Augusto Michelotti: lettera ad un amico
Lettera aperta ad un amico
Ciao Fabio,
ho appreso da poco del tuo licenziamento; qualcuno potrebbe dire che hai dato le dimissioni. Non ho detto licenziamento a caso, sei stato dimissionato, considerando le dimissioni che hai presentato come un atto non dovuto ma che tu hai voluto far avere lo stesso al Congresso di Stato per puro spirito di servizio e cercando così di non coinvolgere il Servizio di Protezione Civile nelle tue ormai da tempo passate vicende politiche personali e togliendo di torno da quell’ufficio, quel clima di sospetto e di caccia alle streghe di cui sei adesso protagonista. Pensavo che le Commissioni d’Inchiesta Consiliari non fossero dei tribunali civili o penali dalle quali potessero scendere a cascata giudizi e condanne con conseguenze come quella che stai subendo; sentenze di carattere politico, quelle sì, ma siccome hai smesso di fare politica da tre anni e mezzo hanno cercato un altro modo di punirti togliendoti il tuo lavoro, la tua vita. Non so come e perché ma, istintivamente, penso che sarai l’unico a pagare per questa vicenda perché sarai l’unico ad aver presentato quelle dimissioni che di solito, per correttezza, onde eliminare sospetti di provvedimenti coercitivi e/o ricattatori, vengono respinte in prima istanza e poi confermate se reiterate; mi dicono che in Congresso di Stato ci hanno messo meno di dieci minuti per liquidarti, dei veri signori. Io credo che tu Fabio, in un clima che non fosse giustizialista come quello che stiamo vivendo, ti saresti potuto assumere tutte le tue eventuali responsabilità e le conseguenze che ne sarebbero potute derivare nelle sedi più opportune; ma tu adesso non sei un potente come i nostri beneamati Segretari di Stato Ciavatta e Tonnini che riescono a dribblare i tribunali e le denunce vengono ritirate. Tu hai smesso con la politica e ti sei messo a fare un lavoro che pochi altri a San Marino sarebbero in grado di fare. E si, parliamone, perché sotto l’aspetto professionale, sul lavoro da cui ti hanno rimosso c’è poco da ridire e ti conosco bene. Quando il governo Adesso.sm ha cominciato a lavorare, in Congresso con noi c’era la coppia Reggenziale Berardi – Riccardi e in quella sede, oltre ad una normale diffidenza verso Capitani Reggenti appartenenti a schieramenti diversi da quelli di governo, tutto si svolse nella più totale correttezza e nel reciproco rispetto (non so se chi legge ricorda, ma sia Berardi che Riccardi non si erano candidati alle elezioni del 2016). Dopo l’esperienza Reggenziale tornasti al tuo lavoro di Capo della Protezione Civile e siccome ero il tuo Segretario di riferimento, ebbi modo di apprezzare la tua straordinaria professionalità, la tua passione, la tua abnegazione e il tuo modo di porti e relazionarti all’interno di quel microcosmo che sono i vari livelli della Protezione Civile Italiana (dalle sedi nazionali a quelle Regionali e Comunali) e i corpi ad esse direttamente e/o indirettamente connessi quali ad esempio: i Vigili del Fuoco, i Gruppi di Volontariato, i Corpi Militari, le Forze di Polizia, la Croce Rossa e il Servizio Sanitario Nazionale, il C.N.S.A.S e il CAI (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e il Club Alpino Italiano) e tanti altri. Si aggiungono a questi rapporti l’inserimento della Repubblica di San Marino nel sistema d’informazione dei bollettini di criticità e allerta della Protezione Civile Italiana che più o meno quotidianamente arrivavano sui telefoni delle persone interessate. Non parlerò poi delle esercitazioni, dei piani di primo soccorso con la progettazione dei campi tende per i rifugiati dalle calamità, per essere pronti e preparati all’insegna del prevenire è meglio che curare, ma quando arriva un terremoto c’è poco da prevenire, bisogna essere attivi immediatamente e operativi con i sistemi di soccorso alla cittadinanza vittima di un disastro naturale e in quei momenti particolarmente vulnerabile. Tu Fabio hai trasformato un semplice e retorico ufficio privo di contenuti, in un’unità operativa full time e, nonostante gli scarsi aiuti economici, hai formato uno staff di alta professionalità, ma soprattutto hai mantenuto stretti e mirati rapporti, anche ai massimi livelli, con la Protezione Civile Italiana che è riconosciuta nel mondo per la sua altissima efficienza e professionalità. Quando è scoppiata la pandemia Covid19, non ti sei tirato indietro e infatti sei sato uno dei primi a prendersi il contagio mettendo in gioco anche la tua stessa vita. Chi ti conosce sa che lavori anche 12/14 ore al giorno, anche il sabato e la domenica, sacrificando ferie e vacanze. Non fu un caso che quando dovetti scegliere il coordinatore per il gruppo di gestione della cronoscalata Riccione – San Marino del Giro d’Italia 2019, avevo un solo candidato possibile ed eri tu, che infatti hai svolto quell’incarico in maniera direi quasi perfetta, al punto che gli organizzatori del Giro, abituati ad altro tipo di organizzazione locale, ci fecero pubblicamente i complimenti perché mai avevano visto un’efficienza organizzativa come quella messa in campo dalla nostra Repubblica. Ma questa è storia e se il tempo è galantuomo, forse ci dirà della pochezza di quel Congresso di Stato che ha liquidato, ipocritamente, anni di lavoro sul campo con la seguente frase:“…desidera infine esprimere un ringraziamento a Fabio Berardi per l’ottimo lavoro svolto come responsabile del Servizio di Protezione Civile e per l’alto impegno profuso durante l’emergenza sanitaria“. Allora perché mandare a casa qualcuno per “…l’ottimo lavoro svolto…”? Sarà dura rimpiazzare una figura come quella di Fabio, con tutto il rispetto per il futuro sostituto, perché sicuramente ne perderà l’efficienza ed il prestigio della Protezione Civile raggiunto attraverso un sottile lavoro diplomatico che non è una dote di tutti. Fabio Berardi è un gentiluomo, se in passato ha sbagliato ne risponderà davanti alla legge, non ora, non così, giudicato da uomini e donne che, permettetemi, non ne sono all’altezza.
Augusto Michelotti