Influenza, il picco atteso a metà gennaio
È la peggiore influenza degli ultimi 10 anni. Sui media italiani sembra di leggere un bollettino di guerra: sono oltre 2 milioni gli italiani colpiti del virus stagionale – 673mila solo nell’ultima settimana – secondo quanto comunicato da Simit, società italiana di malattie infettive e tropicali.
L’emergenza influenza è arrivata. Piemonte ed Emilia Romagna, seguite da Toscana, Lazio e Calabria sono le regioni in cui si registrano i numeri più alti d’ammalati. I dati sono destinati a peggiorare: il picco è previsto a metà gennaio.
Tra i più colpiti, i bambini al di sotto dei cinque anni, con un’incidenza pari a circa 29,2 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni pari a 19,0. Un brusco aumento anche negli anziani in cui l’incidenza è pari a 6,3 casi per mille assistiti.
“Il picco quest’anno evidenziato dalla metà di gennaio è in linea con le previsioni – spiega Massimo Galli presidente della SIMIT – Lo scorso anno il picco fu registrato nel mese di dicembre, proprio sotto le festività natalizie. Il fatto che vengano colpiti i bambini suggerisce che i ceppi implicati quest’anno trovino nella popolazione infantile un particolare contesto di suscettibilità. Tuttavia – conclude Galli – sulla base dei risultati virologici, sarà possibile evidenziare se vi dovesse essere una ripresa dei casi dovuti a H1N1 come all’inizio dell’epidemia del 2009”.
Passato il picco, suggerisce la Simit, occorrerà comunque mantenere alta la guardia fino a febbraio, perché l’influenza non si esaurirà prima di fine febbraio. A marzo e aprile, invece, potrebbero arrivare altre forme virali respiratorie che possono causare sindromi simil-influenzali. A rischio saranno ancora gli anziani che possono andare incontro a complicanze polmonari e cardiache.
“Prevediamo nelle prossime settimane, intorno a metà gennaio, un ulteriore aumento di casi, ma la rete infettivologica è pronta su tutto il territorio – rassicura Claudio Mastroianni, segretario Simit e direttore della Uoc Policlinico Umberto I – Malattie infettive, Università La Sapienza Roma – È ancora consigliato l’uso del vaccino anti-influenzale, la principale arma a nostra disposizione contro l’influenza. E ricordiamolo – sottolinea- non si tratta di una malattia banale, soprattutto quando colpisce persone a rischio, come anziani, soggetti immunodepressi, bambini e donne in gravidanza”.
Ma cosa fare in caso di sindrome influenzale? “È essenziale rimanere a riposo e al caldo, bere bevande calde, usare anti-infiammatori e antipiretici – raccomanda Mastroianni – è da auspicare un uso consapevole degli antibiotici, solo nei casi di complicanze batteriche. In genere vanno evitati, poiché – conclude – si tratta di una forma virale che può essere curata con terapia sintomatica”.