RETE e MDSI su Cartiera Ciacci: più inquina, meno paga?
San Marino. Tra gli argomenti del prossimo Consiglio Grande e Generale, c’è anche un Ordine del Giorno sulla Cartiera Ciacci depositato a giugno.
Lo abbiamo presentato in seguito all’emersione di dati molto preoccupanti riguardanti lo sforamento dei parametri di sostanze inquinanti immesse nei reflui, cioè nelle acque di scarico. In particolare, dalle analisi emerge che il valore dell’alluminio supera di oltre 60 volte i limiti imposti dal Codice Ambientale.
Chiediamo che venga avviata una indagine per inquinamento ambientale nei confronti della Cartiera, dal momento che l’industria insiste in un’area residenziale indicata nel PRG come zona R2 21, che predispone il “trasferimento delle attività industriali incompatibili con la residenza”.
Tale incompatibilità della zona con l’attività è stata più volte sottolineata dalla cittadinanza, che già da luglio ha espresso, anche attraverso la Giunta di Castello di Acquaviva, la propria contrarietà alle richieste di espansione del sito. Espansione che si traduce nella volontà della Cartiera di costruire un depuratore e un cogeneratore, generando ulteriori impatti per l’area.
Attualmente tuttavia il Piano Regolatore Generale è nelle mani del Segretario al Territorio Michelotti e dello studio Boeri: ci auguriamo affronti il problema anziché fare un passo indietro rispetto al PRG vigente ed includere sblocchi in favore dell’espansione di questa azienda.
Durante la recente audizione presso la Commissione Finanze dell’Autorità di Regolazione per l’Energia, il Presidente Tartarini ha dichiarato, su nostra sollecitazione, l’intenzione di abbassare, per la Cartiera Ciacci, la tariffa ambientale dei reflui, auspicando che nel frattempo la Cartiera si doti di un depuratore. Depuratore che però la Cartiera non potrebbe costruire, se si persegue il principio espresso dall’attuale PRG.
Ricordiamo che tra contenziosi e mancati pagamenti, per i dati in nostro possesso, la Cartiera risulta in debito verso lo Stato per oltre 1,5 milioni di euro.
Anziché chiedere alla Cartiera di mettersi in pari con lo Stato e pagare quanto dovuto rispettando le regole esistenti, si tenta far passare scelte che sarebbero scomode per la politica, ad esempio esentando la Cartiera dal pagare quanto stabilito di tasse sui reflui, attraverso organismi ristretti (Autorità dell’Energia, Consiglio di Amministrazione dell’AASS, Commissioni varie), prendendo tempo in attesa di piegare il PRG e le regole di uno Stato alle volontà di un singolo privato.
Sarebbe veramente una ulteriore presa in giro, se una delle attività economiche più impattanti per il nostro territorio, invece di pagare quanto dovuto si trovasse per magie le tasse ambientali ribassate, bloccate o azzerate. Impossibile accettare il principio che chi più inquina, meno paga.
Se la maggioranza ha davvero intenzione di applicare quel cambiamento tanto annunciato, questo è uno dei contesti in cui deve intervenire per dimostrarlo.
Movimento RETE – Movimento Democratico San Marino Insieme