Politica

Nell’ambito della Commissione Consigliare prosegue il confronto sul Pdl “Sviluppo”

Giochi del Titano

Commissione Consiliare Permanente Finanze, Bilancio e Programmazione; Artigianato, Industria, Commercio; Turismo, Servizi, Trasporti e Telecomunicazioni, Lavoro e Cooperazione

Martedì 21 gennaio, pomeriggio

Nel pomeriggio, in Commissione Consiliare Permanente III, prosegue l’esame in sede referente del progetto di legge “Misure per il consolidamento, lo sviluppo economico, il contenimento dei costi e disposizioni in materia fiscale”.

Viene esaminato un emendamento di Domani – Motus Liberi in materia di asili nido, con cui si propone di dare mandato al Congresso di Stato “entro il 30 giugno 2025 di adottare apposito Decreto Delegato mediante il quale vengano riformate le modalità di accesso agli Asili Nido pubblici attraverso la creazione di meccanismi che tengano in debito conto della data di nascita del bambino / della bambina, delle condizioni reddituali della famiglia, della professione lavorativa svolta dai genitori; vengono riviste in diminuzione l’ammontare delle rette negli asili nido, differenziandole tra quelli a tempo parziale e tempo pieno, e della refezione scolastica”. Il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini chiarisce che “il Dipartimento istruzione sta già trattando un progetto di legge per il riassetto dell’organizzazione didattica e scolastica, tenendo in considerazione soprattutto i dati demografici, che come sapete sono molto preoccupanti. Confermo che c’è la volontà di vedere gli effetti del sistema ICEE per avere successivamente un miglioramento dal punto di vista amministrativo. Nel 2024 abbiamo avuto 149 nascite: è un numero che rende sostenibile la continuità dei servizi di asili nido. L’inverno demografico tocca piuttosto gli ordini a partire dall’infanzia. Ai nidi abbiamo 232 posti pubblici, più 58 convenzionati. Si sta pensando di proporre la costituzione di un nuovo asilo con più posti per bambini sotto i 12 mesi”. L’emendamento è respinto.
Spazio poi a due proposte definite “choc” da Repubblica Futura, sempre in materia di asili e centri estivi. RF, in particolar modo, propone di sospendere fino al 31 dicembre 2028 “le rette degli asili nido pubblici realizzati dallo Stato” e di “dimezzare le rette dei centri estivi realizzati dallo Stato”. “Quella sugli asili è una proposta forte che abbiamo deciso di fare per affrontare di petto la questione della natalità” chiarisce Nicola Renzi (RF). “Ormai non è più solo un problema di posti, ma di costi. Ci sono famiglie che non possono mandare i figli al nido per via dei costi proibitivi. Questo ci preoccupa molto”. Interviene Emanuele Santi (Rete): “Il punto vero è capire come gira l’occupazione dei posti pubblici e di quelli convenzionati. Con 140 nascite all’anno, credo sia davvero urgente fare delle riflessioni su privato e pubblico. Se dobbiamo continuare ad incentivare il privato anziché il pubblico, è come se andassimo a pagare due volte”. Gaetano Troina (D-ML): “Quello delle rette non è un tema da poco. Comprendiamo e siamo favorevoli al sostenimento dei costi da parte dello Stato per equiparare il tipo di retta che viene versata negli asili convenzionati. L’obiettivo è quello di parificare le condizioni di tutti. D’altra parte bisogna evitare che questo crei delle speculazioni”. “Vorrei aggiungere – dice il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini – che questo emendamento mi sembra un po’ anacronistico. Chiedete di sospendere le rette a pioggia, senza fare distinzioni di reddito e condizioni economiche”. Rispetto ai centri estivi, Tommaso Rossini (PSD) ha ricordato come lo scorso anno siano stati spesi 600mila euro per i compensi degli animatori, a fronte di entrate per 340mila euro. Entrambi gli emendamenti sono respinti.

Viene quindi esaminato un pacchetto di emendamenti di Rete con proposte di modifiche della Legge 31 marzo 2015 n°44 (“disposizioni in materia di edilizia sovvenzionata”): definizione di nucleo familiare, copertura finanziaria e definizione del tasso di interesse (nello specifico si propone che “fissare il tetto massimo del tasso di interesse che può essere applicato sui finanziamenti, tenuto conto della media del tasso variabile Euribor a 6 mesi e di uno spread di solidarietà fisso del 2%, decadenza del contributo”), istruttoria e modalità di erogazione, portabilità del mutuo, revocatoria, revisione del prestito, composizione della Commissione per la Gestione dell’Edilizia Residenziale, funzionamento della Commissione per la Gestione dell’Edilizia Residenziale, contratto di locazione con riscatto di civile abitazione, agevolazioni alla locazione con riscatto di civile abitazione. “Quella dell’edilizia sovvenzionata e delle locazioni è una materia che non riteniamo attinente a questo Pdl, ma che andrebbe affrontata nel Pdl sull’emergenza casa: per questo chiediamo che gli emendamenti vengano respinti” chiarisce il Segretario di Stato Marco Gatti.
Rispetto al tema dei tassi di interesse, puntualizza Emanuele Santi (Rete), “da due anni a questa parte abbiamo rate che sono esplose, schizzate alle stelle. Con misure fatte dallo Stato andiamo a definire un tasso massimo che l’anno scorso è stato vicino all’usura, 9%. Quello da noi proposto poteva essere un intervento di pronta attuazione in grado di dare risposte efficaci e concrete alle categorie di cittadini più fragili”. Rispetto alle modalità di erogazione, Rete propone di autorizzare “l’Ufficio Edilizia Sociale e Residenziale-Contabilità di Stato ad effettuare accessi, anche a pagamento, presso banche dati estere al fine di consentire la verifica dei requisiti dei soggetti richiedenti i benefici”. Viene inoltre proposto di applicare “ai beneficiari del contributo statale che decidono di estendere la durata del contratto di mutuo, anche mediante trasferimento ad altro istituto surrogante, una riduzione del 15% sulla percentuale di rimborso degli interessi prevista dall’articolo 6, comma 3”. “Quando viene fatta questa surroga, spesso viene allungato il tempo: questo può comportare, come effetto distorsivo, un allungamento del mutuo stesso. Dunque noi proponiamo l’inserimento di un elemento di tutela. Anche questo articolo va a sistemare alcune criticità che sono state riscontrate” spiega Emanuele Santi (Rete). Con uno degli emendamenti del pacchetto di Rete sull’edilizia convenzionata, “viene proposto che il beneficiario dei mutui concessi ai sensi della legge 110/1994 e successive modifiche ed integrazioni, sia tenuto a risiedere nell’immobile sovvenzionato fino ad avvenuta estinzione mutuo. Qualora dai controlli effettuati dagli uffici preposti, risulti un difetto di residenza, lo Stato sospende il contributo in conto interessi. La Commissione per la Gestione dell’Edilizia Residenziale richiede al mutuatario il rimborso degli interessi versati dalla Eccellentissima Camera a decorrere dell’accertamento del difetto di residenza”. Rete ha presentato anche altri emendamenti sul tema abitativo, che propongono delle modifiche alla legge n.27/1995 (disposizioni circa la locazione di immobili destinati ad abitazione) e alla legge n.26/1991 (Testo Unico in materia di locazione di immobili).

Focus in particolar modo su un emendamento relativo all’imposta sugli immobili di proprietà di persone giuridiche non concessi in locazione (articolo 4 della legge 27/1995). Dice Emanuele Santi (Rete): “Noi abbiamo scoperto un articolo che istituiva una imposta annuale su immobili di proprietà di persone giuridiche che non venivano dati in locazione. Questa legge esiste dal 1995. Peccato che tale disposizione non sia mai stata applicata. C’è l’intenzione di applicarla? E’ una legge vigente a tutti gli effetti. Noi abbiamo modificato gli importi da lire ad euro. Si parla da tanti anni della possibile imposta sugli immobili sfitti. Nel 1995, il legislatore aveva previsto una tassazione su alcune tipologie di immobili. Se non volete applicarlo, vi dovete almeno prendere la responsabilità di abrogarlo”. Nicola Renzi (RF): “Io qui pregherei davvero il Governo di dirci una parola. Questo non ha nulla a che fare con le nuove leggi. E’ una legge del 1995. Rete ha fatto uno scavo archeologico. Però questo la dice lunga su come noi governiamo il Paese. Qui c’è una legge che viene bellamente disapplicata. Questo non è possibile. Chiedo anche ai gruppi consiliari: se pensiamo che sia da applicare, il Governo deve dare impulso agli uffici chiedendo inoltre perché in questi anni non è stata applicata”. Gaetano Troina (D-ML): “Se esiste una norma dal 1995, è molto grave che non sia stata applicata. Non so se 40 euro al mq sia un parametro più o meno giusto. Forse andrebbe valutato l’impatto generale di questo intervento. Nell’ambito degli interventi sull’emergenza casa, un approfondimento serio andrebbe fatto”. Sara Conti (RF): “Sono rimasta senza parole. Mi unisco all’appello che hanno fatto altri prima di me: almeno su questo emendamento servirebbe un commento più specifico del Segretario di Stato. Mi sembra doveroso. Ciò dovrebbe destare l’attenzione dei commissari di maggioranza, che invece vedo disattenti”. Luca Della Balda (Libera): “Volevo specificare una cosa. Una legge dello Stato, quando entra in vigore, non è il Governo che la deve applicarla, ci sono organi e uffici preposti. Non dev’essere il Segretario Gatti a dire se la legge è in vigore o no. Non l’ha applicata il Governo attuale, né quelli precedenti”. Anche il successivo emendamento di Rete riguarda la legge 27/1995, nello specifico la denuncia degli immobili non concessi in locazione, le disposizioni transitorie e la locazione a canone concordato.

Alle 19.30 la seduta viene sospesa. I lavori riprenderanno in seduta serale.