Resoconto III Commissione Finanze del 31 luglio 2025: scontro sull’IGR
Commissione Consiliare Permanente Finanze, Bilancio e Programmazione; Artigianato, Industria, Commercio; Turismo, Servizi, Trasporti e Telecomunicazioni, Lavoro e Cooperazione
Sessione 8,9,10 luglio 2025
Giovedì 31 luglio, pomeriggio
Dopo la seduta segreta cominciata la mattina e proseguita nel pomeriggio, i lavori della Commissione sono ripresi in seduta pubblica con il comma “Comunicazioni”. Emanuele Santi (Rete) ha aperto il confronto partendo dalla relazione semestrale dell’IGRC, soffermandosi sui dati relativi al rimborso dei titoli senior. “Sono stati rimborsati anche in questo semestre 6.8 milioni di titoli senior. Se li andiamo ad aggiungere ai 35 già rimborsati significa che ne abbiamo già rimborsati 41,7 e ne mancano 28,2 da rimborsare”. Tuttavia, a questo dato positivo Santi ha contrapposto una valutazione molto critica sulle spese sostenute per il recupero. Spese che sono esplose fino a 1,2 milioni, ben al di sopra dei 450.000 euro ipotizzati nel piano. Santi ha poi toccato il tema del comparto giochi, lodando la riforma avviata con il decreto del 2023.
A tenere banco è stato soprattutto il tema della riforma IGR, sul quale si sono consumate le schermaglie tra maggioranza e opposizione.
“Per sei anni – osserva Nicola Renzi (RF) – il Segretario Gatti ci ha descritto un Paese assolutamente magnifico, un Paese dove i conti sono in ordine, in cui il sistema bancario è solidissimo”. A questo punto, incalza Renzi, “i nodi vengano al pettine. Se le cose vanno così bene, che bisogno c’è di fare una riforma dell’IGR per imporre altri venti, trenta milioni?” Un appunto anche sul mancato coinvolgimento delle opposizioni. “Saremo chiamati a un confronto la settimana prossima, in maniera totalmente tardiva, quasi irrispettosa”.
“Visto che lo scopo è acquisire una determinata quantità di risorse, non sarebbe stato necessario fare la riforma, ma semplicemente applicare nella sua interezza la legge vigente e fare i controlli in maniera puntuale, come vanno fatti” ha commentato Gaetano Troina (D-ML). Il commissario di Motus ha poi spostato l’attenzione su altri temi, come i progetti di riforma del settore dei trasporti pubblici e la gestione delle telecomunicazioni. “Non possiamo oggi pensare di risultare attrattivi anche per chi viene a investire da fuori nel nostro territorio se non funzionano nemmeno le linee telefoniche”. Infine, ha portato un esempio concreto legato al turismo, lamentando che durante eventi pubblici nel centro storico, come le serate medievali, siano state riscontrate situazioni poco decorose.
Luca Boschi (Libera) ha difeso l’operato del Segretario Gatti e della maggioranza rispetto alla questione IGR, sottolineando che l’atteggiamento mostrato è stato invece di apertura e disponibilità. Ha ricordato che, nella scorsa legislatura, quasi tutte le forze politiche – inclusi RF e Rete – sollecitavano una riforma dell’IGR e l’obiettivo del pareggio di bilancio. “Sul piano dei trasporti – ha aggiunto Boschi – ci si sta lavorando. Verrà presentato all’opposizione al rientro, quindi tra settembre e ottobre. Per quanto riguarda le telecomunicazioni, il Segretario Fabbri ha dichiarato che verrà data priorità alla dorsale della superstrada, da Dogana a Domagnano, fino ad arrivare a Borgo”. Anche Sara Conti (RF) ha stigmatizzato il “metodo” adottato dal Governo sul tema dell’IGR. “Continuiamo a ritenere un po’ una presa in giro il fatto che le opposizioni vengano convocate, così come le parti sociali, soltanto adesso, in netto ritardo rispetto a tutto quello che è il lavoro preparatorio di una riforma importante e complessa come questa”. Nel finale, a prendere la parola è stato il Segretario di Stato Marco Gatti. “La vera sfida di questo Paese è essere capaci di andare a un confronto portando delle alternative, perché dire che non va bene niente è la cosa più semplice”. Gatti ha ricordato gli impegni assunti da maggioranza e Governo anche di fronte agli organismi internazionali. “Se il Governo e la maggioranza saranno in grado di portare avanti quello che è nel programma di Governo, il giudizio sul Paese probabilmente si rafforzerà e diventerà ancora più forza. Se non saranno in grado, perderanno la fiducia. Ma perderà la fiducia il Paese, non soltanto il Governo in carica” ha aggiunto, mandando quindi alle opposizioni un segnale di apertura sulla riforma IGR. “Non si può neanche dire che in questo Paese non si facciano controlli. Nel 2019 sono stati fatti 859 controlli che hanno portato a casa 3 milioni e mezzo di maggiori introiti. Nel 2020, anno del Covid, 568 controlli per 2,8 milioni di maggiori introiti. Nel 2021, 614 controlli per 4,7 milioni di maggiori introiti” ha concluso.
La Commissione si è chiusa con il riferimento del Segretario di Stato Marco Gatti in merito alla presentazione del Programma Economico 2026. Il dibattito non sarà affrontato in seduta serale, come inizialmente preventivato, ma nella prossima seduta della III Commissione Consiliare, che verrà convocata alla fine del mese di agosto, per dare tempo ai Commissari di esaminare il corposo documento alla base del Programma.
Di seguito una sintesi dei lavori
Comma 1 – Comunicazioni
Emanuele Santi (Rete): La prima considerazione riguarda la relazione fatta dall’IGRC, la relazione del 29 luglio, dove ci vengono consegnati i dati relativi al semestre, dal primo dicembre 2024 al 31 maggio 2025. Da una parte c’è un dato molto positivo. Sono stati rimborsati anche in questo semestre 6.8 milioni di titoli senior. Se li andiamo ad aggiungere ai 35 già rimborsati significa che ne abbiamo già rimborsati 41,7 e ne mancano 28,2 da rimborsare. Questo è un dato estremamente positivo. L’abbiamo detto tante volte: significa che, mano a mano che vengono rimborsate le senior, si sta diminuendo il rischio Stato legato alla garanzia che è stata messa su questi titoli. Quindi questo dato è apprezzabile e valuteremo poi nel prossimo semestre se verrà rispettato il piano industriale. Sul piano industriale, qualche considerazione va fatta, perché se è vero che venivano preventivati 7,4 milioni di incassi, siamo andati sopra di mezzo milione. Sono stati contabilizzati 7,9 milioni di incassi, quindi 500.000 euro in più. Questo è un dato positivo che ha consentito poi di andare a scalare quasi 7 milioni di senior. Dall’altra parte rilevo un dato molto preoccupante, che è quello riferito alle spese di recupero. Il business plan indicava praticamente 450.000 euro di spese che dovevano essere sottratte ai 7,4 milioni, quindi doveva rimanere un netto di 7. Noi abbiamo incassato 7,9 milioni, quindi 500.000 euro in più, ma abbiamo speso quasi 1,2 milioni in spese, cioè quasi 800.000 euro in più di quanto preventivato. Questo è un campanello d’allarme. Stiamo spendendo troppo. L’abbiamo detto anche nelle altre Commissioni: i costi già sono lievitati. Anche in questo semestre sono stati pagati 1,2 milioni di interessi. Però le spese di recupero non possono, in sei mesi, lievitare da 400.000 euro preventivati a 1,2 milioni. Sono 800.000 euro in più in sei mesi rispetto al preventivato. Se va bene la parte dell’incasso, e lo abbiamo detto, anzi siamo ben felici, va molto, molto, molto male la questione delle spese. Bisogna intervenire subito. Quindi, bene gli incassi, malissimo le spese. Vengo alla relazione sullo stato dei giochi. Ricordo molto bene che la genesi di quel decreto risale a dicembre 2023. Noi eravamo già usciti dal Governo, ma comunque il lavoro che stava portando avanti il vecchio Consiglio di Amministrazione dell’Ente Giochi, a mio avviso è stato un lavoro enorme, soprattutto un lavoro da valorizzare. Con quel decreto si è messo mano a tutta la disciplina dei giochi, che ha generato di fatto un nuovo assetto dello Stato sui giochi, soprattutto sulle macchinette. In precedenza c’erano macchinette obsolete, incontrollabili, che potevano generare perdite consistenti e soprattutto non permettevano di mettere un limite a chi giocava. Un settore, quello delle macchinette nei bar, completamente fuori controllo, in cui lo Stato incassava la cifra di 40.000 euro all’anno, quindi una cifra irrisoria. Grazie alle nuove macchinette, che hanno limiti sia nelle giocate che nelle perdite, ma soprattutto sono controllate dall’Ente stesso, oggi lo Stato incassa 227.000 euro. Senza praticamente aver fatto niente, ha solo regolamentato e ottimizzato la gestione di queste macchine che prima erano completamente fuori controllo, non davano nessun gettito. Oggi, in soli sei mesi, dai 19.000 euro si passa a un incasso di 227.000 euro, quindi 200.000 euro in più. Do atto al Segretario Gatti che ha voluto fortemente, nella scorsa legislatura, portare avanti questo decreto. Ringrazio i membri del vecchio CDA dell’Ente Giochi che hanno messo alcuni puntini su alcune distorsioni. Quindi lo Stato ha aumentato di dieci volte la propria entrata. Ben venga, perché ne abbiamo bisogno. Dall’altra parte, ha regolamentato un settore che, quello delle macchinette nei bar, era completamente fuori controllo e lo Stato non prendeva niente.
Nicola Renzi (RF): Ci attendono un settembre, un ottobre e un novembre abbastanza caldi. Probabilmente sarà il primo vero e proprio banco di prova della maggioranza, che ha passato un annetto a spartirsi le poltrone, in maniera un pochino più parossistica del normale. E adesso invece si arriva al banco di prova, e il primo banco di prova sarà la legge sul debito estero, unita all’IGR. Su questo, che sono entrambe competenze del Segretario Gatti, noi abbiamo delle fortissime contrarietà. La legge sull’emissione del debito e sulla rinegoziazione del debito l’abbiamo già commentata più volte. Per quanto riguarda l’IGR, a me sembra che si stia continuando a descrivere una realtà che non esiste. Noi partiamo da un’analisi politica semplicissima: per sei anni il Segretario Gatti, titolare delle Finanze, ci ha descritto un Paese assolutamente magnifico, un Paese dove i conti sono in ordine, dove si possono assumere tranquillamente cinquecento dipendenti pubblici in più nell’arco di pochi anni, in cui il sistema bancario è solidissimo, in cui non c’è da preoccuparsi per niente. Io credo che a questo punto i nodi vengano al pettine. Perché la domanda che qualunque cittadino normale si fa è: se le cose vanno così bene, che bisogno c’è di fare una riforma dell’IGR per imporre altri venti, trenta milioni? C’è questa continua rappresentazione dell’irreale che alla fine arriverà al redde rationem. Noi manifestiamo una contrarietà totale all’impostazione dell’IGR così come è stata fatta. Noi abbiamo fatto una campagna elettorale che non era certo quella dell’età dell’oro, ma una campagna elettorale problematica nella quale dicevamo ai cittadini che sarebbero stati necessari probabilmente dei sacrifici. E oggi invece ci troviamo davanti alla necessità di fare una riforma IGR. La politica ha delle regole molto semplici. Se per sei anni ci è stato detto che va tutto bene, ora non serve la riforma IGR. Se invece oggi serve la riforma IGR, vuol dire che per sei anni sono state dette cose che non erano completamente aderenti alla realtà. Ci pare, peraltro, che su questa riforma IGR sia stata manifestata una contrarietà da parte di tutti, oramai. Ci sarà qualche sciopero, probabilmente, com’è normale in queste situazioni, e voi se volete potete andare avanti. Però andrete avanti dovendo fare i conti con questo bagno di realtà. E quindi la gente saprà che non è vero che siamo nel Bengodi, ma è vero invece che ci serve un percorso complicato per riportare i conti in ordine. Questa è la realtà che è sotto gli occhi di tutti. Per quanto riguarda il coinvolgimento delle opposizioni, il Segretario Gatti ci ha anche bellamente ignorato fino a qui. Tant’è che i dati, le ricostruzioni, gli schemi, i calcoli, eccetera, li avevano tutti tranne i partiti dell’opposizione. Non siamo mai stati chiamati a un confronto. Ora saremo chiamati a un confronto la settimana prossima, in maniera totalmente tardiva, quasi irrispettosa. Perché il confronto lei intende avviarlo dopo che sono già stati fatti ampi giri con tutte le organizzazioni sociali e datoriali. Lei, Segretario Gatti, non dà nessuna importanza all’opposizione e dà invece importanza a tutti gli altri soggetti. È una sua scelta. Noi non possiamo minimamente entrare in questa. Quindi la mia delegazione, la delegazione di RF che verrà all’incontro, le dirà che cosa pensiamo di questo modo di comportarsi che lei ha tenuto fino a qui. E andremo avanti nelle nostre parti, noi facendo opposizione e voi cercando di finalizzare questa riforma IGR.
Gaetano Troina (D-ML): Parto ovviamente dalla questione della riforma IGR, perché è evidente che stia destando la preoccupazione di tutta la cittadinanza. Dal nostro punto di vista, visto che lo scopo di questa riforma è acquisire una determinata quantità di risorse, non sarebbe stato necessario fare la riforma, ma semplicemente applicare nella sua interezza – così com’è già impostata – la legge vigente e fare i controlli in maniera puntuale, come vanno fatti. Su questo ci tengo e lo ribadisco. Vorrei però toccare anche altri temi, perché ho letto un po’ sulla stampa delle ultime settimane alcune notizie riguardo al tema dei trasporti, delle telecomunicazioni, e volevo fare anche un passaggio sul tema turismo. Per quanto riguarda i trasporti, ho letto sulla stampa che si stava lavorando a un piano di riorganizzazione del sistema dei trasporti pubblici in Repubblica. Ho letto diverse notizie negli ultimi mesi sulla stampa in questo senso, però ad oggi non c’è mai stato presentato, nemmeno sotto forma di bozza o di idea, quello che è l’intento del Segretario nel rivedere questo piano di organizzazione dei trasporti pubblici in Repubblica. Onestamente vorremmo capirci di più, perché avevamo anche fatto presente che erano già esistenti alcuni elaborati preparati anche dalle scuole superiori della Repubblica di San Marino. Avevano fatto un approfondimento dedicato su questo tema e avevo chiesto, senza avere alcun tipo di risposta, che si prendessero in considerazione lavori già fatti da altri per non sprecare le risorse e il tempo già utilizzato a vantaggio della collettività. Sarei curioso di capire a cosa sta lavorando il Governo, perché ho visto ben poco di altro. Ho sentito anche il Segretario Fabbri parlare di implementazione delle reti telefoniche. In realtà sapevo che ci si stesse già lavorando nella scorsa legislatura, in modo tale da far sì che il segnale finalmente in Repubblica ci sia possibilmente su tutto il territorio. Perché non possiamo oggi pensare di risultare attrattivi anche per chi viene a investire da fuori nel nostro territorio se non funzionano nemmeno le linee telefoniche. Vorrei capire quali sono nel dettaglio, se è possibile, le proposte di intervento che si intendono fare e quali saranno le conseguenze, i benefici che si ricaveranno da questo intervento che si intende fare. Quindi quali saranno le aree che verranno maggiormente coperte dalla rete potenziata e quali saranno le aree della Repubblica che ne beneficeranno. Vorrei poi toccare anche il tema turismo, perché ho ricevuto alcune segnalazioni riguardo alle serate medievali che si sono svolte lo scorso weekend. Non tanto riguardo all’evento in sé, ma a una serie di questioni che impattano su quella che può essere la visione che ha del nostro Paese un turista. Io penso che non sia accettabile che alcune attività produttive e commerciali, alle sei della sera, con un evento come quello che inizia a breve, lascino i rifiuti fuori dalla porta. Non è dignitoso per un centro storico di una Repubblica come la nostra, che non dico vive di turismo, ma in cui il turismo ha un impatto rilevante, potersi permettere cose di questo tipo. Soprattutto non è accettabile che durante un evento di quel tipo, alcune attività commerciali fossero già chiuse a quell’ora del pomeriggio. Ci sono esempi stra-virtuosi nel nostro circondario di come si accoglie un turista e di come gli si può rendere accattivante un centro storico bello come il nostro. Noi da anni ignoriamo questi esempi virtuosi e continuiamo a fare figuracce costantemente.
Luca Boschi (Libera): Cerco di rispondere un po’ agli spunti dei gruppi di opposizione, partendo appunto dal più importante, che è quello sulla riforma IGR. Lo stato dell’arte è questo: nello scorso Consiglio, il Segretario Gatti ha depositato il testo di prima lettura, che abbiamo esaminato appunto in quella sede, due settimane fa. Mi sembra evidente come il Segretario Gatti l’abbia presentato con un atteggiamento di assoluta apertura, sia in Aula che poi nelle dichiarazioni ai media. Detto questo, vorrei ricordare che tutti i gruppi presenti in Aula nella scorsa legislatura lamentavano il fatto che non si fosse arrivati alla riforma IGR. Parlo per Libera, per RF, per Rete. Al di là delle polemiche, anche banali e sterili, tutti ritenevamo importante arrivare all’obiettivo del pareggio di bilancio, escluso Motus. Adesso Motus propone di sostituire le misure con i controlli. Anche quella proposta, però, comporta una riforma, perché lei sa benissimo, Commissario Troina, che già adesso sono previsti i controlli, ma dobbiamo trovare un sistema per renderli effettivi e anche una modalità di dialogo non sempre coercitivo con l’eventuale elusore o evasore, ma di collaborazione. Quindi, da parte nostra riteniamo necessaria quella riforma. Sulle modalità e sulle tempistiche, il Segretario si è reso assolutamente disponibile, e la maggioranza altrettanto. Settimana prossima inizieranno i confronti con le parti sociali, con le categorie economiche, con le forze di minoranza. Io vi suggerisco di arrivare con delle proposte alternative, poi ne prenderemo atto, ci mancherebbe. Per quanto riguarda le altre osservazioni, rispondo un attimo al Commissario Troina, ma solo a livello informativo. Sul piano dei trasporti ci si sta lavorando, ci sono anche proposte innovative. Verrà presento all’opposizione al rientro, quindi tra settembre e ottobre. È in atto una revisione della struttura dei trasporti, che sappiamo quanto costi al nostro Paese e quanto sia, in certi casi, inefficace. Per quanto riguarda le telecomunicazioni, il Segretario Fabbri mi sembra che sia stato esplicito. L’altro giorno ha dichiarato che verrà data priorità alla dorsale della superstrada, da Dogana a Domagnano, fino ad arrivare a Borgo. Poi saranno previste altre installazioni per arrivare finalmente a un funzionamento efficace della linea telefonica, che sicuramente rappresenta non solo un servizio civile, ma anche un servizio economico importante. Sui rifiuti, concordo con quanto è stato detto, soprattutto in riferimento al centro storico. È un problema più vasto. Non si può avere un Paese dove ci sono due sistemi di raccolta dei rifiuti, perché uno va a inficiare sull’altro. Mi sembra abbastanza evidente. Sull’apertura del centro storico, per carità, sono d’accordissimo. Però non penso che si arrivi a certi risultati con la coercizione, ma generando un circolo virtuoso a livello economico. Funziona così per tutti. Bisogna solamente stimolare il fatto che aprendo, e aprendo fino alle due di notte, si guadagni di più, perché l’economia funziona così, in uno Stato liberale come penso lei immagini di vivere, insomma.
Sara Conti (RF): Intervengo per rispondere a Boschi. Non abbiamo mai detto che non fosse necessaria la riforma IGR. Abbiamo detto che è il Segretario stesso a non essere conseguente con quanto dichiarato, perché continuando a dire che tutto va bene: allora perché serve così urgentemente la riforma IGR per pareggiare il bilancio? È questa la domanda. Commissario Boschi, non ci metta in bocca parole che non abbiamo detto. Oltretutto, sul metodo di confronto, continuiamo a ritenere un po’ una presa in giro il fatto che le opposizioni vengano convocate, così come le parti sociali, soltanto adesso, cioè in netto ritardo rispetto a tutto quello che è il lavoro preparatorio di una riforma importante e complessa come questa. Quando era Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta di Rete, erano stati fatti degli incontri – se lo ricorderà anche Boschi – e le opposizioni erano state convocate all’ISS molto in anticipo rispetto alla stesura e alla bozza preliminare. Poi si può essere d’accordo o meno col merito della riforma, con quello che si decide di inserire, anche perché l’ultima parola è chiaro che spetta al Segretario che la porta. Però, se si vuole dire che il metodo è quello del confronto, allora si deve essere conseguenti con questo tipo di dichiarazione. Se invece le opposizioni vengono convocate così tardivamente, ci sarà almeno consentito dire che questo, a nostro avviso, non è un confronto, ma è più una presa in giro.
Segretario di Stato Marco Gatti: Io credo che tra le forze politiche ci si confronti quando c’è un testo. Gli incontri che abbiamo fatto preventivamente erano per ricevere dalle parti sociali ed economiche quelli che erano dei loro feedback su possibili linee di intervento, per poi arrivare alla definizione di un testo che è quello su cui poi si fa il confronto tecnico di approfondimento, e anche di modifica qualora ci siano delle soluzioni migliorative, alternative, più condivise rispetto al testo. Però senza un testo si parla soltanto di aria, dove tutti mettono lì i loro desiderata. E la vera sfida di questo Paese è essere capaci di andare a un confronto portando delle alternative, perché dire che non va bene niente è la cosa più semplice, che mi sembra la linea presa dall’opposizione. Se lo Stato non porta avanti i suoi programmi, i suoi impegni, è uno Stato che perde di credibilità. È uno Stato che non riuscirà a mantenere le risorse che ha generato e non riuscirà a generarne di nuove. Quindi non sarà in grado di investire. Oggi il nostro bilancio è vero che è in equilibrio, ma non è in grado di sostenere nessun tipo di infrastruttura. Siamo debolissimi. Andiamo avanti con le goccine per cercare di fare qualcosa, ma non riusciamo a creare le condizioni di partenza economica forte di questo Paese, perché siamo indietro con le strutture, con le infrastrutture. Allora, se non abbiamo le risorse, come si fa? Continuiamo a parlare del libro dei sogni? La sfida di questa maggioranza è quella di essere coerente coi propri impegni. Impegni che ha preso anche di fronte agli organismi internazionali, che hanno dato un giudizio in questi anni. E quel giudizio è diventato un giudizio di credibilità verso questo Paese. Quindi, se il Governo e la maggioranza saranno in grado di portare avanti quello che è nel programma di Governo, quel giudizio probabilmente si rafforzerà e diventerà ancora più forza. Se non saranno in grado, perderanno la fiducia. Ma perderà la fiducia il Paese, non soltanto il Governo in carica. Questa maggioranza ha una grande responsabilità. Avremo dei giudizi a brevissimo anche per quanto riguarda le agenzie di rating. Alla fine dell’anno avremo nuovamente altri giudizi, sia da parte del Fondo Monetario sia da parte delle agenzie di rating, che sono fondamentali per la credibilità del Paese, per gli investitori. Perché se il Paese si rafforza, un investitore investe con più tranquillità. Questa è la linea di indirizzo che stiamo portando avanti. Io credo che la maggioranza, che ha portato avanti un programma di Governo in condizioni che vanno in miglioramento, debba fare uno sforzo in più. Sono sicuro che serve uno sforzo in più, e credo che abbiamo anche i margini per poterlo fare. Farle quando si è con l’acqua alla gola è molto più difficile, molto più complesso, e mette più in difficoltà i propri cittadini. Occorre anche avere la responsabilità e il coraggio di portare avanti le cose nel momento più opportuno e migliore. Le opposizioni le abbiamo convocate per la prossima settimana, perché così si ragiona su un testo. Avete avuto modo di prenderne visione. Ragioniamo, ascolteremo le vostre posizioni, ascolteremo le posizioni anche degli imprenditori e delle organizzazioni sindacali. Ci auguriamo che arrivino delle proposte. Se vi sono proposte migliori, ben vengano. Non si può neanche dire che in questo Paese non si facciano controlli. Nel 2019 sono stati fatti 859 controlli che hanno portato a casa 3 milioni e mezzo di maggiori introiti. Nel 2020, anno del Covid, 568 controlli per 2,8 milioni di maggiori introiti. Nel 2021, 614 controlli per 4,7 milioni di maggiori introiti. Quindi non si può dire che in questo Paese non si facciano controlli. Le cose si fanno. Si può migliorare? Sì. Possono essere fatti ancora in maniera più incisiva? Sicuramente. Però anche il far passare il messaggio che qui non si controlla, non è corretto.
Comma 5 – Riferimento del Segretario di Stato Marco Gatti in merito alla presentazione del Programma Economico 2026
Segretario di Stato Marco Gatti: Distaccandosi da un approccio meramente descrittivo del pregresso, questo importante documento politico e programmatico si concentra, come previsto dall’articolo 13 della Legge 18 febbraio 1998 n. 30, sull’esplicitare le principali linee di politiche economiche e finanziarie che il Governo intende attuare per il 2026 e per il medio periodo prossimo, con un focus sulle future priorità di intervento. Mentre ci apprestiamo a delineare le traiettorie economiche per la Repubblica di San Marino nel 2026, è fondamentale posizionare la nostra riflessione all’interno di un quadro più ampio. Non possiamo prescindere, infatti, da una profonda comprensione delle dinamiche geopolitiche e macroeconomiche globali che, seppur apparentemente distanti, esercitano un’influenza diretta, e talvolta prevedibile, sul nostro piccolo Stato. La redazione di questo documento rappresenta infatti un appuntamento annuale e un’occasione per riflettere sul contesto che ci circonda, affinando così la capacità di analisi critica e di adattamento propria della nostra Repubblica. Le recenti tensioni geopolitiche, in particolare il protrarsi del conflitto in Ucraina e le dinamiche del Medio Oriente, continuano ad esercitare pressioni sui prezzi dell’energia e sulle catene di approvvigionamento globali. Parallelamente, l’Unione Europea – nostro principale partner economico – ha rafforzato i propri obiettivi di transizione ecologica con il Green Deal. Tutto ciò ci impone di chiederci in che modo la persistente volatilità dei mercati energetici e la crescente enfasi sulle transizioni verdi in Europa possano influenzare la competitività delle imprese sammarinesi nel 2026, considerando in particolare la nostra dipendenza dalle importazioni energetiche e le opportunità legate ai nuovi settori sostenibili. Sarà fondamentale individuare quali comparti produttivi potrebbero risultare più interessati, sia positivamente sia negativamente. Inoltre, nonostante i recenti segnali di contenimento, l’inflazione resta una variabile da monitorare. Le politiche monetarie restrittive adottate dalle principali banche centrali per contrastare l’aumento dei prezzi hanno portato, fino allo scorso anno, a un rialzo significativo dei tassi d’interesse, che ora si sta attenuando. Di fronte a questo scenario sarà importante comprendere quali sfide e opportunità si presenteranno per il sistema bancario-finanziario sammarinese, per il costo del debito pubblico e per la capacità di investimento delle nostre imprese, in un contesto in cui i tassi d’interesse si prevede restino stabili nel 2026. Una visione condivisa e ponderata sarà necessaria per attrarre capitali in un contesto di stabilità del costo del denaro. Negli ultimi tempi, stiamo inoltre assistendo a una crescente polarizzazione geopolitica, con il consolidamento di blocchi economici e strategici, l’asse Cina-Russia e le nuove alleanze nel Pacifico. Questa frammentazione sta inevitabilmente ridefinendo le rotte commerciali e gli equilibri di potere. Su questo punto dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà che una piccola Repubblica come San Marino può riscontrare nel navigare in uno scenario di crescenti rivalità geopolitiche. Il lavoro che dovrà essere svolto di concerto con le altre istituzioni del territorio dovrà concentrarsi sull’individuazione di strategie diplomatiche ed economiche da adottare per salvaguardare gli interessi di San Marino, diversificando i partner commerciali e continuando a promuovere un’immagine di neutralità e stabilità attrattiva per gli investimenti e le relazioni internazionali. Non possiamo infine dimenticare che l’accelerazione dello sviluppo e l’adozione dell’intelligenza artificiale stanno trasformando rapidamente i settori produttivi e il mercato del lavoro a livello globale. Molti Paesi stanno già investendo massicciamente in infrastrutture e formazione per cogliere le opportunità di questa rivoluzione tecnologica. Sarà prioritario comprendere, nel 2026, le implicazioni dell’intelligenza artificiale per il mercato del lavoro sammarinese e come possiamo preparare la nostra forza lavoro a nuove competenze, promuovere l’innovazione e sfruttare le opportunità dell’intelligenza artificiale per migliorare la produttività e creare nuovi settori di nicchia per la nostra economia. Politiche educative e di formazione adeguate saranno fondamentali. Altro elemento di incertezza globale per il 2026 saranno le decisioni annunciate dagli Stati Uniti nei confronti dell’Europa, anche alla luce dei negoziati attualmente in corso fra Bruxelles e Washington. Anche la Repubblica di San Marino potrebbe essere soggetta a una richiesta tariffaria, quantomeno del 10%. Se anche così fosse, in considerazione della quota molto contenuta dell’export sammarinese verso gli Stati Uniti – pari a circa 54 milioni di euro nel 2024 su un totale di esportazioni di 3,6 miliardi – si potrebbe ipotizzare una ricaduta negativa comunque contenuta. Tuttavia, essendo il mercato europeo il principale punto di riferimento per San Marino, sarà opportuno monitorare con attenzione anche le eventuali ripercussioni indirette sull’economia nazionale derivanti da un possibile inasprimento dei dazi sul mercato primario di sbocco del Paese. Una riduzione dell’export italiano verso gli Stati Uniti potrebbe infatti determinare effetti negativi anche sulle aziende sammarinesi che operano come subfornitrici o in filiera integrata con imprese italiane esportatrici. Inoltre, l’attività commerciale di San Marino potrebbe subire un rallentamento nel caso in cui le tensioni dovessero aumentare l’incertezza o ridurre gli investimenti, soprattutto nei confronti di microstati percepiti come più vulnerabili agli shock esterni. Tuttavia, l’incertezza può anche aprire nuove opportunità strategiche per San Marino. Sarà pertanto indispensabile monitorare con costanza le dinamiche commerciali globali per cogliere tempestivamente i vantaggi dei nuovi scenari possibili, che dovranno essere valutati tenendo in debita considerazione la sostenibilità e l’impatto complessivo sull’economia sammarinese. Infatti, se da un lato l’attività economica sammarinese è strettamente interconnessa con quella italiana ed europea, è utile ricordare che la nostra piccola scala e l’agilità istituzionale offrono importanti margini di adattamento. Tutto ciò richiama alla mente eventi che San Marino ha affrontato anche in tempi recenti, nei quali resilienza e diversificazione economica hanno giocato un ruolo fondamentale. Le crisi – siano esse sanitarie, climatiche o geopolitiche – richiedono una capacità di risposta rapida e una visione strategica di lungo periodo. Considerato il nostro status di piccola Repubblica, San Marino deve continuare a costruire la propria resilienza economica e sociale su pilastri ben definiti: settori chiave, infrastrutture digitali, sostenibilità ambientale e qualità della vita. Tutto questo dovrà valere per il 2026, ma anche per gli anni a venire. Le riflessioni che emergeranno da queste analisi – da condurre sia individualmente che collettivamente – costituiranno la base di un dialogo costruttivo per la definizione di un programma economico per il 2026 che sia non solo ambizioso, ma anche pragmatico, capace di rispondere alle sfide e alle opportunità del nostro tempo. La nostra dimensione, se ben gestita, può trasformarsi da limite in un vantaggio, potendo contare su agilità, innovazione e capacità di generare eccellenza.