Politica

Congresso di Stato: “I fatti del 1° aprile vanno assolutamente chiariti”

In questi giorni non si parla d’altro, con una ridda di congetture, affermazioni, ritrattazioni, conferme e smentite su quello che sembra essere diventato il caso politico del secolo e che se confermato assumerebbe le connotazioni di un episodio molto imbarazzante: il presunto banchetto del primo aprile, che secondo le voci rappresenterebbe una pesante violazione alle norme anticovid fissate dall’ultimo Decreto emesso, proprio da parte di soggetti politici.

Una serie di commenti, farciti da indignazioni, condanne, presunte verità assolute, negazioni e fake news, che da una parte tendono ad infangare esponenti di maggioranza, e dall’altra cercano di difenderli a spada tratta. Non c’è nulla da difende e nulla da infangare a priori.
Quella che deve prevalere deve essere sempre e soltanto la verità.
In un Paese civile e democratico, la verità deve essere appurata da indagini precise e scrupolose, condotte da chi ne ha facoltà e non dalle voci di piazza, da una rabbia scatenata ad hoc per spingere qualcuno a pagare prima ancora che vengano verificate le sue eventuali responsabilità.

Se qualcuno ha sbagliato ovviamente dovrà risponderne, prima all’autorità giudiziaria e poi eventualmente sotto il profilo politico, senza sconti o favoritismi di sorta.

Nella seduta di domani il Congresso di Stato intende affrontare con rigore l’intera vicenda e avvalersi degli strumenti giuridici e democratici per conoscere le dinamiche dei fatti e procedere alle contestazioni di eventuali responsabilità ma lontani da chi strumentalmente giudica e condanna, da chi critica o giustifica in nome di una legge morale superiore perfino all’autorità precostituita e da una insana caccia alle streghe.

Congresso di Stato