Economia e Lavoro

CSU: con i fondi previdenziali di FONDISS non si scherza

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San Marino. Tra gli argomenti più sensibili ed importanti alla base dello sciopero generale del 30 giugno scorso la CSU ha posto la tematica delle pensioni. Direttamente collegata a questa c’è la massima sicurezza e la più ampia tutela dei fondi previdenziali relativi al primo ed al secondo pilastro (Fondiss) con grande attenzione rispetto alle modalità di assegnazione degli stessi.
In particolare, riguardo agli oltre 60 milioni di euro di risparmi previdenziali di Fondiss, che sono al centro della nota vicenda giudiziaria “Titoli – Banca Centrale”, i segretari generali della CSU, Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari, in una lettera inviata al Comitato Amministratore di Fondiss, ai Membri del Congresso di Stato ed al Presidente e Direttore Generale di Banca Centrale, stigmatizzano le recentissime decisioni del Comitato Amministratore che, scrivono i vertici della CSU, non rispettano “i più elementari criteri di prudenza ed attenzione al rischio della controparte”. Particolare attenzione dovrà essere riservata in sede di assegnazione per evitare di assegnare larga parte dei fondi ad un’unica controparte bancaria.
I segretari generali di CSdL e CDLS, hanno fatto riferimento all’ultima riunione del Comitato Amministratore di Fondiss dove, in vista del rientro a fine mese degli oltre 60 milioni depositati in Banca Centrale, è stata votata – a maggioranza – una modifica delle modalità di assegnazione degli investimenti alle banche sammarinesi. Il 25 Giugno verranno aperte le buste con le offerte e definite le assegnazioni dei fondi precedentemente integralmente investiti in Banca Centrale.
“Riteniamo inaccettabile – si legge nella lettera – che siano state deliberate modalità di assegnazione che tengano conto unicamente della migliore offerta in termini di tasso applicato, senza considerare, come giustamente fatto in passato, le schede tecniche di valutazione delle singole banche, i relativi coefficienti di solvibilità e gli indicatori di affidabilità e solidità di bilancio”.
Nel corso dell’ultima riunione del Comitato Amministratore, avvenuta lunedì scorso, da parte della CSU è stata proposta l’introduzione di ulteriori criteri di selezione delle assegnazioni che puntino a una maggiore e migliore tutela dei risparmi previdenziali relativi al secondo pilastro, che interessa circa 17 mila lavoratori. “Abbiamo ritenuto doveroso – affermano Tamagnini e Montanari – proporre l’introduzione di un correttivo che in fase di assegnazione penalizzi le banche che non sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali o delle imposte di qualsivoglia tipo e natura. Proposta che in sede di votazione è stata bocciata dai rappresentanti politici e imprenditoriali presenti nel Comitato Amministratore”.
Nella lettera infine i segretari CSU incalzano il Governo a intervenire per evitare ulteriori criticità sui Fondi previdenziali di FONDISS: “Riteniamo non condivisibile il fatto che a fronte della ‘garanzia dello Stato’ sui fondi previdenziali, si possa derogare, come è stato fatto con le deliberazioni a maggioranza assunte dal Comitato Amministratore, ai più elementari criteri di prudenza ed attenzione affidando larga parte dei fondi ad un’ unica controparte bancaria, solo perché la stessa offre un tasso più elevato degli altri che, magari, si colloca al di fuori di qualsiasi criterio di mercato e di sostenibilità”.
La CSU rilancia nuovamente la propria posizione riguardo al Comitato Amministratore di FONDISS: fuori i rappresentanti di nomina politica e spazio ad una presenza paritetica – in numero e per valore del voto espresso – a chi mette i soldi nel secondo pilastro: organizzazioni sindacali e imprenditoriali. E’ ora che anche in questo contesto il Governo faccia la sua parte.
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