambulatori e punti prevenzione saranno aperti per visite e controlli. L’iniziativa sara’ dedicata quest’anno in particolare a liberare dal fumo parchi e aree verdi delle citta’.
ANSA