Politica

Green pass, scandalo Federcalcio, referendum: i temi affrontati in Consiglio

Giochi del Titano

Green Pass, insindacabilità dei consiglieri rispetto le proprie dichiarazioni in aula, campagna referendaria e ancora, lo scandalo di Federcalcio: sono alcuni dei temi emersi in comma comunicazione, in apertura del Consiglio Grande e Generale di settembre.

In particolare, a livello bipartisan emerge preoccupazione per la deadline del 15 ottobre della deroga alla mobilità dei sammarinesi in Italia, rispetto il green pass e il mancato riconoscimento della vaccinazione con lo Sputnik. Si cita la petizione degli studenti sammarinesi. L’opposizione incalza i segreteri di Stato competenti per avere risposte sulla trattativa in corso con il governo italiano. Andrea Belluzzi, Segretario di Stato per l’Istruzione, interviene per ringraziare il ministro italiano dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, per la circolare emessa che riconosce il green pass sammarinese negli atenei italiani. “Con il ministero per l’Università c’è confronto continuo- assicura Belluzzi- e l’intenzione di studiare come al 15 ottobre affrontare il tema della mobilità degli studenti universitari”. Il Segretario di Stato si impegna quindi a informare l’aula sull’evolversi della situazione, sottolineando la disponibilità dimostrata da parte della collega italiana. Quindi il Segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, riferisce della sua partecipazione all’assemblea Oms Europa, in cui ha sollevato la necessità di considerare tra gli elementi di valutazione per la libertà di movimento il titolo anticorpale, piuttosto che il tipo di vaccino. A riguardo, “ho chiesto un incontro trilaterale Oms, San Marino e Italia sulla libertà di movimento dei sammarinesi- chiarisce- ma spiace qui dentro si stia discutendo solo che chi è al governo non sta facendo nulla”. E sottolinea l’importanza della deroga ottenuta: “Vi ricordo che in Italia c’è solo una deroga, quella che riguarda i sammarinesi vaccinati con Sputnik, e dovremmo essere fieri di questo risultato non scontato”. Sulla trattativa in corso rivela: “Oggi Aifa dice che si deve partire con le terze dosi per le persone anziane e con fragilità, noi abbiamo bisogno di portare avanti la trattativa di fronte queste direttive con l’Italia”. Punta il dito contro le informazioni non corrette date dall’opposizione: “E’ sintomo di irresponsabiltià dire che San Marino ha preso accordi sulle terze dosi con l’Italia, è gravissimo”. Con l’Italia invece “stiamo portando avanti una trattativa per verificare la possibilità di posticipare la data 15 ottobre attraverso valutazioni legate alle indicazioni italiane”. E ancora al tavolo con la controparte italiana: “Porteremo la possibilità di prendere tempo per effettuare la terza dose vaccinale non appena avremo tutte le basi scientifiche che ce lo consentano- prosegue Ciavatta- e non appena che ci siano indicazioni di organismi scientifici a riguardo. Porteremo avanti questa posizione- conclude- cercando e coinvolgendo tutti gli organismi internazionali”.

Di seguito un estratto degli interventi della prima parte del pomeriggio.

Comma n.1 Comunicazioni

Eva Guidi, Libera

Riferisco in Aula di un procedimento penale comunicato da Mimma Zavoli, ex consigliere, che la riguardava, e ora chiuso con archiviazione e su cui non possiamo esimerci dal sottolineare una serie di aspetti gravi, tanto che lo riteniamo rappresentativo di una vera e propria emergenza democratica.

E’ un procedimento penale che introduce ombre su un consigliere e sulle sue prorogative e diritti. Abbiamo l’articolo 38 nel Regolamento del Consiglio Grande e Generale che stabilisce espressamente che ‘i consiglieri non possono essere perseguiti o tratti in giudizio per qualsiasi opinione fatta in Consiglio e per qualunque voto in Consiglio’. E’ un articolo di garanzia per tutti i consiglieri, per poter svolgere il proprio ruolo in Aula, senza poter essere sottoposto a ricatti e denunce, ed è prerogativa di tutti gli Stati democratici. L’ex consigliere è stata perseguita nell’ambito del suo diritto di denuncia in Aula da consigliere. Il procedimento è stato archiviato dopo 4 anni in cui il consigliere Zavoli non era stata messa al corrente di nulla. Un consigliere non può essere perseguito per l’attività effettuata nell’ambito del Consiglio e lo prevede la legge di ogni sistema democratico. Zavoli a sua insaputa è stata indagata per avere esercitato il suo ruolo di consigliere e non è l’unico caso. Porteremo in Aula altri episodi. Vorremmo questa porta aperta sia chiusa immediatamente.

Matteo Rossi, Npr
IL 15 OTTOBRE 2014, L’ALLORA PRESIDENTE DELLA FIFA BLATTER DICHIARÒ:“LA POLITICA RESTI FUORI DAL CALCIO”.

ERA L’INDOMANI DELLA PARTITA SERBiA-ALBANIA E, PER L’ENNESIMA VOLTA, LE TENSIONI STORICHE CHE DA MILLENNI STANNO MARTORIANDO I BALCANI -E GLI STATI CHE LI COMPONGONO- SI RIVERSARONO SUL CAMPO DA CALCIO PROVOCANDO SCONTRI, VIOLENZA E – INFINE- LA SOSPENSIONE DELLA PARTITA. Questa frase, detta per le ragioni di cui sopra, portò immediatamente molti dirigenti sportivi sammarinesi, tra cui molti dirigenti del calcio, sul quale ho sicuramente molta più contezza, provenendo da quel mondo li, a dire: “Avete sentito? La politica… fuori. L’ha detto blatter, mica l’ultimo degli scappati di casa”.

Era quello il periodo nel quale si stava lavorando alla legge sullo sport, l’allora segretario allo sport, come oggi, è teodoro lonfernini, e guarda caso, proprio nel momento in cui il legislatore stava avviando il percorso che avrebbe portato un anno dopo, il 30 settembre 2015, all’approvazione in questa aula della legge “disciplina dell’attivita’ sportiva”, erano già partite le levate di scudi a difesa di interessi ai tempi non meno precisati, Ma la politica (e la sua lunga mano) doveva restare fuori.

Il mondo va avanti, il paese, la politica e lo sport vanno avanti, si insedia a fine 2016 un nuovo governo, e nel 2017 accade un fatto destinato ad entrare nella storia, Giorgio Crescentini, che viene e verra’ sempre ricordato come “il calcio sammarinese”, dopo un trentennato di presidenza lascia.

E fu cosi’ che il 31 gennaio di quell’anno, dopo ben 4 votazioni, venne proclamato il nuovo presidente federale marco tura (40 voti contro i 35 dell’ex commissario tecnico Gian Paolo Mazza). La stessa sera venne eletto anche il nuovo consiglio federale (che e’ il governo del calcio), e per la precisione vennero eletti zafferani luigi (50 voti), albani luca (48), grana simone (45), selva corrado (42), bevitori stefano (41), angelini gianluca (35), giaquinto alessandro (33) e bronzetti filippo (31).

Le grandi novita’ hanno subito suscitato grande entusiasmo e clamore: il calcio del futuro sembrava pronto quindi a prendere il volo e a portare tutti gli sportivi e gli appassionati, verso frontiere inesplorate e sconosciute. Nel mio raccondo di 8 minuti passo rapidamente al primo fatto ecclatante, 3 aprile 2017, delibera del congresso di stato numero 35 “distacchi amministrativi presso la segreteria di stato per lo Sport, l’innovazione tecnologica e i rapporti con l’A.a.s.s”. Marco Tura, “ispettore capo dell’ufficio del lavoro – liv. 9”. Il neo presidente quindi viene distaccato presso la Segreteria allo sport: ma la legge allo sport non dice (articolo 36 comma 3) non possono assumere cariche direttive nelle federazioni sportive nazionali […] i dipendenti del cons e i funzionari della segreteria di stato con delega allo sport? La legge c’era ma nulla impedi’ al presidente Tura di prendere l’incarico di funzionario della segreteria con delega allo sport, e a onor del vero, nessuno fece nulla, ne la politica ne la dirigenza della funzione pubblica. Va bene non ci formalizziamo, il tempo è tiranno e la politica deve stare fuori da tutto, tanto e’ vero che ci togliamo anche il tempo per parlare. Approvazione dei bilanci della Fsgc 2017 e 2018, scorri le voci vediamo vediamo vediamo, e  c’è infatti una voce che probabilmente non dovrebbe esserci: tra le uscite viene registrato un “compenso annuale a consiglio federale” di 154 mila euro nel 2017, 165 mila nel 2018. Non è tanto un problema di cifre, ma di regole: quelle cariche dovrebbero essere gratuite. Lo stabilisce la legge sullo sport, ecco perche’ la politica doveva restarne fuori, evviva blatter!

Tutte le cariche direttive in seno alle federazioni sportive nazionali sono a titolo gratuito, fatto salvo il rimborso delle spese” – recita la legge. Nessuno stipendio, dunque, al massimo un rimborso; così inquadrato e remunerato, a una media di circa 1.500/2.000 euro al mese, assomiglia più a un vero e proprio compenso, ed e’ lo stesso bilancio che lo sancisce utilizzando il sostantivo “compenso”. Dalla federazione fanno notare che la stessa legge autorizzerebbe in un altro articolo a prevedere dei compensi all’interno dei propri statuti e regolamenti. Ed in effetti nello statuto fsgc si parla di un “gettone di presenza stabilito annualmente dal consiglio federale”. Una postilla che sembra togliere le castagne dal fuoco al presindente, se non fosse per un piccolo dettaglio: lo statuto è stato approvato solo ad agosto 2019. Nella versione precedente, in vigore nel 2017 e nel 2018, quando sono stati approvati i bilanci e quando i compensi sono stati elargiti, non c’era traccia di quest’articolo. Mentre il “regolamento organico” della fsgc tutt’ora parla di “funzioni non retribuite” per tutti i dirigenti. Questa e’ la storia, in questi giorni apprendiamo dei rinvii a giudizio per il presidente e per il segretario generale Zafferani. Rinvii a giudizio, nessuno dei due è stato nè giudicato nè condannato. E non entro nel merito di quello che il giudice dovra’ poi fare nell’espletamento del suo mestiere. Quello che pero’ -Eccellenze- voglio sottolineare, e quello su cui voglio fare appello, sono i valori dello sport. Eravamo tantissimi in quest’Aula a celebrare i nostri campioni, con la sensazione che San Marino aveva fatto la storia, che i nostri ragazzi –pardon- l’avevano fatta. il nostro Paese –come raramente accade- e’stato sulla stampa planetaria per giorni e giorni, a testimonianza che i valori dello sport non guardano alla grandezza di uno Stato o a quanti abitanti esso ha: lo sport premia il merito, la fatica, il sacrificio e il coraggio, di chi con fair play e correttezza ha dimostrato di essere degno di competere sui grandi palcoscenici del mondo.

Per cui, mi rivolgo a chi governa il nostro calcio, riportiamo il pallone in una dimensione di sportivita’ e di trasparenza. Dimostrate di non avere quel difetto tipico della politica che si innamora perdutamente della poltrona e date una risposta a chi getta dubbi sulla vostra moralita’ e sulla vostra onesta’, presidente tura e consiglieri federali. Non e’ piu’ il tempo delle barricate, delle pacche sulle spalle e dei “catenacci”. Evitiamo che il nostro calcio si tramuti per il Paese in uno tzunami che ci metta in difficoltà davanti al mondo. Segretario Lonfernini, Comitato olimpico sammarinese, si faccia chiarezza e se necessario, si commissari la Federcalcio, perche’ se da un lato e’ vero che sono Uefa e Fifa che contribuiscono a suon di milioni di euro a riempirne le casse, e non lo Stato, è altrettanto vero che la bandiera bianco azzurra che drappeggia sui pennoni di via montecchio 17, e che gira il mondo anche grazie ai nostri calciatori, è di tutti i sammarinesi, e nessuno, nemmeno la potentissima Federcalcio, puo’ permettersi di infangarla.

Michele Muratori, Libera

Il referendum che il Paese si appresta ad affrontare è una battaglia di libertà della donna. E’ un peccato che la politica non sia intervenuta. Siamo alle porte di una giornata referendaria, in calendario il 26 settembre, una giornata epica per la nostra storia, siamo in ritardo di 50 anni e il comitato promotore- Uds- ha ben fatto a proporre questo referendum. La politica si è schierata ma vorrei che in un certo qual modo rimanesse anche fuori. Su alcune questioni però non posso tacere: la pubblicazione e affissione di manifesti per le vie del paese sono veramente sconcertanti. Alcuni consiglieri e Segretari li hanno stigmatizzati e mi associo, ma bisogna intervenire in qualche modo, è svilente vedere certe immagini crude. Qbbiamo il visto di un ragazzo down, un bambino, un feto, come politica dobbiamo fare qualcosa. Una riflessione va messa in campo, è stato passato poi un messaggio fuorviante, ovvero che il sì al referendum dia la possibilità di abortire a 9 mesi dal concepimento quando sappiamo bene che non è vero.

Sul green pass: sono state raccolte 2 mila firme dagli studenti sammarinesi per sollevare la questione. Questa è una sfida e una tematica da affrontare prima del 15 ottobre, cosa sarà dei nostri ragazzi che dovrano andare nelle scuole superiori e nelle università italiane? Non possiamo sempre arrivare all’ultimo con il fiato corto. Faccio l’invito a spiegare alla cittadinanza a cosa ne sarà di noi dal 15 ottobre. Nel capitolo sanitario continuano i disservizi. È stato presentato il nuovo fantasmagorico ospedale, sicuramente un progetto ben fatto, è quello che serve nell’immediato? Dobbiamo far funzionare quello che abbiamo. Un appello al segretario di Stato Canti per la sicurezza stradale, piuttosto che investire in opere in opere fantasmagoriche, curiamo quello che abbiamo, la nostra superstrada è pericolosa.

Miriam Farinelli, Rf

Per condividere l’esperienza di un tavolo organizzato da Rf sulla “Sanità che verrà”. L’occasione è stata offerta dalla presentazione di un testo ‘Rivoluzione covid”, curato dall’autore, il professor Fosco Foglietta, e da Chiara Murini. Il testo ha messo a nudo le disfunzioni del sistema sanitario pubblico che ha affrontato la pandemia ma dimostrato anche come punti di debolezza possano essere punti di forza per riscrivere la sanità. E’ emersa in Italia, come da noi, la necessità di avere una medicina territoriale organizzata per la presa in carico delle persone. Sono necessari investimenti sulla medicina di base per ridisegnare la sua organizzazione e metterla al passo con i tempi. Nelle difficoltà ci siamo ritrovati e non dobbiamo necessariamente copiare l’Italia, ma guardare ai Paesi europei, come si sono attivati. Noi procediamo sempre troppo lentamente e creando incertezza nel personale sanitario. È giunta l’ora di rimboccarsi le maniche e collaborare anche con l’opposizione. La salute è di tutti e nessuno si salva da solo.

Matteo Ciacci, Libera

Sulla politica estera ci dobbiamo attivare per il riconoscimento del nostro Green pass. Come cittadini vogliamo capire se e come si sta lavorando per arrivare pronti alla scadenza di metà ottobre prevista dalla deroga al nostro green pass. I movimenti di tanti giovani sammarinesi che si sono attivati con la lettera alla Reggenza e con la raccolta firme sono messaggi che ci lanciano in modo chiaro. Il riconoscimento della nostra campagna vaccinale è un tema da affrontare con ancora più franchezza qui dentro. Si sta ragionando con un’altra deroga o con un altro riconoscimento di altro tipo? Chiedo più trasparenza, sono temi troppo importanti.

A fronte dei grandi progetti presentati, come quello dell’ospedale, ci sono piccoli progetti e iniziative che da troppo tempo non sono portate avanti, per esempio la manutenzione delle nostre strade. Si sta introiettando poi un sistema ibrido per la raccolta rifiuti, tanti cassonetti sono stati reinseriti per gli operatori commerciali, per esempio in via Giacomini. Quindi abbiamo sia il porta a porta che i cassonetti?

Gerardo Giovagnoli, Npr

Sul Green pass e sulle parole del ministro italiano Di Maio. Le leggi di uno Stato dipendono dal parlamento di quello Stato, non dal parlamento del Paese che ha bisogno che i propri diritti siano equiparati. Non so se vi è chiaro che il trattamento che ci è stato riservato è di privilegio, tant’è che se ne sono accorti anche i Russi. E tant’è che una giornalista russa lo ha fatto notare durante l’incontro Lavrov-Di Maio. Dobbiamo capire che quello che decidiamo in politica estera può essere usato da altri che lo possono strumentalizzare. E così è stato da parte di un ministro russo che ha rivendicato i diritti dei suoi cittadini. Ma sono assolutamente certo ancora che la scelta dello Sputnik fosse l’unica possibile per noi in quel momento. E’ in corso la visita del Sds Beccari a Mosca dall’omologo ministro degli Esteri: difficile rifiutare l’invito, ma è necessaria cautela anche a livello mediatico, da un lato è corretto avere buoni rapporti con la Russia, ma bisognerebbe mandare segnali anche a Roma e Bruxelles e dimostrare che la bussola sia chiara”;

Mirko Dolcini, Dml

Comunico la mia soddisfazione per il provvedimento Iss che ha ritirato la sospensione delle visite parentali ai degenti. E’ un buon passo verso la normalizzazione. Tutto è perfettibile, ci sono delle contraddizioni in quel provvedimento, come su green pass, sulla diversità di spesa per il tampone per chi è vaccinato e chi no, diversità che non reputo giuste, visto che a Rimini costa 15 euro per tutti.

Mi fa piacere che oggi in Aula sia Ciacci che Giovagnoli sollevino la questione delle difficoltè del Green pass per San Narino, mi è piaciuta meno la strumentalizzazione che tenta di fare Ciacci.

Questi problemi burocratici nella logica europea con i green pass li troveremo sempre, per Ema il vaccino Sputnik non è un vaccino sufficientemente testato. Io sono contrario a questa visione, però se continuiamo a non essere critici in modo costruttivo sul Green pass i problemi li troveremo di continuo. E ci sentiamo discriminati, ma bisogna evitarlo alla radice.

Giovanni Zonzini, Rete

Ritengo che se ci sia una struttura fondamentale per il nostro Paese sia l’ospedale che deve essere una struttura antisismica, in una zona sismica come la nostra. ad oggi siamo stati fortunati, ma non possiamo pensare di esserlo per i prossimi 40 anni. E’ una scelta politica del governo, quella del nuovo ospedale, che sostengo. Certo, se al governo fosse Libera, loro penserebbero a fare piuttosto il parcheggio alla funivia e magari lo farebbero antisismico. Per noi è invece prioritario un nuovo ospedale.

Sul green pass sono comprensibili le polemiche, alcune sincere. Penso agli studenti. Poi c’è chi non sa che i decreti fatti in Italia qui non valgono.

Siamo alle soglie del 2022, a novembre dovremo portare il bilancio in prima lettura, il 2022 sarà un anno fondamentale sotto il profilo economico per il nostro paese, nel 2023 dovremo rifinanziare il nostro debito pubblico e abbiamo la necessità di migliorare il nostro rating e presentarci ai mercati con un bilancio e prospettive migliori rispetto quelle della prima emissioni del debito pubblico per avere condizioni di rientro più agevoli. Oggi il nostro sbilancio è di 40 mln di euro circa per il disavanzo sulla spese corrente e 30 mln di euro per il conto capitale. Quindi oggi ci presentiamo con un deficit di 70 mln di euri che si avvicina al 5% del nostro Pil. Mio auspicio per il governo e per la maggioranza è di mettere in campo interventi per il 2022 che mirino a ripianare il deficit tra entrate e uscite strutturali di spesa corrente. Si può fare, abbiamo una tassazione sulle persone fisiche molto bassa. E il welfare deve essere ripagato. E’ necessario colmare il ritardo e garantire un bilancio sostenibile.

Giuseppe Morganti, Libera

Libera non è contraria alla costruzione del nuovo ospedale, anzi è auspicabile. Il fatto è che una buona sanità deve partire dai servizi e poi passare alle strutture, invece con la maggioranza attuale la logica è ribaltata. La situazione di Medicina di base va risolta molto prima del pensiero che si può avere sulle strutture e che riguarderanno lo Stato tra 4/5 anni. I problemi vanno affrontati oggi. Non siamo contrari al nuovo ospedale ma le priorità decise dal governo ci sembrano illogiche.

Quello che ci ha detto il ministro Di maio, magari come reazione a una situazione imbarazzante, è impossibile da applicare. Nessuno credo sia disponibile a fare una terza dose con una tecnologia diversa. É una soluzione improponibile quella di Di Maio. Vogliamo ragionarci su questo? Uno Stato non può rimanere fermo.

Nicola Renzi, Rf

Mentre noi oggi parliamo, il nostro Segretario di Stato agli Esteri è in visita nella Federazione Russa, ospite dell’omologo Lavlov. Sono molto contento che questo accada, è una visita successiva a quella che Lavlov ha fatto a San Marino nella precedente legislatura. Giovagnoli ci ha ricordato le nostre due missioni del Sds Esteri all’estero, che sono state in Ungheria e nella Federazione Russa. Quello che ci dice Giovagnoli non va letto come critiche politiche di una parte della maggioranza, ma non possiamo sottovalutare un dato di fatto. E vengono dubbi concreti su quali sia il paradigma su cui noi, il nostro governo, sta declinando la nostra politica statuale. Per me sono tre i capisaldi dlela politica estra per San Marino 1) i rapporti con l’Italia e qui oggi stiamo abbastanza male 2) i rapporti con l’Ue, e ogni volta che vengo in quest’Aula si acuisce in me la sensazione che nell’accordo di associazione credano sempre meno persone, 3) i rapporti con i principali Stati nostri amici per dimensioni e vicinanza, radicati nel tempo e con i principali players in varie fasce geografiche. Oggi mi sembra siamo molto lontani da questi obiettivi. Il Green pass è una piccola declinazione in questo percorso. Quello che un governo doveva chiedersi è: perchè non abbiamo ottenuto Pfizer nei tempi opportuni e perchè l’accordo con l’Italia era molto carente?

È possibile che nel giorno in cui c’è stato l’esame di medicina i nosstri studenti sono stati costretti ad andare a fare il tampone nella farmacia più vicina? Bisognava prendere contatto con l’università italiane prima. Questo è l’ultimo Consiglio utile prima di ottobre e ci saremmo aspettati tutti un riferimento dei Segretari competenti. Stucchevole poi il balletto dello scaricabarile sui Segretari, che sia Sanità, Esteri o Belluzzi. Cosa sta trattando il nostro governo? Queste cose un governo al suo parlamento ha l’obbligo di dirle.

Guerrino Zanotti, Libera

E’ vero che la dichiarazione di Di Maio è avvenuta in particolari condizioni con a fianco il ministro Lavrov, ma è pur vero che la deroga per San Marino è frutto- immaginiamo- di un accordo sul fatto che i sammarinesi si dovrebbero sottoporre a una terza vaccinazione. Non si capisce che non ci siano i tempi per farlo e se ci sono motivazioni scientifiche…rimaniamo convinti che ci sia carenza di comunicazione sulla situazione e che non sia possibile continuare ad andare avanti per step ravvicinati come avvenuto con la deroga.

Altro argomento è la lettera consegnata dall’ex consigliere Zavoli alle Reggenze, sul coinvolgimento giudiziario per l’attività politica nella precedente legislatura. Alle Reggenze chiedo se non siano state mosse da indignazione, rispetto al mancato rispetto delle regole su procedimenti giudiziari che hanno fatto sì che un procedimento sia stato aperto su Zavoli e altri consiglieri nella precedente legislatura, senza che siano stati coinvolti, e poi chiuso dopo 4 anni. Deve valere la tutela del diritto di poter esprimere le proprie opinioni in Aula. Richiamiamo che questo diritto sia riconosciuto. Poi un’altra questione da rimarcare, al di là dei regolamenti consigliari, ma che riguarda l’etica di chi fa politica. Tentare con questi mezzi, denuncia ed esposti, di distruggere un avversario politico è una deriva poco democratica. E deve portarci a ripensare i rapporti civili, il dialogo e il confronto in Aula.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Totalmente d’accordo sull’articolo 38 del Regolamento consiliare. Nella precedente legislatura, sul caso che riguardava la denuncia nei confronti di Elena Tonnini dal Lussemburgo, però il consigliere Morganti disse: “Linsindacabilità parlamentare è un’arma e va usata bene”. E ricordo che in un incontro a C10 si parlava di voler cambiare proprio l’articolo 38. Va benissimo tutto, è giusto perchè è stata data notizia che ci sono altri atti del genere su consiglieri e io ho dato subito la mia piena solidarietà, nemmeno a parlarne. Ma sottolineo il cambiamento a tuffo carpiato, a 360 gradi, del vostro atteggiamento. E ci sono i verbali rispetto quanto accadde all’ex consigliere Tonnini sul caso Confuorti. Va bene tutto, giusto denunciare certe cose in Aula e che l’Aula prenda posizione, è giusto l’articolo 38 sia presente e debba essere tutelato, non si fanno i distinguo come facevano Giorgetti o Morganti. Vediamo ogni volta fare figli e figliastri quando il consigliere- oggi Segretario Tonnini è ancora a processo e quando allora nessuno ha voluto prendere il ‘toro per le corna’. E ci sono i verbali. Sono d’accordo con voi ma ‘no a figli e figliastri’ se si è all’opposiozine o in maggioranza. Oggi non si può ricostruire la storia.

Marica Montemaggi, Libera

E’ sempre difficile confrontarsi quando uno parla di una storia e uno di un’altra, si fanno giri di parole senza discernere le situazioni che sono diverse nel merito. Il ruolo del consigliere e le sue funzioni sono state portate avanti sia dalla maggioranza che dall’opposizione in passato, diversamente da oggi . Prendo le distanze da chi ha anche strumentalizzato la lettera di Zavoli con comunicati che vogliono tirare la giacchetta a componenti di Libera. Deve trovare unanimità, come ieri ci siamo battuti ed esposti per il consigliere di allora Tonnini, nel metterci a fianco della figura istituzionale che ricopriva. Dobbiamo fare una riflessione sulla tutela del consigliere e del rappresentante dell e istituzioni nell’ambito delle sue funzioni. Non possono esserci intimidazioni.

Vorrei dare poi il mio contributo sulla campagna referendaria che si è aperta nel peggiore dei modi, dando sfoggio di slogan e cartellonistica veramente sbagliata nei principi e nelle intenzioni e non voglio dire nella malafede…i cittadini meritano molto di più, di avere informazioni corrette e di leggere tutti i punti di vista. Non di avere informazioni che portino all’inganno.

Alessandro Bevitori, Libera

Non abbiamo parcheggi per turisti in centro storico, l’accessibilità ai centri storici è una priorità per un paese a vocazione turistica. Qui non se ne parla più del Parcheggio multipiano a borgo, ma neanche se ci sono alternative. Nessuno parla o racconta niente.

Due parole sulla campagna referendaria: vorrei che in quest’aula visto che anche esponenti di governo e maggioranza si sono espressi sulle pubblicità del comitato per il no, siamo rimasti tutti scandalizzati e allibiti per la violenza di quelle immagini e per la loro strumentalizzazione. Io vorrei che quest’Aula, tutta, a prescindere dal proprio parere, possa condannare quel tipo di immagini.Vedere tappezzata la Repubblica con quelle immagini così violente, l’immagine della Repubblica non ne usca bene. Chiediamo tramite ordine del giorno o altro strumento parlamentare il ritiro di quelle immagini. Noi poi come libera siamo per il “Si” e per un ammodernamento della carta dei diritti e per la libera scelta della donna. Ci sono strumentalizzazioni vergognose in quelle immagini e fuorvianti. Ultima battuta sulla tutela del consigliere: la verità è solo una, nel caso di Tonnini l’ufficio di presidenza si è espresso per consentire tramite avvocatura dello Stato la difesa del consigliere Tonnini e come Libera ci eravamo espressi per solidarietà in sua difesa. E’ vero c’era qualcuno non favorevole, ma ci si è espressi per tutela della figura del consigliere.

Massimo Andrea Ugolini, Sds per la Giustizia

Sussiste per un consigliere la facoltà di poter esprimere la propria opinione in libertà in Aula. Però mi fa anche specie perchè in passata legislartura quansdo è stato denunciato intero gruppo consiliare, per anche atti depositati in questo Consiglio non si è innescato tutto questo dibattito, ricordo anzi che sono partiti esposti per chi oggi ricopre incarichi istituzionali supremi. Non ultimo, vorrei ricordare che qualcuno ha utilizzato quanto emerso in commisisone d’inchiesta per fare esposti specifici che- guarda caso- sono stati archiaviati. Cerchiamo quindi di attenerci a un atteggiamento prudente per un’archiviazione su cui non abbiamo elementi per esprimerci. Vorrei richiamare tutti alla prudenza. La guarantigia per opinioni espressi in aula è sacrosanta, e deve esssserlo, se poi si usano le proprie facoltà per altri fini è giusto che siano accertati. Non strumentalizziamo un caso. Noi al momento non abbiamo elementi per verificare quanto contenuto in quel fascicolo.

Gian Nicola Berti Npr,

Non possiamo far altro che esprimere all’ex consigliere massima solidarietà, nell’ipotesi che fosse stato effettivamente perseguito per dichiarazioni e opinioni espresse in Consiglio. Stona però il fatto che le opinioni espresse non siano mai state raccontate, non si capisce per cosa sia stata denunciata e, ancora più particolare, è che è la prima volta che sento qualcuno che è stato prosciolto da un’accusa che si lamenta. Allora stiamo facendo ancora una volta la solita speculazione politica, stiamo usando qui dentro il tribunale come una clava. Se uno si ritiene ingiustamente denunciato, ed è stato prosciolto, esiste un ricorso, chiamatro ‘denuncia per calunnia’, che dà la possibilità di denuncia per vedere condannato chi l’ha ingiustamente denunciata. Ma non è così perchè c’è una politica che qui dentro vuole usare la giustizia come una clava per fare strumentalizzazione.

Alida Selva, Pdcs

Il referendum non è un derby ma c’è in ballo una vita che supera tutte le logiche politiche, ideologiche e personali. Le mie considerazioni sulle conseguenze di quell’azione. Non era mia volontà esprimere altre opinioni. Lotta per i diritti umani dovrebbe essere un impegno senza frontiere ideologiche. La difesa della vita umana è un valore irrinunciabile, il diritto alla vita è il primo dei diritti umani. Anche lo Stato si deve fermare di fronte alla vita umana. Non è Fortunatamente il nostro è Stato uno dei primi ad abolire la pena di morte, non si può dire che siamo retrogradi e via dicendo. Non si può difendere la vita ad intermittenza, o i diritti umani si difendono sempre oppure non è che adesso mi fa comodo e lo difendo poi quando devo abortire allora non va più bene. Se si sbaglia la cosa non può essere legalizzata. Chi parla dei diritti dell’uomo non può ricordarsene solo di qualcuno a seconda del momento.

Io mi scandalizzo di più per una scelta che va contro la vita che per un manifesto con un feto di 9 mesi. Il quesito referendario, così come scritto- basta leggerlo- permetterà anche la pratica dell’interruzione di gravidanza dopo le 12 settimane, perchè come è scritto non stabilisce un termine entro il quale l’interruzione non è ammessa. Non era questa la volontà? Ci posso credere, ma letteralmente è così.

Daniela Giannoni, Rete

Spiace che si perseveri nel non voler comprendere che certi messaggi sono sbagliati. Sabato mattina mi hanno chiamato diverse famiglie, con ragazzi disabili, dicendo che difficilmente potranno portare i loro figli a fare una passeggiata perchè vedranno quei manifesti. Manifesti che annullano il lavoro di una vita per non far sentire i loro figli anomali. Il comitato non capisce forse che sta buttando in faccia a quei ragazzi che sono anomali e lo trovo profondamente ingiusto e sbagliato. Non credo di essere stata l’unica contattata cui hanno chiesto di rimuoverli. Poi mi risulta qualcuno lo abbia tolti da soli. Chiedo al comitato di rivedere le proprie decisioni. Non è voler censurare il loro messaggio ma chiedere di cambiarlo perchè offensivo per certe fasce deboli che loro dicono di voler proteggere ma non è così. Quei manifesti vogliono prendere allo stomaco. Anche il comitato promotore poteva farlo, pubblicando manifesti splatter con donne violentate o morte per aborti clandestini, ma ci si deve esprimere nella maniera più umana e sensibile possibile. L’errore sulla mancata definizione di un limite all’interruzione volontaria di gravidanza: vuole dire che si interrompe una gravidanza prima dei 9 mesi e non può essere a 9 mese, quando un bambino nasce. Credo sia offensivo anche per la professione medica. Strumentalizzare questa cosa è meschino.

Si chiede di non essere più un paese ipocrita e che le nostre donne passino il confine, mettendo a disposizione tutti i nostri servizi sociosanitari che forse così preveniamo gli aborti che voi combattete. San Marino in questo momento sta lasciando da sole le proprie donne in un mometo estremamente delicato della loro vita.

Stefano Giulianelli, Pdcs

Un chiarimento: il consigliere Selva ha voluto difendere il diritto alla vita, non ha inteso in alcun modo difendere le immagine apparse sui manifesti nell’ambito della campagna referendaria. Anche io invito tutti coloro che siedono in Aula, sia la cittadinanza a mantenere sempre un clima di rispetto e un approccio comunque di confronto anche in relazione a posizioni diverse e contrapposte. Questo non significa non ci debba essere uno scontro su posizioni diverse, ma questo scontro nella competizione referendaria mi auguro sia sempre rivolto a massima correttezza.

Adele Tonnini, Rete

Si è parlato della tutela del diritto di espressione per i consiglieri. Rete lo sostiene da sempre. Ma mi chiedo se le parole della collega Guidi si riferiscano anche a chi non è membro del suo partito. Per esempio l’ex consigleire Tonini, oggi Segretario di Stato, non è stata onorata della stessa considerazione, né mai le è stata data copertura legale perchè denunciata in Lussemburgo per le parole pronunciate in Aula nella sua veste di consigliere. Oggi prendo atto che si deve lasciare perseguire chi non fa comodo, mentre si deve proteggere chi fa parte del proprio gruppo. Non entro nel merito dei dettagli del procedimento che non conosco, ma fa veramente schifo che per per qualcuno devono valere le regole e per altri no. Prendo atto anche che se è il nostro tribunale che sottopone a una indagine un nostro consigliere non va bene, ma va bene se lo fa un tribunale estero. Allora si parlava di fantasmi, ma oggi su quel fantasma sono apertti diversi fascicoli con il caso Titoli. Il Congresso di allora non alzò un dito per proporre una delibera per la tutela legale di un consigliere, ma in Aula vigliaccamente ai microfoni chiedeva dialogo. Nella stanza dei bottone autorizzava l’avvocatura per verificare anche i comunicati stampa del partito di appartenenza di quel partito politico. Si continua a dire oggi che tutti erano dalla parte del consigliere Tonnini, ma nei fatti non hanno mai mosso un dito.