Il COMITES San Marino avvia una serie di conferenze dibattito
San Marino. Siamo ad un importante giro di boa. Il COMITES San Marino ha riportato all’attenzione della politica la legge discriminante che prevede la rinuncia alla cittadinanza di origine che è un requisito dell’uomo. E con una serie di conferenze dibattito si vuole portare alla presenza dei nostri eletti al parlamento Italiano, le problematiche che affliggono i cittadini Italiani residenti all’estero, con la specifica di noi residenti a San Marino.
Questi incontri spero portino a diversi risultati:
1) Il primo al quale teniamo tanto è far attivare i cittadini che devono prendere in mano il proprio futuro e deciderlo.
2) Secondo che le istituzioni diano finalmente la giusta considerazione ad una struttura quale quella del comites, che è di volontariato a favore dei propri concittadini e non solo. Se avrete voglia di curiosare sul nostro sito noterete che molte delle nostre attività svolte in territorio hanno fatto il bene dello stato stesso, come il FORUM DEL DIALOGO. Inoltre vorrei fare notare a tutti che noi siamo una pedina fondamentale per trattare con l’Italia anche sulla revisione degli accordi di buon vicinato, e possiamo fungere da cerniera per trovare sinergie nel campo lavorativo, sportivo, culturale ecc. Che si voglia riconoscere o no, noi abbiamo una forza che questa Repubblica non ha mai sfruttato, e che invece ne porterebbe beneficio notevole per tutti.
3) Terzo che l’Italia dia a questo istituto i mezzi di controllo, per permettere a questo istituto di avere la giusta autorevolezza, pur rimanendo un istituto cittadino. Ora con la riforma dei Comites e dei CGIE questa situazione deve essere affrontata e migliorata. Bisogna sistemare la mancata rappresentanza dei piccoli stati nel CGIE, che oltre tutto non ci ha nemmeno permesso di votare alle scorse elezioni dei rappresentanti, producendo così secondo me un organo rappresentativo dei COMITES illegittimo.
4) Va risolto il problema sanitario che vede in difficoltà questo piccolo stato in diverse cose. Certo è che chiedere una quota capitaria ad un cittadino italiano residente disoccupato non fa onore né a San Marino, né alla madre patria Italia. Sono pochi casi l’anno e vanno assolutamente tutelati e garantiti da un eventuale accordo di buon vicinato.
5) Una regolamentazione dei soggiorni, che oggi fanno sì che alcune persone spariscano da sopra la terra e che si trovano a vivere in una condizione incredibile, in aria ( con l’iscrizione al registro AIRE).
6) Tassazione di conti correnti in banche Italiane dei residenti a San Marino, come avverrà nella prossima patrimoniale (bene che sta in altro stato, e che detiene l’altro stato), e alla faccia degli accordi di buon vicinato, e che estremizzando potrebbe portare ad una rottura dei buoni rapporti di vicinato.
7) Avere riconosciuto il diritto di voto di tutti i comites al CGIE, che nel nostro caso, devo avere diritto ad un rappresentante dei piccoli stati almeno.
8) Un voto garantito e sicuro modificando questo metodo che ha portato a tante situazioni anomale. Inoltre anche per l’astensione va fatto qualcosa.
E i nostri concittadini potranno confrontarsi e dare le proprie esperienze per capire sempre di più un mondo di cittadini alla deriva qual è quello dei residenti all’estero, spesso in doppia difficoltà.
Attendiamo tutti voi alla serata pubblica lunedì sera, ore 21 presso Happy Days di Murata
COMITES San Marino