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Coronavirus: dalla rete di ristorazione italiana un appello corale con 8 proposte per la fase 2

La rete della ristorazione, che vede crescere le adesioni nel comparto dell’imprenditoria enogastronomica con 26 realtà e più di 34.000 associati tra cuochi, ristoratori, pizzaioli, panificatori, pasticceri, cioccolatieri, gelatieri, responsabili di sala, lancia un Sos a governo e istituzioni e presenta oggi otto proposte per la ripartenza nella cosiddetta fase 2, post emergenza Covid.

Al Governo viene chiesta l’adozione immediata delle seguenti otto misure essenziali per la sopravvivenza di moltissimi rappresentanti che operano nel settore:

1.Cancellazione delle imposte nazionali e locali pertinenti (a titolo indicativo e non esaustivo Tari, Imu, affissione, occupazione suolo pubblico, etc.), credito per utenze relative alle attività commerciali; rateizzazione dei pagamenti degli acconti Ires, Irap previste a giugno e senza interessi.

2.Proroga della cassa integrazione straordinaria per il personale in forza al 23.02.2020 e fino al 31.12.2020.

3.Sospensione di leasing, mutui e noleggio operativi fino al 31.12.2020, recupero delle mensilità congelate in coda al periodo previsto dalla relativa misura posta in essere.

4.Armonizzazione da parte dello Stato delle regole per l’accesso al credito.

5.Credito d’imposta al 60% riconosciuto al proprietario fino al 31.12.2020 con 40% dell’importo a carico del locatario e misura semplificata (cedolare secca).

6.Detassazione (straordinari) sulle risorse umane in organico, detassazione degli oneri contributivi e assistenziali e dei benefits sino al 30 giugno 2021.

7.Possibilità estesa a tutto il comparto ristorazione di effettuare l’asporto.

8.Misure di sostegno a fondo perduto, ristori e indennizzi, per il periodo di chiusura obbligatorio imposto per legge dall’emergenza covid-19 (pari al 10% del fatturato in relazione allo stesso periodo di riferimento).

Fonte ANSA Business

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