Dieci anni per la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità
San Marino. Dieci anni fa, la Repubblica ratificava la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD). Per questo motivo, la Dott.ssa María Soledad Cisternas Reyes, Inviato Speciale delle Nazioni Unite per la Disabilità e l’Accessibilità, sarà a San Marino dal 11 al 13 Marzo, ospite di Attiva-Mente e dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. Per l’occasione sono previsti incontri con le Segreterie di Stato e partecipazioni ad ulteriori momenti istituzionali. Non solo, l’illustre ospite relazionerà alla Tavola Rotonda dal titolo “Alcuni passi verso l’Accessibilità”, nel corso della quale verrà illustrato il Progetto InSegni Apprendi.
La CRPD è un Trattato sui diritti umani che rappresenta un importante risultato raggiunto dalla comunità internazionale in quanto, sino ad oggi, non esisteva in materia di disabilità uno strumento internazionale vincolante per gli Stati.
Essa non riconosce nuovi diritti alle persone con disabilità, ma intende piuttosto assicurare che queste ultime possano godere, sulla base degli ordinamenti degli stati di appartenenza, degli stessi diritti riconosciuti agli altri.
A tal fine, la condizione di disabilità viene ricondotta alla esistenza di barriere di varia natura che possono essere di ostacolo al diritto di partecipare in modo pieno ed effettivo alla società.
Questa Convenzione non è sulle persone con disabilità ma è delle persone con disabilità, è il primo vero documento cioè, che la comunità internazionale ha finalizzato in maniera concretamente partecipata, frutto del confronto costante e del dialogo tra istituzioni e il mondo della società civile, in particolar modo della partecipazione attiva e dell’impulso fondamentale che le organizzazioni delle persone con disabilità hanno apportato nel corso dei sei anni di negoziato all’interno delle Nazioni Unite.
Lo slogan: “Niente su di noi senza di noi” ha rappresentato, infatti, il filo conduttore della predetta concertazione, dimostrando, con l’impegno costante e quotidiano di tutti, che non solo è possibile lavorare insieme (istituzioni e società civile), ma che questo è l’unico modo di operare per attuare i principi di uguaglianza, di non discriminazione, pari opportunità e di autonomia delle persone con disabilità.
Le conseguenze della ratifica costituiscono un vero e proprio “terremoto culturale” che avrà conseguenze non solo nel campo della disabilità. La consapevolezza che la disabilità è una condizione ordinaria che ogni essere umano vive nel corso della propria esistenza, impone alla società di tenere conto di tutti i processi di sviluppo e di organizzazione sociale.