Un nuovo esame di maturità per le scuole superiori
San Marino. Nella seduta consiliare di lunedì 21 gennaio, è stata approvata una Legge, che introduce significative innovazioni nelle modalità di svolgimento dell’esame di maturità.
La normativa, approvata in tempi rapidi e con ampia condivisione, si è avvalsa dell’importante contributo dei docenti della Scuola Secondaria Superiore.
Duplice l’obiettivo del testo di Legge: garantire una sostanziale omogeneità fra le modalità adottate recentemente in Italia e quelle sammarinesi, per agevolare gli studenti nel passaggio da un sistema d’istruzione all’altro, e mantenere le specificità che caratterizzano la nostra Scuola Superiore.
In sintesi, i principali cambiamenti introdotti interessano in parte i criteri di ammissione all’esame, per cui ai candidati interni sarà richiesta una frequenza non inferiore a tre quarti del monte orario dell’ultimo anno, e in misura più consistente le prove di esame e l’attribuzione del credito scolastico.
Per quanto riguarda le prove d’esame, la principale innovazione riguarda la soppressione della terza prova, che verteva su più discipline. Anche a parziale compensazione di ciò, la seconda prova, quella caratterizzante l’indirizzo degli studi, potrà avere per oggetto una o più discipline. Resta invariata la prima prova, finalizzata ad accertare la padronanza della lingua italiana, le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato.
Relativamente al colloquio orale, si è cercato di individuare modalità di svolgimento che valorizzino il profilo culturale dei ragazzi, la loro effettiva capacità di utilizzare le conoscenze apprese nel percorso scolastico ed anche extrascolastico, tenendo conto anche delle esperienze significative, per la loro crescita, condotte in altre realtà che con la Scuola condividono obiettivi educativi e formativi.
Infine si è intervenuti sui criteri di attribuzione del punteggio relativo alle prove d’esame e al credito scolastico. Nel complesso è stata ridotta l’incidenza, in termini di punteggio, delle prove d’esame, che varranno complessivamente 60 punti e non più 75, dando maggiore rilievo al credito scolastico maturato nel corso del triennio, il cui punteggio viene così incrementato fino a un massimo di 40 punti, a fronte dei precedenti 25. Analogamente a quanto accaduto in Italia, infatti, si è voluto valorizzare il percorso scolastico di quegli studenti che nel tempo hanno dimostrato un impegno costante e il pieno conseguimento degli obiettivi formativi. Inoltre in tal modo si è ridotta l’incidenza di prove d’esame la cui buona riuscita, a volte, può essere in parte pregiudicata dai fattori emotivi.
La Segreteria di Stato intende rivolgere un sentito ringraziamento al Dirigente e agli insegnanti della Scuola Secondaria Superiore che hanno partecipato attivamente alla formulazione della proposta legislativa. Nelle prossime settimane sarà cura del personale scolastico fornire agli studenti tutte le informazioni necessarie a chiarire eventuali dubbi, in modo da consentire loro di prepararsi adeguatamente e di vivere con serenità questa importante prova.
La Segreteria di Stato per l’Istruzione