Docenti: perché invece di migliorare la scuola si pensa solo ai tagli?
San Marino. Siamo gli insegnanti delle Scuole Elementari dei plessi di Acquaviva, Borgo Maggiore, Ca’ Ragni, Cailungo, Chiesanuova, Dogana, Domagnano, Faetano, Falciano, Fiorentino, Montegiardino, Murata, San Marino, Serravalle, è la prima volta che interveniamo sulla stampa per esprimere le nostre giustificate perplessità in merito al futuro della nostra amata Scuola Elementare.
Siamo venuti a conoscenza della bozza di decreto: “Interventi nell’Organizzazione del Sistema Scolastico e nell’offerta Formativa” predisposto dalla Segreteria di Stato per la Pubblica Istruzione tramite incontri con le organizzazioni sindacali.
Il decreto a partire dall’anno scolastico 2019- 2020 prevede tagli al personale docente in un’ottica di cambiamento dei rapporti numerici insegnanti/studenti e la conseguente attuazione di ciò che il decreto chiama: “classi aperte”.
Modalità che è già stata sperimentata per un ciclo intero (5anni) e che ha portato dei disagi importanti sia a livello organizzativo, sia per gli alunni, i quali hanno avuto un solo insegnante di cattedra e la presenza a ore di altri 5 docenti (modello scuola media già fin dalle elementari).
Ciò suscita molte perplessità in quanto se applicato diffusamente, come prevede il decreto, causerà una difformità di trattamento fra classi che avranno due insegnanti, come è stato finora, e classi che avranno un’organizzazione diversa ancora da definire e per decreto affidata al Dirigente.
Ci si chiede per quale motivo invece di pensare un coerente miglioramento del nostro sistema scolastico si operi per decreto e solo per definire tagli del personale e cambi dei rapporti numerici, senza una legge di riferimento e senza seguire una direttiva didattico- metodologica.
Le leggi non solo servono a regolamentare, ma altresì tutelano i cittadini, a maggior ragione se si agisce in un ambito in cui l’utenza è costituita da minori, il cui diritto ad apprendere è sancito anche dalla “dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”.
Si comprende che lo Stato voglia perseguire la razionalizzazione delle risorse e il risparmio, ma in un settore come la scuola, considerare solo i numeri e operare per decreto è una scelta che non condividiamo, proprio perché non è tesa alla tutela del futuro dei nostri studenti.
Per questo sarebbe auspicabile una legge appropriata, condivisa con le organizzazioni sindacali che voglia veramente migliorare, aggiornare e rendere efficiente la nostra Scuola Elementare.
I Docenti dei Plessi sopra elencati