Lorenzo Bugli: “Un Paese che guarda al futuro: riflessioni sul 2025”
Ho le&o con interesse l’intervista di fine anno a Giulia Muratori, neo Segretaria di Libera, apprezzando la sua capacità di affrontare temi cruciali per il nostro Paese come sanità, diri&o alla casa e crisi demografica. Sono argomenA strategici, che richiedono una visione comune e non appartengono a un’area poliAca specifica, ma rappresentano le fondamenta di un Paese che aspira a mantenere un alto livello di welfare. L’esperienza insegna che le grandi sfide si vincono solo quando si superano i tradizionali steccaA ideologici, unendo anime diverse a&orno a obieFvi condivisi. Già nei tempi difficili della Prima Repubblica, poliAci di ogni estrazione, come Aldo Moro e Amintore Fanfani, seppero dimostrare che la forza del dialogo e della convergenza su temi chiave – dal lavoro alle poliAche sociali – era la strada per costruire un’Italia moderna. Il nostro piccolo Stato può e deve prendere esempio da queste figure che, ispirandosi ai principi del Codice di Camaldoli, misero la dignità della persona e il bene comune al centro della loro azione poliAca. Se da un lato è giusto discutere dell’IGR e di un modello di indicatore come l’ICEE per rendere più equa la distribuzione fiscale, è altre&anto evidente che la priorità per San Marino non è questa. Prima ancora di concentrarci su nuove imposizioni, occorre portare a compimento l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. Questo è il vero passaggio strategico assieme ad un rinnovato e troppo rimandato PRG: senza una chiara prospeFva europea e territoriale che offrano stabilità e opportunità, ogni nuova tassa rischia di essere un peso che grava su chi, con sacrificio e dedizione, lavora per tenere viva la nostra economia. Inoltre, è cruciale rafforzare i controlli sul territorio per prevenire abusi. Ci sono staA esempi, anche in Paesi limitrofi, in cui sistemi poco trasparenA hanno incenAvato comportamenA speculaAvi, erodendo la fiducia nei ci&adini onesA. È da qui che bisogna parAre, migliorando l’applicazione delle regole esistenA, piu&osto che introdurne di nuove senza una reale capacità di farle rispe&are. Ma, accanto alla concretezza delle poliAche, c’è una sfida più grande: riaccendere nei giovani la passione per la poliAca e la speranza in un futuro costruito insieme. Come disse Giorgio La Pira, uno dei grandi ispiratori della poliAca democrisAana: “La poliAca è la forma più alta di carità.” Tra i giovani leader del nostro Paese deve nascere una sintesi che sappia guardare avanA, che superi le divisioni e le rivalità del passato per costruire un nuovo metodo di approccio ai problemi, basato sulla collaborazione e sulla fiducia reciproca. San Marino ha sempre saputo dimostrare, nei momenA più complessi, la capacità di unirsi per affrontare sfide difficili. È il momento di riscoprire quella stessa forza, me&endo da parte estremismi e taFcismi, e riportando al centro della poliAca il valore del dialogo e dell’innovazione. Questa è la strada per riaccendere la speranza e resAtuire alla poliAca la sua funzione più nobile: servire la comunità.
Lorenzo Bugli Consigliere del Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino