Bullismo e cyberbullismo: analisi del fenomeno per prevenirlo
San Marino. Le Istituzioni scolastiche Sammarinesi di ogni ordine e grado sono impegnate da anni sul fronte della prevenzione del fenomeno del bullismo e più in generale, di ogni forma di violenza, e hanno messo a disposizione delle scuole varie risorse per contrastare questo fenomeno ma soprattutto hanno attivato strategie di intervento utili ad arginare comportamenti a rischio determinati, in molti casi, da condizioni di disagio sociale non ascrivibili solo al contesto educativo scolastico.
Con l’evolversi delle tecnologie, l’espansione della comunicazione elettronica e online e la sua diffusione tra i pre-adolescenti e gli adolescenti, il bullismo ha assunto le forme pericolose del cyberbullismo che richiedono la messa a punto di nuovi e più efficaci strumenti di contrasto.
È necessario valutare, dunque, i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo nella loro complessità e non soffermare l’attenzione solo sugli autori o solo sulle vittime ma considerare tutti i protagonisti nel loro insieme: vittime, autori ed eventuali ”testimoni” per poter gestire in modo più appropriato gli interventi. Per questo il Consiglio Grande e Generale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna il Governo a confrontarsi con le istituzioni preposte per monitorare la situazione, informare famiglie e popolazione e realizzare un progetto di sensibilizzazione nelle scuole.
Il cyberbullismo è un fenomeno ancora nascosto, del quale non si conoscono con certezza portata e gravità. Riguarda tutti quei ragazzi e quelle ragazze che ricevono insulti e vessazioni da coetanei.
Diventa oggi, ancora più importante riconoscere l’importanza dell’educazione alla relazione tra persone, al rispetto, all’inclusione, che sono i valori di una comunità, per prevenire fenomeni che, se non adeguatamente monitorati, potrebbero trasformarsi in vere e proprie piaghe sociali.
Un impegno che riguarda tutti, dentro e fuori la scuola. Un gruppo di lavoro costituito da tutti i referenti dei servizi interessati, ha relazionato in una seduta congiunta tra la Commissione Consiliare I e IV, in un clima di piena collaborazione, dopo aver condotto un’organica ricognizione di tutte le attività di formazione per insegnanti e per famiglie che sono state condotte negli ultimi anni ed ha proposto, con il contributo del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università della Rep. di San Marino, che a fine anno scolastico venga somministrato un questionario ai ragazzi delle scuole medie che studi in maniera più approfondita il fenomeno del bullismo, del cyberbullismo e della dipendenza dalla rete.
L’istigazione all’odio, così come definita dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, è “espressione di tutte le forme miranti a diffondere, fomentare, promuovere o giustificare l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo o altre forme di odio fondate sull’intolleranza, tra cui l’intolleranza espressa sotto forma di nazionalismo aggressivo e di etnocentrismo, la discriminazione e l’ostilità nei confronti delle minoranze, dei migranti e delle persone di origine immigrata”. Proprio perché il bullismo e il cyberbullismo utilizzano parole diffamanti e umilianti, incitano all’odio, prendono di mira persone deboli, disagiate, minoranze, offendendo così i diritti umani, sono considerate una forma di hate speech. L’Europa ha lanciato quindi la campagna NO HATE SPEECH a cui ha aderito anche San Marino con tante iniziative in corso.
L’Area di Competenza digitale e di cittadinanza previste nelle nuove indicazioni curriculari della Scuola Sammarinese sono fondamentali per far sì che le nuove generazioni siano in grado di governare il cambiamento, di gestirlo, di essere consumatori attivi e proattivi delle nuove modalità di informazione e comunicazioni offerte dal digitale.
Viviamo in una società che è stata, è e sarà profondamente cambiata dal digitale. Le generazioni di giovani che frequentano le nostre scuole sono le più immerse nelle tecnologie digitali. E – a fronte di questa pervasività – le giovani generazioni spesso fruiscono di questi mezzi in maniera passiva e inconsapevole. Non possiamo lasciarle sole nella gestione dei mutamenti offerti e derivanti dal digitale. Dobbiamo, e vogliamo, accompagnarle nella fruizione e nell’utilizzo mostrando loro le grandi opportunità offerte da Internet e dai nuovi media, rendendole consapevoli dei rischi ad essi connessi.
È proprio questo l’obiettivo dell’ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale: far riflettere le Istituzioni, le famiglie, la comunità educante tutta, perché tutti siamo coinvolti – non solo sull’uso consapevole della Rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuna e ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro. Consci del fatto che l’approfondimento, l’analisi, l’azione relativamente a questi aspetti non si esauriscono oggi ma sono articolati e costante nel tempo. Non soltanto tra gli addetti ai lavori, ma anche a livello diffuso, nell’opinione pubblica.