Politica

“Unioni Civili: un nuovo importante passo avanti, ma il lavoro non è finito”

Fino a pochissimi anni fa parlare di Unioni Civili sembrava un’utopia. Nel 2018 l’approvazione della legge ha significato un passo epocale, una conquista sul percorso deidiritti civili che devono essere non solo tutelati, ma affermati ed estesi fino al punto di superare qualsiasi forma di discriminazione.

Libera ha proposto nel 2020 un’importante integrazione alla legge che regolamenta le unioni civili: ieri finalmentetale proposta è stata discussa nella commissione consiliare affari Costituzionali dando luogo ad un dibattito costruttivo.

Il progetto di legge di Libera si è posto l’obiettivo di ampliare gli ambiti di applicazione della legge n.147/2018che non era riuscita a definire la reale parità fra i diritti e i doveri dei coniugi contratti attraverso il Matrimonio civile o religioso e quelli dei contraenti un’Unione Civile. Il progetto di Libera fa si che diritti e obblighi, previsti nella leggi sia di natura penale che civile, nei regolamenti, negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, siano i medesimi. Le definizioni matrimonio e coniuge possonoquindi estendersi alle persone che si uniscono civilmente.

La proposta di legge in commissione è stata oggetto di un meditato approfondimento e grazie al contributo dell’Ufficio Legale dello Stato e della Segreteria Affari Interni, è stato semplificato nella sua struttura applicativa e ampliato alle modalità di svolgimento dei riti, dando la possibilità di celebrare le unioni in tutti i luoghi già previsti per i matrimoni civili.

Libera, a distanza di tre anni dall’approvazione della legge sulle Unioni Civili, ha voluto essere portavoce di una società che vive e si muove, con nuove necessità e nuove problematiche da risolvere.

Resta ora un ulteriore passo, molto importante, su cui non è stato possibile trovare la convergenza di tutte le forze politiche, quello delle adozioni. Resta ancora preclusa infatti la possibilità di ricevere in affidamento o di adottare un minore per chi si unisce civilmente, ma già ieri in Commissione sono state numerose le voci che si sono alzate affinché anche questo diritto/dovere venga equiparato.

Questa sarà per noi una delle prossime battaglie con la speranza e la determinazione di chi vuole superare anche quest’ultimo limite, in quanto a nostro parere non devono esserci barriere all’amore che le persone possono dare e ricevere nel corso di un’unione affettiva basata sulla consapevolezza e sulla volontà esplicita di costruire insieme un futuro e una famiglia.

Per Libera il riconoscimento dei diritti civili può solo migliorarci

 

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