Approvato in Commissione Affari Costituzionali il progetto di legge “Condizione Economica per l’Equità (ICEE)”
La Commissione Affari Costituzionali e Istituzionali approva con 9 voti favorevoli e 4 astenuti l’esame in sede referente del progetto di legge sull’Indicatore della Condizione Economica per l’Equità (ICEE).
Durante i lavori, caratterizzati da un tono costruttivo e da un clima di confronto positivo, sono stati approvati diversi emendamenti governativi e accolte alcune modifiche richieste dalle opposizioni, in particolare sul fronte del ricorso ai decreti delegati al posto dei regolamenti del Congresso di Stato.
Tra le principali innovazioni introdotte figurano l’istituzione di un Osservatorio per il monitoraggio dell’ICEE (art. 16 bis) e una fase di applicazione sperimentale (art. 16 ter).
Il Segretario di Stato per gli Affari Interni Andrea Belluzzi ha sottolineato come tali strumenti «permetteranno di rendere la legge dinamica, capace di autocorreggersi nel tempo grazie all’analisi dei dati e alle valutazioni dell’Osservatorio». L’Osservatorio, composto da rappresentanti politici e sociali, avrà il compito di monitorare l’efficacia dell’indicatore e proporre eventuali miglioramenti.
È stata inoltre approvata la norma che definisce sanzioni più chiare e trasparenti, con l’indicazione di un minimo e un massimo per ogni violazione. Sull’articolo 15, dedicato agli accertamenti e controlli, sono stati respinti gli emendamenti che chiedevano di eliminare la possibilità di controlli “a campione”, mantenuta per garantire flessibilità operativa all’Ufficio Tributario.
Nel corso della discussione, Carlotta Andruccioli (D-ML) e Emanuele Santi (Rete) hanno ribadito la preferenza per l’uso dei decreti delegati, ritenendo che i regolamenti «esautorino il Consiglio Grande e Generale dal suo ruolo di controllo». Santi ha inoltre criticato la previsione dei controlli solo parziali, auspicando che nella fase iniziale «le verifiche vengano fatte a tappeto per testare la reale efficacia dell’ICEE». Il Segretario Belluzzi ha difeso la scelta del regolamento per motivi di tempestività e ha spiegato che i controlli a campione «serviranno anche a verificare la correttezza delle pratiche non segnalate dal sistema come anomale».
Nel voto finale, le forze di opposizione hanno scelto l’astensione “di fiducia”, riconoscendo l’apertura al dialogo mostrata dal governo. «Non possiamo votare contro un progetto che è stato migliorato anche grazie ai nostri contributi», ha dichiarato Andruccioli, pur ribadendo le perplessità sui numerosi rinvii a regolamenti futuri.
Emanuele Santi (Rete) ha parlato di «passo avanti importante», ma ha invitato a vigilare sulla fase di applicazione: «Vogliamo vedere come funzionerà davvero lo strumento, perché può creare distorsioni se non gestito con attenzione».
Dalla maggioranza, Silvia Cesarini (Libera) ha espresso soddisfazione per il clima di confronto: «Abbiamo introdotto uno strumento di equità che la nostra Repubblica aspettava da anni. È un passo storico, reso possibile da un approccio pragmatico e condiviso».
Katia Savoretti (Rf) ha sottolineato «l’importanza di rendere realmente operativo il monitoraggio e la sperimentazione», mentre Belluzzi ha concluso auspicando che l’Osservatorio possa «diventare un laboratorio di miglioramento continuo per una legge destinata a incidere concretamente sulla vita dei cittadini».
Il testo passa ora alla seconda lettura in Consiglio Grande e Generale, con Emanuele Santi nominato relatore di opposizione e Gemma Cesarini relatrice di maggioranza.
I lavori verranno sospesi e riprenderanno domani alle 14.30 con il riferimento del Segretario Lonfernini sugli interventi sul sistema scolastico.
Di seguito una sintesi degli interventi:
- Esame in sede referente del progetto di legge “Indicatore della Condizione Economica per l’Equità – ICEE” (presentato dalla Segreteria di Stato per gli Affari Interni)
Art.15 — (Accertamenti e controlli)
Emendamento modificativo del comma 1 di Rete (Respinto con 2 voti favorevoli e 9 voti contrari)
Emendamento modificativo di D-ML (Respinto con 2 voti favorevoli e 9 voti contrari)
Emendamento modificativo del comma 2 di Rete (ritirato)
Emendamento modificativo del comma 2 di D-ML (ritirato)
Carlotta Andruccioli (D-ML): Il principio è sempre medesimo: la richiesta di utilizzare lo strumento del decreto invece del regolamento. Qui come in altri emendamenti prima proposti, avevo inserito anche la tempistica, ma piena disponibilità di eliminarla proprio per i ragionamenti che già facevamo, perché se c’è la commissione che si occupa del monitoraggio, e che deve dare parere preventivo, è chiaro che 90 giorni sono molto limitanti, per cui disponibilità ad eliminare il termine di 90 giorni inserito. Però l’obiettivo è, come dicevo, quello di utilizzare lo strumento del decreto delegato e non il regolamento del Congresso di Stato.
Emanuele Santi (Rete): Rispetto al comma 1 dell’articolo 15, manteniamo la nostra linea di pensiero come gruppo, ovvero quella di sostituire il rimando al regolamento del Congresso di Stato con il decreto delegato. Questa non è una questione solo tecnica, ma una questione politica e abbastanza delicata. Tuttavia, mi trovo completamente in disaccordo sul fatto che le verifiche siano fatte anche a campione. Pur comprendendo che l’Ufficio tributario possa non avere tutti gli strumenti informatici e il personale necessario, dato che negli ultimi anni questo ufficio è stato spogliato di diverse professionalità, penso che in questa fase soprattutto sperimentale le verifiche andrebbero fatte a tappeto per vedere se l’ICEE funziona. I controlli a campione previsti nella legge non ci piace e chiedo di valutare di togliere l’espressione “anche a campione”, oltre a sostituire il regolamento con il decreto delegato.
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Gli emendamenti che trattano il comma 2, a mio avviso, possono essere ritirati perché l’articolo 12 citato è un decreto delegato, e la correzione è di natura tecnica, come già fatto in precedenza. Sul comma 1, invece, ritengo sia più opportuno il regolamento rispetto al decreto delegato, perché occorre tempestività nel definire i dati, parametri e criteri. Inoltre, sostengo la validità del termine anche a campione, specificando che l’ufficio, oltre alle verifiche d’ufficio basate sugli indicatori di anomalia che il programma fornirà, può anche sorteggiare pratiche che non hanno avuto indicatori di anomalia per verificare che sia tutto conforme e corretto. Per questo motivo, chiedo di rigettare l’emendamento che vuole abrogare il tema dell’anche a campione.
Carlotta Andruccioli (D-ML): Chiedo solo se ho capito bene che al comma 1 rimane il regolamento e, in ogni caso, mantengo in votazione l’emendamento presentato. Volevo chiedere velocemente sul comma 2 se la questione viene automaticamente recepita e se è quello il fattore che intende il Segretario, perché, in tal caso, ritiro l’emendamento. Confermo che sul comma 2 ritiro l’emendamento presentato, ma sul comma 1 resta in votazione per quanto mi riguarda.
Emanuele Santi (Rete): Rimango dalla mia idea, cioè che i regolamenti dovrebbero essere tutti i decreti delegati. Sono favorevole alla correzione tecnica sul comma 2, ma ribadisco che la questione dell’anche campione non gira. Bisogna che gli uffici controllino bene queste dichiarazioni, soprattutto nelle parti iniziali, perché “a campione” è una definizione molto labile. Sottolineo che abbiamo bisogno di testare lo strumento e che i controlli vengano fatti, anche per avere un test sul campo sugli impatti. Noi lo manteniamo in votazione.
Articolo approvato con 8 voti favorevoli
Art.16 — (Sanzioni)
Emendamento modificativo del comma 2 del Governo (approvato con 9 voti favorevoli)
Emendamento modificativo di Rete (ritirato)
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: L’emendamento che il governo propone anche in seguito agli incontri fatti anche con lezioni sindacali è quello di modificare la sanzione dichiarandola in chiaro e quindi rendendolo rendendola maggiormente leggibile stabilendo un massimo e un minimo da riscuotersi sempre nelle modalità previste.
Emanuele Santi (Rete): Al comma 5, riferito sempre alle sanzioni, c’è il passaggio dove dice “con regolamento”. Vorremmo sostituire con decreto delegato.
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Ritengo che l’emendamento di Rete tecnicamente possa essere ritirato. Perché quanto richiamato dall’articolo 12, che è il punto di riferimento, l’abbiamo già votato insieme mantenuto come regolamento.
Emanuele Santi (Rete): Il clima che si è instaurato è talmente buono che lo ritiriamo. Nonostante ciò, sottolineo che noi siamo un po’ pignoli su ste cose e che è già un bene che la questione passi in un organismo, in un osservatorio. Faccio uno sfogo doveroso: quando viene istituito un tavolo, bisogna che il tavolo poi vada avanti e ci si confronti in maniera seria. Porto l’esempio dell’osservatorio sulla riforma delle pensioni del 2022, che è fermo, e dico che se non ci prendiamo la responsabilità di farlo funzionare, rischiamo di arrivare fra 4-5 anni che cadiamo dalle nuvole e ci tocca fare la riforma delle pensioni di nuovo. Non funziona così sto paese e esorto a rendersi conto di come girano le cose. Concludo dicendo che è un bene che ci sia l’osservatorio, ma bisogna farlo funzionare, e quindi lo ritiro.
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Accetto la sfida lanciata dal commissario Santi, anche perché sono nella commissione competente. Annuncio che c’è un altro osservatorio, quello sul calo demografico, sta lavorando intensamente ed è frutto di un emendamento dell’opposizione. Informo che sta partendo anche un sondaggio. Esprimo l’augurio di poter presto attivare anche questo osservatorio previsto da questa legge per fare discussioni basate su quanto emerge da questi lavori.
L’articolo come emendato dal governo viene approvato con 9 voti favorevoli
Emendamento aggiuntivo per un articolo 16 bis (Osservatorio per il monitoraggio dell’ICEE)
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Questo articolo è un elemento importante di novità che permette di migliorare e rendere efficiente l’impianto di legge nel tempo, in modo che possa autocorreggersi dalla dall’analisi, dallo studio e mettere meglio a fuoco quelle criticità che anche nel dibattito che è stato fatto durante questa commissione sono emerse. Criticità che sappiamo che è difficile andare a intercettare e per poter costruire un indicatore della capacità economica effettivamente rispondente allo stato delle cose. Sappiamo che è uno sforzo difficile che può tendere alla precisione ma non essere preciso al 100%. E credo che su questo c’è una condivisione da parte di tutti.
L’emendamento viene approvato con 9 voti favorevoli
Emendamento aggiuntivo per un articolo 16 ter (fase di applicazione sperimentale)
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Con questo articolo si restringe in fase sperimentale l’obbligo di compilare e di presentare la dichiarazione per poter accedere a quanto previsto dalle lettere A B C e D comma due. Questo significa che per avere accesso a quelle provvidenze è obbligatorio, come condicio sine qua non, compilare la dichiarazione. Questo permetterà di alimentare, come poi dice il testo della parte finale dell’articolo, i dati al fine di poter sviluppare quell’attività di monitoraggio che l’osservatorio dovrà fare col supporto dell’Ufficio statistica per verificare l’andamento e le criticità, per individuare gli scaglioni per godere delle provvidenze in maniera misurata. Penso sul diritto allo studio che può essere erogato a seconda degli scaglioni nella misura del 100%, del 75% oppure altre tipologie di provvidenza, erogazione o comunque partecipazione, godimento di meno servizi.
L’emendamento viene approvato con 9 voti favorevoli
Art.17 — (Norma transitoria)
Emendamento modificativo del Comma 1 del Governo (approvato con 9 voti favorevoli)
Emendamento modificativo del Comma 7 del Governo (approvato con 9 voti favorevoli)
Emendamento modificativo del Comma 7 di Rete (respinto con 3 voti favorevoli e 9 contrari)
Emanuele Santi (Rete): Qui praticamente nelle norme transitorie mettiamo un’ulteriore delega per poter aggiornare il decreto 199 del 2020 che è quello del DAPEF in modo tale che lo rendiamo completamente in linea con il provvedimento ICEE. Anche questo non è una cosa da poco perché parliamo di disponibilità estera, e nel DAPEF già chi ha disponibilità estera deve dichiarare attività patrimoniale, finanziaria e tutto. Quindi se c’è la necessità di ampliarlo, modificarlo o comunque di armonizzarlo con la normativa ICEE, abbiamo la delega anche per cambiare quello.
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Non sono per accogliere l’emendamento perché nasce senza probabilmente conoscere degli articoli 16 bis e 16 ter con la presenza di queste osservazioni laddove si fanno i regolamenti e si discutono perché lei qui parla di decreto delegato. Quindi questa è la motivazione con cui chiedo di respingere il suo emendamento.
Filippo Tamagnini (Pdcs): Faccio due osservazioni sull’articolo 17. La prima è un’indicazione: nel comma 2 c’è un errore, in quanto la legge 7/1992, Piano Regolatore Generale (PRG), è del 29 gennaio e non settembre. La seconda è una domanda, chiedo un chiarimento sul focus che si fa al comma 4 sulle ‘zone servizi’.
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Ringrazio il Commissario Tamagnini, anche se mi ha messo in difficoltà. Questi sono elementi tecnici valutativi che abbiamo richiesto agli uffici e che erano già presenti nell’impianto, se non sicuramente dal precedente decreto. Ammetto che li abbiamo presi e li abbiamo riportati così come suggeriti dai tecnici come strumenti di valutazione del patrimonio immobiliare interno, in attesa di una riforma dei valori catastali. Sono valori frutto di indicazioni tecniche che servono a dare una valorizzazione che, onestamente, so che può non coincidere o non essere perfettamente armonica con la massa di beni immobili detenuti all’estero. Riconosco che i coefficienti rivalutativi individuati sono opinabili e possono essere oggetto di eccezioni o orientamenti dottrinali.
L’articolo come emendato dal governo viene approvato con 9 voti favorevoli
Art.18 — (Abrogazioni)
Emendamento modificativo del Governo (approvato con 9 voti favorevoli)
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Su suggerimento degli studi legislativi, emendiamo l’articolo 18 con un comma unico che recita: “sono abrogate tutte le norme in contrasto con la presente legge”. Questa dizione è migliorativa e corregge un refuso. Con questa dizione si abroga tutto ciò che è in contrasto con la normativa, includendo anche le normative di secondo livello come ad esempio il regolamento 5 del 2024. In seguito si procederà con le riemissioni dei decreti e dei regolamenti previsti dalla normativa stessa.
L’articolo come emendato dal governo viene approvato con 9 voti favorevoli
Art.19 — (Entrata in vigore)
L’articolo viene approvato con 9 voti favorevoli
Dichiarazioni di voto
Emanuele Santi (Rete): Riguardo a questo progetto di legge, devo dire che arriva sicuramente in un momento storico che era doveroso, anzi era plausibile, e noi siamo concordi e ben felici che l’ICEE dovesse arrivare; però, come abbiamo ribadito, sarebbe stato meglio chiudere prima la riforma IGR e poi fare l’ICEE, anche per poter coordinare meglio i due testi, perché la questione di deduzioni e detrazioni, per esempio, ha già creato dibattito. Chiaramente, dobbiamo distinguere due fasi: la prima è stata quella del deposito del progetto di legge, che non è altro che la conferma del decreto depositato nel 2024, e che oggi è arrivato in prima lettura per dare il giusto contributo. Avevamo posto l’accento su alcuni interrogativi già a inizio legislatura e ci aspettavamo, e siamo sinceri, che anche nel cambio tra decreto e progetto di legge le nostre osservazioni non sarebbero state recepite, e così è stato. Non solo; quando sono arrivati gli emendamenti non c’era nessun tipo di apertura, e ci è stato detto che il testo era condiviso in maggioranza ed era blindato. Nonostante ciò, abbiamo cercato di portare i nostri emendamenti e le nostre idee perché a nostro avviso questo progetto di legge, come depositato in prima lettura, era uno strumento miope, aveva un’impostazione sbagliata e soprattutto non aveva quei criteri e quei segnali che andassero verso l’equità che noi chiedevamo. Un’altra cosa che tutti abbiamo rilevato in prima lettura è il continuo rimando a regolamenti. Noi dicevamo che non può passare che una legge venga portata in aula con dei rimandi ai regolamenti, poiché di fatto il Parlamento verrà completamente esautorato, e tramite regolamento, che non passerà da nessuna parte, esso diventerà uno strumento nelle mani del Congresso di Stato al suo uso e consumo. Il Parlamento non avrà nessuna voce in capitolo. Alla luce di ciò, abbiamo portato degli emendamenti di concetto per cercare di migliorarlo, visto che questa poteva essere l’unica occasione per modificarlo. Prendiamo atto invece con sorpresa, e su questo ci teniamo a ribadirlo, ringraziando sia le forze di maggioranza sia il Segretario di Stato, che ha dato disponibilità in parte di cambiare questa impostazione, ovvero che l’impostazione originaria che faceva passare tutto attraverso il regolamento, fosse destinata invece a un decreto delegato. Chiaramente non siamo entusiasti, perché nella sostanza rimane una legge quadro che rimanda a tanti decreti ed è da riempire, ma sicuramente è migliorativo il fatto che almeno i decreti verranno in aula. Non solo, abbiamo apprezzato il fatto che verrà creato questo osservatorio, dove di fatto preventivamente se i regolamenti e i decreti verranno portati alla discussione prima dell’approvazione. Non possiamo dire che altro che lo strumento che era miope, era zoppo, era soprattutto impostato in una maniera che noi non condividevamo per niente, adesso dopo il passaggio in commissione, grazie alla vostra disponibilità ad accogliere i nostri emendamenti, ha cambiato in parte impostazione. Quindi bene che ci sono i decreti delegati, bene i passaggi in aula consiliare, bene l’apertura e soprattutto il modifico nell’inserimento di alcune parti a nostro avviso che vanno ad aprire dei concetti, come le deleghe con principi più precisi per noi è stato migliorativo. Ad esempio, quando abbiamo scritto quando si andrà a calcolare la parte patrimoniale, la questione dell’interposta persona, dei redditi esteri, dei trust e delle società. È chiaro che non c’è tutto, però abbiamo cominciato un lavoro che dovrà essere definito e portato avanti. Questo è solo un primo round, il progetto di legge non sarà subito applicativo, ci sarà un periodo provvisorio dove l’osservatorio, a mio avviso, non dovrà riunirsi solo due volte all’anno, ma forse due volte alla settimana all’inizio. Il punto è che comunque ci sarà un periodo di monitoraggio dove le forze politiche e le categorie economiche possono influenzare e portare istanze. Tutte le criticità che ho provato a esprimere, che il mio gruppo ha portato, le riporteremo nei tavoli, come quelle relative ai trust, ai beni conferiti nelle società e al calcolo di quanto pesa il patrimonio. Per noi sarebbe importante fare un 50 e 50, anziché l’impostazione attuale di 75% reddito e 25% patrimonio. E qui devo dar ragione al segretario Belluzzi: dovrebbe essere l’IGR a dare gli strumenti per i controlli e far emergere il sommerso, ma politicamente nella legge IGR queste cose non si sono volute fare ancora. Questo è un problema perché, se non si dà la capacità di accertare realmente i redditi e i patrimoni e si permette a qualcuno di occultare quello che non può occultare, ad esempio immobili messi in società o in trust, lo strumento potrebbe prestarsi a una serie di distorsioni, soprattutto per i cittadini che hanno gli stipendi fissi. Quindi bene che si parta, bene il cambio di impostazione con decreti e non solo regolamenti in certe parti, bene l’osservatorio; però, se dobbiamo dire che noi siamo favorevoli a questo progetto di legge, non lo possiamo dire. Siamo assolutamente favorevoli all’ICEE, ma non possiamo dare un’opinione favorevole a questo prodotto qua, perché noi vogliamo vedere cosa uscirà dall’osservatorio e dai decreti che verranno portati e da come funzionerà. Perciò, in questo momento, come gruppo, la nostra è una non opinion, ovvero un voto di astensione su questo progetto di legge, in attesa di vedere, come si suol dire, “il cammello”. Vogliamo vedere come funziona perché questo è uno strumento che può creare distorsioni. Segretario, credo che questo sia già un passo molto importante, perché da un no motivato, che avremmo dato anche con gli emendamenti, il fatto che lei abbia aperto a questa cosa, che la ringraziamo, ci dà un’apertura di credito con un voto di astensione per vedere poi come andrà a finire.
Carlotta Andruccioli (D-ML): Questo progetto di legge è già un primo passo che è arrivato in aula dopo parecchio tempo, essendo stato al vaglio del Congresso di Stato e coinvolgendo più legislature, tra l’altro, per cui questo è un fattore positivo. È positivo anche perché, come dicevo anche nell’intervento di apertura, è una di quelle misure che è collegata a tantissimi altri interventi, è enorme, per cui, come dicevo, non ci sarà più fra virgolette l’alibi del fatto che non si può fare questo o quest’altro perché manca l’ICEE. Su questo ha ragione il collega Santi quando dice che forse bisognava valutare attentamente di fare prima questa norma e poi l’IGR, proprio perché è opportuno che tra le due ci sia un coordinamento, soprattutto lato detrazioni e deduzioni. Quello che ho avuto modo di dire anche in apertura e che il gruppo ha espresso anche nell’occasione della prima lettura è che non ci convinceva troppo, e devo dire che per quanto modificata non ci convince neanche ora, il fatto che la legge in sé è piena di rimandi. Nel senso che poi tantissime cose, anche sostanziali, verranno normate in un secondo momento e sono cose che a mio avviso potevano magari, se non tutte, però alcune essere inserite già in allegate alla presente legge. Riconosco però, e questo va detto, che almeno sui temi centrali, quali il tema delle condizioni reddituali, delle condizioni patrimoniali e la scala di equivalenza, insomma, in più di un articolo c’è stata la volontà di venirci incontro rispetto agli emendamenti che avevamo presentato che proponevano i decreti invece che i regolamenti. Ribadiamo come comunque non sia la scelta ottimale, ma ad ogni modo almeno c’è un passaggio in aula. Se non altro non è scontato questo atteggiamento di apertura e anch’io ringrazio comunque la maggioranza e il segretario di stato insomma che ci sono venuti incontro su questi temi. Una nota positiva a mio avviso è l’articolo 16 bis sull’osservatorio. Ci raccomandiamo, come ha detto anche il consigliere Santi, che il monitoraggio poi sia fattivo, sia frequente e non sia insomma così messo tanto per. Anche perché ha un ruolo importante, cioè quello di mantenere la legge sempre attuale alla luce di quello che avviene, eventualmente modificare laddove non funzioni e soprattutto poi ha un ruolo importante per tutto quello che è la normativa secondaria che da questa legge dipende. Per cui mi viene da dire che per l’atteggiamento tenuto non può essere un voto negativo come quello che si prospettava a inizio seduta. Per quanto mi riguarda, come diceva il collega Santi, come posizioni abbiamo valutato un’astensione ed è un’astensione di fiducia anche da parte nostra, nel senso che poi dipende un po’ tutto dalla normativa secondaria. Però, ripeto, non è scontato e apprezziamo almeno l’atteggiamento di ascolto e di confronto che secondo me è buona cosa.
Katia Savoretti (Rf): Anch’io mi associo a quello che hanno appena detto i colleghi e avevo già accennato nel dibattito generale che noi affrontiamo questo progetto di legge sull’ICEE, ma forse avremmo dovuto attendere che fosse affrontato prima l’IGR, perché abbiamo visto che ci sono alcuni articoli che parlano proprio del tema legato all’IGR, e non vorremmo che una volta che il testo sarà portato anche in seconda lettura vada magari a cozzare con alcune cose che poi prevederà l’IGR. È ovvio che si può poi magari vedere di migliorarle, però magari, visto che questo progetto di legge è rimasto per tanto tempo nel cassetto, forse ecco un’attenzione ulteriore si sarebbe potuta avere, anche se è un tema importante e noi come forza politica più volte in quest’aula abbiamo caldeggiato che venisse portato. Anche da parte nostra, come hanno già accennato i colleghi, non ci sarà un voto contrario al progetto di legge, ma ci sarà un voto di astensione, anche perché riconosciamo comunque da parte vostra un’attenzione su alcune tematiche che sono state portate con gli emendamenti; noi emendamenti non li abbiamo fatti, però abbiamo seguito il dibattito e diverse cose erano da parte nostra condivisibili. Certo è che c’è stato un clima di collaborazione e di confronto, e questo è veramente molto positivo, anche perché serve in commissione lavorare tutti insieme per fare in modo che poi il testo finale sia quello più, diciamo, ordinato e corretto quando poi viene portato in seconda lettura, e quando si riesce a trovare una sorta di sintesi, è ovviamente un fattore molto positivo. Certo è che magari avremmo avuto così piacere che anche altre cose che abbiamo portato all’attenzione della maggioranza e del segretario ci fosse una sorta di maggiore attenzione di accoglimento. Un passo in avanti col fatto che dal regolamento del Congresso sia passato al decreto delegato a noi fa veramente piacere, perché, sebbene col regolamento del Congresso ci sarebbe stata maggiore speditezza, nulla sarebbe poi successivamente passato in Consiglio Grande Generale, e invece io penso che debbano certe decisioni passare in Consiglio, anche perché è tutto un rimando; molte cose, come ha già detto anche chi mi ha preceduto, questa legge le avrebbe dovute prevedere lei stessa e non continuamente rimandare ad un successivo decreto delegato. Ad ogni modo, prendiamo atto che questa volontà di fare la modifica c’è stata e ci fa piacere. Mi preme anche sottolineare che ci sia veramente la volontà che questo monitoraggio venga messo in atto in maniera positiva e che funzioni, e non che venga inserito lì, giusto per fare bella figura; il monitoraggio deve funzionare, così come la sperimentazione, perché è importante e attraverso la sperimentazione, attraverso il monitoraggio, che si vede veramente se questo parametro, che appunto è l’ICEE, funziona. Se non funziona si deve invece vedere cosa si deve modificare, cosa appunto deve essere migliorato, perché appunto lo strumento stesso che noi vogliamo che venga messo in atto possa poi produrre quei benefici per cui è stato emanato e che tutti abbiamo voluto che venisse emanato. Quindi ringrazio ancora per questo clima di collaborazione e, ripeto, noi come hanno già anticipato i colleghi non daremo voto contrario, ma ci asterremo appunto su questo progetto di legge.
Silvia Cesarini (Libera): Oggi, e questo lo vorrei sottolineare con forza, abbiamo fatto un passaggio molto importante: abbiamo introdotto uno strumento per l’equità che, fra l’altro, è stato detto anche durante il dibattito, nella nostra vicina Italia è già da oltre 20 anni che c’è. Quindi io ritengo che sia un passaggio molto importante. Le osservazioni da parte delle opposizioni sui limiti che presenta questo progetto di legge sono chiaramente comprensibili. Quello che però è importante sottolineare è che questo passaggio per la nostra realtà è stato anche un po’ difficile, perché deve tenere conto della realtà e delle nostre peculiarità. Il rinvio a tanti decreti, a tanti regolamenti, è proprio perché alcuni aspetti sono un po’ tecnici, alcuni molto politici, e di criteri che devono proprio tenere in considerazione queste nostre peculiarità della nostra realtà. Io credo che si sia instaurato in quest’aula un clima molto collaborativo, di ampio confronto, e questo è importante sottolinearlo, perché è vero che siamo arrivati in quest’aula con degli emendamenti presentati pochi giorni precedenti alla convocazione, però è anche vero che noi ci siamo predisposti al confronto e al dialogo. Ci sono degli elementi importanti in questo provvedimento: l’osservatorio, che è composto non soltanto dalle forze politiche ma anche dalle forze sociali, ed è prevista una fase sperimentale che a nostro avviso è molto importante perché consente appunto di testare lo strumento, perché ricordo che è uno strumento complesso, non è uno strumento così di semplice applicazione. Considerate le nostre peculiarità rispetto al tema dell’IGR e della legge fiscale e dello strumento ICEE, bisogna chiarire questo aspetto: è vero che sono collegati, ma non per forza uno comporta l’altro. E cito proprio gli esempi che sono stati fatti in quest’aula rispetto alla valutazione delle partecipazioni delle quote nel tema dell’IGR che non rientrerebbero come reddito, chiaramente a meno che non si percepiscano dei dividendi. Invece noi qui vogliamo valorizzare, vogliamo dare un criterio per considerare le quote societarie in maniera differente. Quindi è vero, sono collegati, ma per alcuni aspetti differiscono, perché quando parliamo di dobbiamo quantificare, e questo è importante, la capacità reddituale, la capacità patrimoniale di un soggetto. Quando andiamo a parlare di imposte andiamo a quantificare quanto deve essere pagato, quindi anche la differenza fra deduzione e detrazione non è una cosa così banale che dovrebbe essere appunto trattata anche a livello tecnico e di confronto. Per concludere, e ribadisco con favore, la soddisfazione di aver appunto trovato questo clima all’interno dell’aula collaborativo e di confronto che mi auguro possa essere trovato anche in altri contesti, per cui come maggioranza voteremo favorevolmente al progetto di legge.
Il progetto di legge viene approvato con 9 voti favorevoli e 4 astenuti
Relatore di opposizione viene nominato Emanuele Santi
Relatore di maggioranza viene nominato Gemma Cesarini
Dopo un breve confronto i lavori vengono sospesi e riprenderanno domani pomeriggio alle 14:30 dal Comma 3 Riferimento del Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura in esecuzione dell’Ordine del Giorno approvato dalla I Commissione in data 26 marzo 2025 sull’avanzamento
degli interventi attuati nell’ambito del sistema scolastico.