L’atto organizzativo come passo fondamentale per un sistema più efficiente e solidale
Riflettendo sull’atto organizzativo del settore sanitario del nostro Stato, appare evidente quanto sia cruciale questo aggiornamento dopo 14 anni. In ambito medico, dove l’innovazione tecnologica e la ricerca avanzano a ritmi serrati, colmare un ritardo così lungo è essenziale per rispondere in modo adeguato alle esigenze della popolazione.
Questo atto rappresenta un passo fondamentale per costruire un’organizzazione solida e strutturata, che sostenga il principio di solidarietà caratteristico della nostra sanità, garantendo un accesso equo a cure di qualità per tutti.
Nel contesto di una spesa sanitaria in costante aumento, pari al 4% nei paesi industrializzati, e particolarmente rilevante per il bilancio di uno Stato come il nostro, emerge la necessità di operare scelte ponderate, evitando sprechi e ottimizzando le risorse.
Un aspetto chiave dell’atto è l’attenzione rivolta agli operatori sanitari in prima linea, assicurando che il sistema mantenga elevati livelli di professionalità e umanità. È altrettanto importante la qualità delle prestazioni e la gestione dei tempi di attesa, aspetti che dipendono fortemente da una buona organizzazione del personale. La popolazione non è cresciuta tanto da giustificare certi ritardi; con una gestione ottimizzata, sarà possibile migliorare sia diagnosi che terapie.
La prevenzione è un altro elemento centrale. La struttura territoriale del nostro Stato consente infatti di sviluppare politiche preventive mirate ed efficaci, come già dimostrato nella prevenzione del tumore al colon-retto, un modello che dovrebbe essere replicato in altri ambiti. La prevenzione salva vite e merita un impegno deciso.
Una chiara definizione delle responsabilità all’interno del sistema sanitario è altrettanto essenziale: una gestione ben strutturata delle competenze garantisce sicurezza e trasparenza, tanto per l’amministrazione quanto per i cittadini.
Infine, riconoscendo la necessità di costruire un nuovo ospedale, è indispensabile, per un vero potenziamento del nostro sistema sanitario, reintrodurre la libera professione intramuraria. Questa misura consentirebbe ai professionisti di esprimere pienamente le proprie competenze, offrendo un servizio di alta qualità ai cittadini del nostro Stato.
L’auspicio è che questo atto organizzativo possa davvero aprire nuove prospettive per la sanità sammarinese, promuovendo un’evoluzione concreta del sistema, capace di rispondere sempre meglio alle necessità della nostra comunità.