Rete: “Fare emergere i patrimoni nascosti al fisco e far riscuotere allo Stato i crediti”
Riceviamo e pubblichiamo una nota del Movimento Rete.
“Fare emergere i patrimoni nascosti al fisco e far riscuotere allo Stato i crediti dovuti: questi due obiettivi per cui RETE ha sempre lavorato trovano finalmente una traduzione in due decreti legge ratificati nell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale.
In particolare, il Decreto 157/2020 incide sui possessori di obbligazioni ex-Asset Banca (per i quali lo Stato ha posto la propria garanzia per salvare i correntisti) e prevede che nel caso in cui gli obbligazionisti abbiano debiti verso lo Stato, questi vengano decurtati dal rimborso dell’obbligazione. Dal momento in cui lo Stato ha preservato il deposito del correntista, quest’ultimo ha il dovere di restituire l’importo di cui è eventualmente debitore.
Il Decreto 142/2020 modifica la modalità di dichiarazione dei redditi in merito alle attività patrimoniali detenute all’estero oggi iscritte nel quadro “M”. A partire dall’IGR per l’anno 2020, da presentare entro giugno 2021, si dovrà fare una dichiarazione a parte dove tutti i cittadini potranno regolarizzare tutti i patrimoni detenuti all’estero.
Sono previste sanzioni in caso di dichiarazione tardiva (500 euro per un ritardo entro 6 mesi e 1000 euro per un ritardo entro 1 anno). Oltre il termine, le sanzioni per chi non dichiara i propri patrimoni detenuti all’estero saranno del 20% del valore complessivo di mercato calcolato al 31/12 di ciascun esercizio; entro i 100.000 euro per i beni mobili ed entro 500.000 euro per i beni immobili; per i valori superiori la sanzione diventa del 30%.
Ancora c’è tanto da fare ma la strada imboccata è quella giusta, ed è quella che porta ad invertire la rotta di un sistema abituato ad essere debole con i forti e forte con deboli”