Unioni civili, la legge sotto attacco strumentale
San Marino. Siamo rimasti sorpresi quando la proposta di legge sulle unioni civili è stata bersaglio di accuse strumentali da parte di alcune associazioni cattoliche. Gestazione per altri e fecondazione eterologa sono infatti argomenti estranei alla nostra proposta di legge. È ben noto che la GPA non è consentita in Repubblica e di certo, come è facile vedere, l’articolo 9 della nostra proposta di legge non legittima tale pratica. Al contrario bisognerebbe riflettere sul fatto che è semmai il matrimonio, in quanto riconosce automaticamente paternità e maternità sui minori, a permettere GPA e fecondazione eterologa.
Nello stilare la nostra proposta di legge, siamo stati guidati dalla necessità di dare gli stessi diritti a tutti i minori – bambini e bambine – e di garantire che nessuno sia escluso né ritenuto indegno di essere tutelato dallo Stato. Con l’istanza d’Arengo recentemente depositata, alcune associazioni cattoliche propongono ora di reintrodurre la distinzione tra figli legittimi e naturali – cioè di serie A e di serie B – a tutto discapito proprio dei soggetti più deboli, cioè i minori, ai quali invece bisogna sempre garantire la massima protezione e dignità. La nostra proposta tutela i minori esistenti, figli e figlie di sammarinesi, che si trovano abbandonati e non riconosciuti dal loro Stato. Questo avviene dando doveri e responsabilità alle loro figure adulte di riferimento, non certo chiudendogli la porta in faccia e lasciandoli in un limbo legislativo privo di tutele.
Riteniamo inoltre che parlare di turismo riproduttivo e riconoscimenti di cittadinanza a pioggia sia non solo irrispettoso verso le coppie che hanno fatto ricorso a pratiche come la fecondazione eterologa, ma anche pieno di disprezzo nei confronti dei loro figli e figlie. Far pagare ai minori presunte colpe dei genitori non è degno di un Paese civile come il nostro.
Il Comitato promotore del progetto di legge per la regolamentazione delle unioni civili nella Repubblica di San Marino