Conferenza stampa delle Forze di Maggioranza, nel pomeriggio, in vista dell’appuntamento elettorale del 2 giugno. “Non si vota un referendum – è stato detto – per mandare a casa un Governo”
“Il giorno dopo il referendum, qualunque sia l’esito, non cambierà nulla per questo Governo”. Sul punto il capogruppo di Repubblica Futura, Roberto Giorgetti, è stato chiaro; così come sul problema della rappresentatività, dovuto – ha sottolineato – alla “preferenza unica”. Nel ribadire il proprio appello a votare “no”, al quesito sulla modifica della Legge Elettorale, i rappresentanti della Maggioranza hanno definito la proposta, elaborata dal Comitato promotore, come molto peggiorativa dell’attuale normativa in materia. In un referendum, ha rimarcato allora Luca Santolini – di Civico 10 -, si vota il quesito nel merito. “Senza quorum ogni voto conta”, è importante recarsi alle urne. Se dovesse prevalere il “sì” – ha aggiunto il Segretario di SSD Alessandro Bevitori si tornerebbe “alla cosiddetta epoca della politica dei dinosauri; quando, dopo le consultazioni elettorali, si decideva il nuovo Governo nelle segrete stanze”. L’”elemento centrale” di questa iniziativa, è stato detto, è che “alcune forze politiche sono imbarazzate a dichiarare ai propri elettori certe alleanze”. Non è mancato poi un riferimento al quesito confermativo, per l’introduzione nella Carta dei Diritti, del principio di non discriminazione per genere ed orientamento sessuale. Da Giorgetti, infine, un commento sul cosiddetto “Decreto salvabanche”; l’intento – ha detto -, non è “fare un dispetto a qualcuno”; si tratta di uno “strumento legislativo per meglio tutelare i risparmiatori e lo Stato”. “Si tratta di un testo complesso, delicato, va guardato bene”.
Fonte San Marino RTV