Economia e Lavoro

Rilanciare la Carisp per salvare il Paese: è il tempo delle decisioni!

Giochi del Titano

Durante l’incontro avvenuto nel pomeriggio di ieri con il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio, ci è stata comunicata la decisione riguardo ai 24 dipendenti a tempo determinato ex Asset Banca: per 20 è stato deciso di non procedere alla stabilizzazione, mentre per altri 4 avverrà la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Oltre a questo, il C.d.A. ha comunicato (e formalizzato nel pomeriggio di oggi), la richiesta di un taglio delle retribuzioni pari al 20% mediante un Accordo di Solidarietà con tutti i Dipendenti Carisp in servizio.

A questo punto riteniamo doveroso fare alcune precisazioni, anche considerando alcune prese di posizione che sono emerse sui media riguardo alle decisioni assunte dai vertici della Carisp.

La FULCAS-CSU aveva espresso forti critiche e perplessità quando il precedente Governo aveva deciso, senza un minimo confronto con le parti sociali, di addossare a Carisp, reduce da un complesso percorso causato dalle problematiche relative al Gruppo Delta, il disastro derivante dal commissariamento e successiva liquidazione di Asset Banca. La scelta dettata dalla politica di assumere in blocco (quasi) tutti i Dipendenti ex Asset Banca, che mantenevano l’inquadramento, gli scatti di anzianità e gli avanzamenti automatici pregressi, pur con un penalizzazione temporanea del 15%, fu stigmatizzata non tanto perché contraria alla salvaguardia occupazionale, ma perché non supportata da un credibile e sostenibile piano industriale per la Carisp. Tant’è che nell’Accordo di Mobilità fu chiesto di precisare che l’intera operazione doveva “avere un carattere di sostenibilità economico/organizzativa ed i livelli occupazionali dovevano essere compatibili con il progetto di ristrutturazione e rilancio della Carisp”: tale progetto non è mai stato condiviso con la FULCAS-CSU.

I nodi alla fine vengono al pettine, come anche i danni che provoca la gestione “politica” delle aziende, tanto più se si tratta di banche: purtroppo nel caso di Carisp la gestione “politica” ha generato danni immensi. Riteniamo che la valutazione riguardo alla eventuale proroga/stabilizzazione dei dipendenti a tempo determinato di Carisp, legato anche all’inevitabile sacrificio economico richiesto ai lavoratori in servizio, debba basarsi unicamente su un serio, credibile, realizzabile e condiviso progetto di rilancio e sviluppo della Banca. Riteniamo inevitabile anche una ulteriore approfondita valutazione sui costi complessivi degli Organi di Amministrazione e di Controllo, sugli oneri relativi ai dirigenti ed ai consulenti, nonché sulla effettiva necessità di avere in organico alcune figure dirigenziali sostituibili con risorse interne.

Nell’esprimere la solidarietà della FULCAS-CSU ai 20 dipendenti che cesseranno il loro rapporto il 15 Marzo prossimo, chiediamo che venga convocato al più presto l’incontro urgentissimo che abbiamo già richiesto al Governo – soprattutto tenuto conto delle articolate prese di posizione delle varie forze politiche.  Riteniamo inoltre indifferibile che si attivi al più presto un tavolo di confronto con l’Esecutivo per affrontare le complesse e delicate problematiche del settore bancario, con particolare attenzione alla riqualificazione ed alla formazione delle professionalità in eventuale esubero.

FULCAS-CSU (CSdL – CDLS)

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