Tamponi, spesa online e pa: attenti ai dati personali
Riceviamo e pubblichiamo da Dire News:
Siamo ormai talmente immersi nel mondo digitale che, anche quando desideriamo non prenderne parte o ci disinteressiamo delle sue regole, siamo inevitabilmente catapultati al suo interno. Questo vale, a maggior ragione, per i professionisti e gli esperti di diritto e compliance.
Per quelli che ancora non lo avevano capito è arrivata la pandemia a sottolineare quanto possa essere fondamentalecomprendere l’utilizzo e il giusto uso degli strumenti digitalidi cui quotidianamente ci serviamo. Abbiamo compreso che i nostri dati, un tempo quasi al sicuro nel nostro portafogli o in qualche raccoglitore, ora viaggiano liberamente in rete. Quando ci sottoponiamo a un tampone in un drive in, quando facciamo la spesa online, quando chattiamo o quando interagiamo con la Pubblica amministrazione siamo continuamente chiamati a esibire i nostri dati senza sapere bene la loro destinazione o il loro successivo uso. A tutta la nostra ignoranza digitale aggiungiamo il contesto di un Paese che, sui temi del digitale, è ancora indietro e la prospettiva che si apre nel 2022 non è delle migliori.
Anche per queste ragioni, due realtà che da anni si occupano della protezione dei dati personali hanno deciso di fare rete e condividere la propria esperienza e il proprio know how, per riuscire ad arricchire il panorama, inquadrando il tema con la professionalità necessaria ad affrontarne le complesse sfide.
Anorc Professioni insieme all’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati (Iip) hanno firmato una convenzione per condividere le esperienze, le iniziative e le progettualità di comune interesse. Non è un caso, infatti, se le due organizzazioni, fra i primi punti dell’accordo, si impegnano nel coinvolgimento dei propri soci nello sviluppo di progettualità specifiche sulla custodia dei contenuti digitali e la protezione dei dati.
Ma chi sono l’Iip e Anorc Professioni? L’Istituto italiano per la privacy e la valorizzazione dei dati, Iip, è, dal 2008, il principale centro studi privato nazionale dedicato alle tematiche della protezione e della valorizzazione dei dati personali. Partner di progetti di ricerca e innovazione UE, IIP ha anche lanciato dal 2019 una propria Academy di formazione specialistica.
Mentre Anorc Professioni dal 2013 è iscritta all’elenco del Mise e ha l’obiettivo di rappresentare i Professionisti della digitalizzazione e i Professionisti della privacy, figure ormai necessarie in ogni moderna organizzazione, sia pubblica che privata.
“Conosco da tanti anni la capacità visionaria del Collega Luca Bolognini- dichiara il presidente di Anorc Professioni l’avvocato Andrea Lisi- e da tempo faccio parte del Comitato Scientifico di Iip, ritengo che questo accordo avesse tutti i requisiti per essere stipulato. Infatti, alla base c’è un forte rapporto di stima reciproca tra i due attuali presidenti e senz’ombra di dubbio le due associazioni viaggiano su binari paralleli, ponendosi obiettivi spesso condivisi”.
L’avvocato Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati, commenta con soddisfazione l’accordo: “Anorc Professioni e il suo presidente Lisi sono sinonimo di rigore ed eccellenza nella creazione, nella rappresentanza e nella selezione delle competenze digitali. È stato quindi naturale, oltre che entusiasmante, immaginare quest’alleanza tra la componente scientifica dell’Iip e la forza innovatrice professionale di Anorc Professioni. Da oggi, migliaia di esperti e professionisti italiani della privacy possono contare su nuove opportunità aggiuntive per migliorare la propria formazione e confrontarsi tra addetti ai lavori altamente qualificati”.
L’accordo prevede, fra le altre cose, per i Maestri della Protezione dei Dati e Data Protection Designer dell’Iip l’iscrizione per un anno all’Elenco dei professionisti per la privacy di Anorc Professioni e per gli iscritti a quest’ultimo l’inclusione, per un anno, nell’Albo dei Maestri della Protezione Dati & Data Protection Designer, senza necessità di previo sostenimento dell’esame, essendo i rispettivi esperti già pre-qualificati e verificati nelle loro competenze.