Attualità

Primo Maggio sul lastrico – di Francesco Chiari

Giochi del Titano

Solitamente è nostro buon uso e costume scrivere della genesi, della storia della festa dei lavoratori con tanto di augurio finale e auspici di trovare o di star facendo un lavoro che oltre al pane in tavola porti con sé la soddisfazione del lavoratore che vi si dedica con passione, conferendogli serenità e benessere oltre che affrancamento economico.
Ed anche quest’anno sarà così, ma a differenza delle altre volte non possiamo buttarla in caciara e finirla a tarallucci e vino perché il nostro tessuto industriale ed imprenditoriale, proprio a cavallo della festa dei lavoratori, rischia di perdere l’Alluminio Sammarinese spa, una punta di diamante della propria economia con i suoi lavoratori seduti da mesi su una trave a 100 metri d’altezza, combattuti come sempre accade tra l’attaccamento al proprio lavoro e la necessità di lavorare per sopravvivere e , scusate la banalità, “non far mancar nulla ai propri figli”.
Già, perché in questa frase tanto inflazionata, mantra occidentale del primo chakra, che tante volte abbiamo sentito dai nostri genitori o dai nostri nonni, magari per giustificarsi quando le cose economicamente non funzionavano tanto bene, risiede il motore che spinge molti di noi ad alzarsi la mattina, a credere a ciò che stiamo facendo, a dare uno scopo a ciò che spesso sembra non avere insiti in sé i criteri minimi di dignità. Ma non fa nulla se lo facciamo per i nostri figli.
E va bene, siamo sotto elezioni con il governo in amministrazione ordinaria, però i sammarinesi e con essi la Politica hanno sempre dimostrato nei momenti importanti di essere capaci di coerenza e cognizione di causa, anche quando non si tratta di dire no a Napoleone, di dare asilo a Garibaldi o riparo a 100.000 sfollati dai bombardamenti. Ed anche questa volta, noi di Tribunapoliticaweb, che da buoni servi dell’informazione pura e semplice lavoriamo in un giorno di festa, non siamo qui a far polemica o tendenza, bensì vogliamo dare sprono a quella proverbiale volontà, a quella filiera decisionale corta, a quella sammarinesità che da sempre ci distingue nella storia.
Nel caso specifico abbiamo un impianto normativo “all’americana” che prevede una forte collaborazione tra istituzioni e azienda in difficoltà.
Abbiamo un liquidatore assegnato dal tribunale che si sta dando molto da fare nel cercare di non perdere gli ordini, che ci sono e sono in capo a clienti solidi ma che non possono aspettare a lungo.
Abbiamo ancora buona parte del personale che non molla e che è attaccato non tanto a quel posto di lavoro, ma alla professione nella quale si identifica e che è necessaria al mantenimento della propria famiglia, ma anche loro non riescono più ad attendere.
Abbiamo un’azienda conosciuta in tutta Europa per qualità ed affidabilità e che dà lavoro ad oltre 200 famiglie sammarinesi che rischia di saltare non per incapacità operativa ma perché qualcuno le ha consentito di indebitarsi ben oltre il limite scritto su qualunque abecedario di economia aziendale.
Abbiamo sentore, dato che parliamo di un’azienda blasonata, che ci possano essere alcune offerte concrete sul tavolo da parte di gruppi solidi, italiani ed anche sammarinesi, che come avviene in questi casi non potranno comprare oltre agli asset buoni anche tutti i debiti, ma che possono certamente porre in essere piani di rilancio concreti, magari con obblighi precisi nel mantenere la forza lavoro attuale.
E quindi, care istituzioni, cari sindacati, care associazioni e cari sammarinesi tutti, mostriamo ancora una volta quella storica vitalità, quello spirito di sussidiarietà che da sempre ci distingue e quella politica del buon governo e della coerenza che renda immediata una decisione risolutiva per non perdere l’Alluminio Sammarinese e con essa i suoi lavoratori, auspicando di ritrovare risolutezza e coerenza d’azione anche nella prossima legislatura.

di Francesco Chiari

Giochi del Titano